USA, il Cerchio si stringe attorno ai Dem: escono le Prove di un Complotto per spiare Trump

di Martina Giuntoli
A ridosso delle elezioni statunitensi del 2016, il 31 ottobre dello stesso anno Hillary Clinton così orgogliosamente tweetava: “Degli informatici hanno presumibilmente scoperto un server che viene utilizzato da Trump per mantenere i suoi collegamenti con la Russia”.
Quel tweet commentava un’affermazione fatta da un membro del suo comitato elettorale, un tale Jake Sullivan, il quale diceva che “un server legato alla Trump Tower mostrava chiaramente dei legami tra Donald Trump e la Russia. (…) Questo inoltre spiegherebbe anche l’adorazione estrema di Trump nei confronti di Putin e del Cremlino(…)”.
Oggi, invece nuovi e scioccanti sviluppi ci mostrano tutta un’altra storia, una storia che potrebbe portare davvero alla fine del partito democratico per come lo abbiamo finora conosciuto…

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Il Testo integrale della Risposta di Putin a Biden

Putin: “Noi nell’altra persona vediamo sempre proiettate le nostre proprie qualità e pensiamo che lui sia come noi. Quando valutiamo gli altri, o persino gli altri Stati o popoli, è come se ci guardassimo allo specchio: vediamo noi stessi”.
“Per quanto riguarda le parole del mio collega americano, noi davvero, come lui ha detto, ci conosciamo di persona. Cosa gli potrei rispondere? Che stia in salute! Gli auguro salute! Lo dico senza ironia. Nella storia di ogni popolo, di ogni Stato, ci sono molti avvenimenti drammatici, pesanti, sanguinosi. Ma quando noi valutiamo le altre persone, o persino gli altri Stati o popoli, è come se ci guardassimo allo specchio e lì vediamo noi stessi, perché trasferiamo agli altri ciò che noi respiriamo, ciò che noi siamo in sostanza…

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Roberto Mazzoni: “Giochi aperti: Trump è ancora in corsa, Biden non sarà Presidente”

di Libreidee
Fermi tutti: negli Usa non è ancora stato deciso niente. Lo afferma Roberto Mazzoni, giornalista italiano stanziato in Florida: da qui al 20 gennaio – unica data prevista dalla Costituzione per certificare l’elezione del nuovo presidente – potrebbe ancora accadere di tutto.
Mazzoni ricorda il caso del 1960, quando i grandi elettori che avevano incoronato Nixon furono battuti a gennaio dai grandi elettori che avevano votato separatamente per Kennedy. Alla fine prevalsero questi ultimi, grazie ad una contestazione elettorale in Michigan: proprio lo Stato che ora ha finalmente autorizzato una perizia legale sul sistema informatico Dominion, da cui risulta un tasso di errore mostruoso, del 65%.
Si ripete il copione di cinquant’anni fa? Parrebbe di sì: i grandi elettori di Trump, intanto, il 14 dicembre hanno votato per “The Donald”, tenendolo quindi in corsa. Nel frattempo, il suo staff legale ha presentato una nuova raffica di cause alla Corte Suprema, da esaminare nei prossimi giorni…

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