I migliori 9 oli vegetali da usare in cucina: caratteristiche e benefici

Molto utilizzati in cucina per varie preparazioni, di oli vegetali ne esistono di tanti tipi ed ognuno ha caratteristiche peculiari. Scopriamo quali sono i migliori oli da usare in cucina, le loro proprietà nutrizionali e i migliori utilizzi.
Negli ultimi anni si è avuto un aumento dei tipi di olio in vendita nei supermercato, e scegliere il più adatto per l’alimentazione diventa abbastanza complicato. Noi cercheremo di mettere a confronto quelli più utilizzati e di capire le differenze tra di loro. Gli oli vegetali possono essere benefici o, al contrario, nocivi a seconda di quanto ne consumiamo e dell’uso che ne facciamo.
Gli oli vegetali non sono altro che grassi liquidi a temperatura ambiente. 
Essi si ricavano attraverso spremitura o pressione a freddo o tramite estrazione con solvente, dai frutti o dai semi delle piante. Un olio di qualità è stato ricavato per spremitura a freddo, in quanto questo metodo di estrazione non altera le caratteristiche nutrizionali dell’olio. Quindi rimangono intatti gli acidi grassi, le vitamine e gli antiossidanti come i polifenoli, che hanno azione antinfiammatoria…

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Semi di Chia: proprietà e benefici dei “Semi della Forza”

I Semi di Chia sono prodotti da una pianta originaria del Messico, il cui nome scientifico è “Salvia Hispanica”. Questi semi rientrano tra quelli che vengono definiti Super Cibi o Super Alimenti. Infatti, contengono molti Omega-3 e Omega-6, antiossidanti e altri principi.
I semi di questa pianta erano già impiegati dalle civiltà precolombiane che li utilizzavano contro gli stati infiammatori. Si dice, infatti, che vincessero le loro battaglie proprio grazie alla forza che questi semi gli infondevano. Non a caso, la parola Chia significa “forza” nella lingua degli antichi Aztechi.
Inoltre i Semi di Chia o “Semi della Forza”, erano considerati magici dalle antiche popolazioni messicane, tanto da essere utilizzati come tributi pagati da coloro che venivano sconfitti in battaglia…

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9 motivi per usare la Soia

di Antonio Colasanti
Glicyne max è la nomenclatura latina della soia, legume nato 3.000 anni fa in Cina, diffusosi in tutta l’Asia e oggi prodotto in tutto il mondo per uso alimentare umano, per il bestiame e come fertilizzante.
Dai semi, interi, macinati o fermentati, si ottiene la farina, l’olio o il latte che hanno un contenuto proteico importante, sono ricchi di grassi omega 3 e 6, scarsi glucidi e poco calcio. Dalla soia si ottengono dei derivati quali il miso, il tofu, il tempeh, il natto, il tamari. Molto usati i germogli e la lecitina, che si ottiene per emulsione.
Nella soia sono contenute delle sostanze simili agli estrogeni umani, chiamati “fito-estrogeni” quali genisteina, okasteina, ginestina.
Tali sostanze risultano protettive e curative per:…

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Valore nutrizionale dei legumi e loro impatto sulla salute

Dr.ssa Cinzia Veltri
I legumi rappresentano un’importante componente della dieta umana in alcune aree del mondo e specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove integrano la carenza proteica dei cereali, radici e tuberi, mentre in altre aree geografiche i legumi sono la sola fonte di proteine nella dieta.
Al giorno d’oggi esistono più di 60 specie coltivate di legumi, tra questi: Lupinus albus L, Lupinus luteus L, Lupinus angustifolius L, Cicer arietunum L, Phaseolus vulgaris L., Vicia faba L., Lens culinaris Medicus, Pisum sativum L., ecc. I macronutrienti presenti conferiscono ai legumi particolari proprietà.
Carboidrati
L’amido costituisce il 40-50% dei legumi secchi (amilosio e amilopectina in rapporto di 1:3), di questa percentuale il 20%-40% è amilosio (amido resistente alla penetrazione dell’acqua e all’attacco enzimatico). Alcuni studi indicano che il consumo di carboidrati a più lenta digestione e contenenti amido resistente, migliora il controllo metabolico e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, obesità e diabete 1 e 2…

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Sicurezza alimentare: oli buoni e oli cattivi

Oli vegetali vari

Ecco la top ten degli oli più sani
Quale olio fa bene e quale fa male? Qual è il più indicato per la frittura? Per provare ad orientarsi nella galassia dei condimenti abbiamo stilato una classifica con l’aiuto del professor Francesco Orio, docente di Endocrinologia dell’Università Parthenope di Napoli. Prima di parlare degli oli “buoni”, partiamo dalla lista di quelli “cattivi”.
Oli “cattivi”
Al primo posto tra gli oli peggiori c’è l’olio di palma. Il prof. Orio lo considera un olio pericoloso e dannoso. È un acido palmitico, quindi un grasso saturo che non può essere idrogenato. Negli articoli scientifici è correlato con lo sviluppo del diabete, perché gli effetti dannosi di questo acido incidono sulle cellule betapancreatiche che producono l’insulina, danneggiandole. Esperimenti condotti sia sui topi che negli uomini lo hanno dimostrato…

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