L’Unica Soluzione è vivere con più Anima

di Gabriele Sannino
Secondo molti medium, contattisti, sciamani e spiritualisti, noi siamo esseri spirituali che compiono diverse esperienze nella materia, in quella cioè che viene definita la terza dimensione.
Programmiamo questa vita, la svolgiamo per un po’, si spera al meglio… e poi torniamo a casa, in una dimensione che è molto più sottile di questa. Siamo insomma delle anime in missione, dei soldati che indossano una mimetica per sopravvivere, sia fisicamente che emotivamente, in un mondo fatto di positività ma anche di tanta negatività, purtroppo.
Il nostro compito qui sulla Terra, quello di tutte le anime, è semplicemente l’evoluzione: ciò significa, paradossalmente, riconoscerci per ciò che già siamo in fondo, e cioè esseri dediti all’amore, anime pure e perfette, aspetti che dobbiamo per forza di cose dimenticare quando siamo da quest’altra parte, pena la non riuscita dell’esperienza.
Riconoscere se stessi, porta tutto l’amore che siamo in questa dimensione, cosa che rende la vita terrena un vero e proprio paradiso, proprio come dovrebbe essere…

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Ma in questo Mondo Moderno, ci interessa ancora Vivere?

di Tragicomico.it
La domanda è d’obbligo… visto l’andazzo di questo mondo moderno, un mondo nel quale il progresso, l’economia e lo sviluppo, sono i pilastri di una civiltà fondata sull’avere, sul consumo e sulle dipendenze.
Non sappiamo più vivere autonomamente, noi ormai dipendiamo interamente dai servizi del sistema tecno-industriale al collasso, che regola le nostre esistenze. Vi dipendiamo in maniera sempre più pressante e sempre più estesa in tutti gli aspetti della nostra vita.
Vi dipendiamo per abitare, per studiare, per curarci, per risolvere i nostri piccoli problemi. Vi dipendiamo per mangiare, per divertirci, per conoscere ma, soprattutto, per vivere. Non siamo più animali liberi, siamo diventati dei polli in batteria. E basta poco per rendersene conto. Pensate se qualcuno dovesse interrompere il flusso del “mangime”… saremmo tutti già morti! Infatti, non sappiamo più realizzarci attrezzi o utensili, non sappiamo più costruirci un riparo, non sappiamo più cucirci un vestito, non sappiamo più coltivare, cacciare, amare…

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Amare è innanzitutto avere coraggio: oltre al cuore ci vogliono… le palle!

di Alfredo Di Costanzo
Sull’amore di sicuro ne avete lette tante ma, permettetemi, ho voglia di dire la mia, specie sulle scuse che si inventano per non viverlo.
Scuse inventate per non affrontare la realtà, e frutto della codardia. Chi inventa scuse per non vivere un amore è un/a codardo/a… poche chiacchiere.
In amore ci vuole coraggio, ci vogliono le palle non solo il cuore e la testa. Quante volte abbiamo sentito o inventato alibi del tipo: “Sarebbe complicato stare insieme, perché già io sono piuttosto complicato/a” o “Ho paura di soffrire” o “Ho già un’altra relazione”.
Perdonatemi ma chi trova queste scuse è una persona poco coraggiosa e condannata all’infelicità, che consente alla paura di condizionare tutta la sua vita, non solo quella relazionale. La paura, piuttosto, dovrebbe servire da sprono per migliorarsi e per vivere, invece spesso fa arrendere le persone e le condanna all’infelicità…

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Possiamo dare solo ciò che abbiamo

Possiamo dare solo ciò che abbiamo

“Possiamo dare solo ciò che abbiamo” usava ripetere spesso il filosofo e mistico indiano Osho Rajneesh durante le sue conferenze, e aveva pienamente ragione; le persone possono darti solo quello che hanno.
Ma se escludiamo le cose materiali, che cos’altro la gente può dare? Io mi guardo attorno e vedo tanti volti umani permeati di infelicità, quella stessa infelicità che diventa la causa dell’infelicità di molti altri esseri umani. È così che le parole di Osho mi diventano ancora più chiare: nelle nostre relazioni quotidiane non facciamo altro che riversare il nostro essere, ossia diamo agli altri quello che abbiamo dentro di noi, pertanto se siamo infelici, se soffriamo, solo l’infelicità fluirà e si diffonderà tutt’intorno a noi…

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La triste guerra tra i sessi

Tiziano Terzani

di Tiziano Terzani
“Una guerra a cui non ero abituato, essendo vissuto per più di 25 anni in Asia, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini”.
Seduto ai piedi di un grande albero a Central Park, le stavo a guardare. Le donne: sane, dure, sicure di sé, robotiche. Prima passavano sudate, a fare il loro jogging quotidiano in tenute attillatissime, provocanti, con i capelli a coda di cavallo; piu tardi passavano vestite in uniforme da ufficio – tailleur nero, scarpe nere, borsa nera con il computer – i capelli ancora umidi di doccia, sciolti….

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