Il Covid finirà

di Massimo Calisti
L’obiettivo non era il Vaccino. L’obiettivo era il Green Pass.
Dal 15 ottobre occorre il Green Pass per lavorare, perché siamo ancora in emergenza, decide Draghi. Dal 15 ottobre tutti in ufficio, basta smart working, perché l’emergenza è finita e torniamo alla normalità, decide Brunetta con l’avallo di Draghi.
Il corto circuito, la palese contraddizione, che l’obbligo del Green Pass per lavorare ha creato con l’uscita di Brunetta & Draghi di qualche giorno fa, e la consueta serena indifferenza dei più, ha finalmente dissipato gli ultimi accenni di nebbia che ancora mi impedivano di vedere.
Diciamo che già il Green Pass sul lavoro, in una situazione di totale remissione del virus, mi aveva dato da pensare. Vedere Draghi cagare sulla nostra Costituzione, Mattarella firmare senza neanche far caso al tanfo, e il popolo esultare per questo stupro dei propri diritti costituzionali era abbastanza eloquente, ma mi ostinavo a guardare il dito e non la luna…

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Le Verità di comodo

di Adriano Tilgher
Mai come in questi giorni si è capito quanta falsità, quanta ipocrisia, quante menzogne si annidano nelle parole degli esponenti del Governo italiano.
Abbiamo persone che sguazzano nel terrore che instillano negli altri, senza motivo, senza ragioni profonde ma rispondendo ad una regia planetaria di cui anche loro saranno vittime. Ma a loro questo non importa, sono già venduti e quindi schiavi e da chi si rende schiavo per denaro o per una parvenza di potere, cosa ci possiamo aspettare?
Il primo argomento, su cui la verità è nascosta e serve solo un po’ di buonsenso per capire dove sta, è quello della pandemia. Uno squallido gioco al massacro che grida vendetta per le assurde prese di posizione dei decreti del presidente del consiglio…

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Siamo Rane bollite!

de “Il Simplicissimus”
Credo che sia universalmente nota la metafora della “rana bollita” di Noam Chomsky, con la quale egli intendeva mostrare come cambiamenti abbastanza lenti  e progressivi favoriscono la capacità di adattamento a situazioni deleterie, senza incontrare una reazione se non quando è troppo tardi.
La rana messa nel pentolone di acqua fredda nuota tranquilla e si trova anche meglio quando la fiamma scalda un po’ l’acqua rendendola più gradevole, ma quando la temperatura comincia a salire sempre di più e sempre più in fretta si fa strada la consapevolezza di essere in trappola, ma a questo punto la rana non ha più la forza di saltare fuori dalla pentola e muore bollita. È quello che ci sta accadendo. Siamo bolliti.
Ma la rana di Chomsky non prende in considerazione che la dimensione temporale e adattativa della cosiddetta “finestra di Overton”, per cui un’idea o un comportamento da inconcepibile diventa radicale ma possibile e via via accettabile in qualche caso, ragionevole, popolare e infine legale… ossia diventa la norma. Questa dinamica è, soprattutto, uno schema di comunicazione-persuasione con il quale si può completamente ribaltare un atteggiamento politico, una modalità sociale, un approccio ai problemi. L’importante è  che gli scopi finali e l’ideologia che li sottende rimangano nascosti dietro temi a più alto consenso e/o rassicuranti…

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L’Arroganza del Potere

Corte Costituzionale

di Solange Manfredi
Le sentenze della Corte Costituzionale che tutelano i diritti fondamentali? Una scocciatura da limitare per legge!
Negli ultimi anni le Corti italiane (Corte di Cassazione, Consiglio di Stato e Corte costituzionale) hanno avuto, ed hanno, un bel da fare a cercare di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini (alla dignità, allo studio, alla salute, al lavoro, all’ambiente) dal massacro operato dalle varie leggi o decisioni dello Stato.
Eppure lo Stato ha – o sarebbe meglio dire avrebbe – l’obbligo di assumere come obiettivo primario della propria azione, proprio la tutela di questi diritti, perché i diritti fondamentali vengono prima di qualsiasi istituzione, potere costituito e logica di profitto…

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