Il Limite dei 30 all’Ora e l’Impossibile Certezza di Evitare la Morte

di Rodolfo Casadei 
Commento filosofico-psicanalitico al nuovo limite di velocità introdotto dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, perfetta conseguenza politica dello spirito moderno.
Chiamato a giustificare in tivù la decisione di imporre il limite di velocità di 30 km/h nella maggior parte della rete stradale comunale, il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha evocato alcuni recenti casi di incidenti in cui pedoni avevano perso la vita sulle stesse strade dove ora viene imposto il nuovo obbligo. Col recente provvedimento l’amministrazione bolognese intende ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali con conseguenze mortali o altamente invalidanti, ed è sicura di ottenere tale risultato, perché le statistiche dei luoghi del mondo dove la limitazione ai 30 kmh per i veicoli è già in vigore da tempo, mostrano una flessione nel numero dei decessi da incidente stradale.
Sui social i favorevoli al provvedimento portano l’argomentazione all’estremo: anche se dovesse salvare una sola vita umana, il divieto dei 30 km/h è giustificato, perché una singola vita umana vale più di qualunque altra cosa…

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Libertà e Insicurezza

di Giorgio Agamben
John Barclay, nel suo profetico romanzo Argenis (1621), ha definito in questi termini il paradigma della sicurezza che i governi europei avrebbero più tardi progressivamente adottatto: “O rendi agli uomini la loro libertà o dai ad essi la sicurezza, per la quale abbandoneranno la libertà”.
Libertà e sicurezza sono cioè due paradigmi di governo antitetici, fra i quali lo Stato deve ogni volta operare la sua scelta. Se vuole promettere ai suoi sudditi sicurezza, il sovrano dovrà sacrificare la loro libertà e, viceversa, se vuole la libertà dovrà sacrificare la loro sicurezza.
Michel Foucault ha, però, mostrato come si debba intendere la sicurezza (la sureté publique) che i governi fisiocratici, a partire da Quesnay, sono i primi ad assumere esplicitamente fra i loro compiti nella Francia del XVIII secolo. Non si trattava – allora come oggi – di prevenire le catastrofi, che nell’Europa di quegli anni erano essenzialmente le carestie, ma di lasciare che esse si producessero per poter poi subito intervenire per governarle nella direzione più utile…

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Nuovo Lockdown? Gli italiani amano i loro aguzzini!

di Marco Gervasoni
Il lockdown stile “rana bollita”, una chiusura per volta per poi trovarci come ad aprile, piacerebbe agli italiani: addirittura al 73% secondo il sondaggio Emg Adn Kronos.
Possibile? Non solo possibile, ma probabile e soprattutto non sorprendente. L’uomo, diversamente da quanto credeva Benedetto Croce, non è spinto dalla ricerca della libertà ma da quella della sicurezza, ed è pronto a barattare la prima in cambio della seconda. Su questo dato antropologico, come tale ineliminabile, gioca il potere politico in ogni epoca e in ogni sua forma…

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