Yuval Harari: “Cosa ne facciamo di Tutta questa Gente Inutile?”

di Alexandra Bruce (traduzione: Maria Cristina Bassi)
Le “perle di saggezza” di Yuval Harari, massimo consulente di Klaus Schwab e da questo considerato un brillante futurista.
Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, considera Yuval Harari un brillante futurista ed è un suo massimo consulente. Dunque ascoltare quest’ultimo è cogliere come pensano questi globalisti e vedere che mostrano una visione del mondo interamente materialistica, meccanicistica e totalmente priva di cuore e anima, transumana insomma.
Nel seguito la traduzione della trascrizione del video che contiene una collezione di “perle di saggezza” di Yuval. A questo siamo nel presente, senza vedere proteste e “informazioni educative” da parti degli espertoni della notizia…

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Il Tempo è denaro o vita? Accelerazione e alienazione nella società moderna

di Paolo Ermani 
Siamo sempre più staccati e sganciati dal ‘tempo’ e dallo ‘spazio’ della nostra vita.
Consiglio ai lettori un libro che inquadra in maniera eccezionale e pienamente centrata, la percezione diffusa che il tempo non ci basti mai. Il titolo è “Accelerazione e alienazione”, l’autore è un sociologo tedesco, Hartmut Rosa.
Ecco alcuni passi tratti dal libro:
«Forse l’aspetto più sorprendente e inaspettato dell’accelerazione sociale, è la spettacolare e contagiosa “carestia di tempo” delle società (occidentali) moderne. Nella modernità, gli attori sociali hanno sempre più l’impressione che il tempo stia loro sfuggendo, che sia troppo breve. Sembra che il tempo sia percepito come una materia prima da consumare al pari del petrolio e che, come questo, sta diventando sempre più caro e costoso»…

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“Non lasciare indietro la tua anima”: il meraviglioso racconto africano

Quando ci si sente “lontani” dal proprio Io, la cosa migliore da fare è imporsi una pausa. Questo antico racconto parla dell’importanza di riconnettersi con la propria anima.
Talvolta un semplice racconto può trasmetterci un messaggio profondo, che può aiutarci anche in momenti di particolare difficoltà. Questo antico racconto africano parla di quando, nella nostra vita, le azioni che compiamo ed il nostro cuore, sembrano condurre due strade opposte, senza incontrarsi.
“Un giorno un uomo decise di avventurarsi nella giungla africana, accompagnato dai suoi portatori. Ognuno di loro impugnava un machete per farsi strada fra la folta vegetazione e continuare ad avanzare senza intralci. Continuavano a procedere instancabili e in tutta fretta: guadavano fiumi in men che non si dica, superavano colline senza difficoltà alcuna. L’importante era andare avanti. Dopo diverse ore di marcia, però, i portatori si fermarono, lasciando stupito ed interdetto l’uomo, che chiese: ‘Come mai vi siete fermati? Siete già stanchi dopo poche ore di cammino?’ Uno di loro lo guardò e rispose: ‘No signore, non siamo stanchi.  Ma abbiamo avanzato in maniera talmente veloce che abbiamo lasciato indietro le nostre anime. Ora dobbiamo aspettare che ci raggiungano’ “

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Ma come viviamo?

Come viviamo? Quali sono le nostre angosce, le velleità, le motivazioni delle nostre scelte? Come spendiamo il nostro tempo quotidiano? Ad inseguire quale bandiera? Quanto siamo affezionati e vincolati dalle nostre nevrosi, personali e collettive? Quanta importanza diamo al denaro, alla presunta logica, alla sedicente razionalità?
Interrogativi di fondo del nostro vivere (sopravvivere ormai) cosiddetto civile, massificato, prevedibile, scontato. Una vita contemporanea senza angosce è solo possibile con l’assunzione di droghe, legali od illegali che siano. Il nostro Io interiore si rifiuta infatti di accettare la mole di compromessi e rinunce proprie dell’agire contemporaneo…

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Soldati fotografati prima, durante e dopo… essere stati in guerra

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Il filmmaker Lalange Neve ha fotografato e intervistato 14 membri del 1° battaglione “The Royal Regiment of Scotland”, prima che fossero inviati in Afghanistan, dopo tre mesi di servizio, e alcuni giorni dopo il loro rientro in patria.
Ciò che ne è scaturito, un documentario dal titolo “We are the Not Dead”, ha lo scopo di esporre come la guerra possa cambiare drasticamente una persona, sia psicologicamente che fisicamente, e di come il trauma subito rimanga letteralmente scritto in viso. La guerra cambia le persone, e le facce di questi soldati mostrano in modo evidente quanto alto sia il prezzo da essi pagato…

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