“Ad Occhi storti il Volto della Verità può apparire un Ghigno” (J. R. R. Tolkien)

di WI
Al giorno d’oggi difendere l’ovvio è diventato un atto rivoluzionario.
Il tanto evoluto e colto uomo moderno, smaterializzato e ricomposto in un qr code, ricattato eppur sorridente, vessato e nel contempo allegro, è fiducioso sin dall’inizio che tutti gli sconvolgimenti caratterizzanti questi due anni di deliri scientifici, giuridici, ed ora anche bellici, siano stati, e siano tutt’ora, posti in essere per il suo bene.
Il lockdown ha creato un disastro economico mettendo in ginocchio aziende e famiglie? Giusto, sennò ci saremmo estinti. I danni psicologici provocati, soprattutto ai più giovani, da una campagna mediatica sul virus martellante e caricaturale? Eh… ma mica si poteva rischiare di sottovalutare la malattia, un po’ d’esagerazione non guasta mai

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Controllo e Incertezza nello Stato Paternalista

di Davide Cavaliere
Il Governo e la sua corte di virologi stanno adottando i medesimi meccanismi di controllo che venivano adottati nei lager nazisti.
Lo psicanalista Bruno Bettelheim, sopravvissuto ai campi di sterminio di Dachau e Buchenwald, si chiese com’era possibile che un numero sparuto di guardie tenesse a bada migliaia e migliaia di persone incarcerate nei lager. La risposta che si diede è illuminante nella sua crudele semplicità: incertezza e angoscia fiaccavano i deportati e sbarravano la strada alla coscienza e a ogni pensiero di rivolta.
I kapò mantenevano gli uomini in un limbo di eterna incertezza, eterna indeterminazione, eterno rischio, impedendo il formarsi di nessi di causalità nella mente dei prigionieri. Nessuna azione era possibile perché il carceriere non era prevedibile.
Il governo e la sua corte di virologi stanno adottando i medesimi meccanismi di controllo. Come nel lager, ora un’azione viene premiata (bonus vacanze), ora la stessa viene punita (restrizioni perché la gente è andata in vacanza)…

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