L’Ue vuole cancellare l’Italia dalle etichette: ecco come ci fregano a tavola

di Attilio Barbieri
L’associazione che riunisce le più grandi industrie di trasformazione alimentare del Vecchio Continente, lancia un siluro preventivo destinato a stoppare i tentativi di estendere ai Ventisette il modello italiano di etichettatura d’origine.
L’industria alimentare europea detta in anticipo le regole al Parlamento europeo, che uscirà dalle elezioni di maggio. In un documento che ha pubblicato sul proprio sito internet (Fooddrinkeurope.eu), tenta di stoppare la diffusione, agli altri paesi eu, del modello italiano di etichettatura d’origine, con il Paese di provenienza delle materie prime scritto in modo trasparente. Una sfida lanciata per ora informalmente dal vicepremier Matteo Salvini e raccolta da alcune organizzazioni del settore, come Coldiretti e Filiera Italia.
Nel documento, intitolato Let’s step up to the plate, con un sottotitolo eloquente, la più potente lobby industriale che operi a Bruxelles, assieme a big pharma, spiega senza giri di parole cosa si aspetta da Parlamento, Consiglio e Commissione: “Prevenire ulteriori perturbazioni nel mercato unico evitando la proliferazione di misure nazionali non giustificate sotto il diritto dell’Ue”. E il diritto Ue, è quello che ha previsto nel cosiddetto sistema di etichettatura armonizzato, la possibilità di assolvere alla dichiarazione d’origine con una generico “Ue e non Ue”. Che equivale in pratica a dichiarare come provenienza il “pianeta Terra”…

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Etichette: obbligo di indicare l’Origine di tutti gli Alimenti

È stato approvato dalle Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato, l’emendamento che dispone l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.
Ad oggi in Italia l’obbligo di indicazione d’origine riguarda solo pelati e concentrati di pomodoro, latte e derivati, riso, grano della pasta e pollo. A livello Ue, l’obbligo è invece esteso anche ai derivati del pollo, carne bovina, frutta e verdura fresche, uova, miele, olio extravergine di oliva e pesce.
Con l’emendamento appena approvato viene data la possibilità di estendere l’obbligo anche ad altri alimenti. Per ora, in attesa del decreto necessario, restano ancora senza l’etichetta d’origine i salumi, la carne di coniglio, la carne trasformata, le marmellate e i succhi di frutta, i legumi in scatola, la frutta e la verdura essiccata, il pane, le insalate in busta e i sottolio…

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