Il Fumo Restringe il Cervello e Smettere non lo Ripristina

Un recente studio pubblicato su Biological Psychiatry: Global Open Science ha rivelato che il fumo rimpicciolisce il cervello e smettere non ne ripristina le dimensioni.
Uno studio recente dimostra che il fumo provoca un restringimento del cervello e che smettere non annulla il danno. I risultati contribuiscono alla comprensione del motivo per cui i fumatori hanno maggiori probabilità di contrarre l’Alzheimer e il deterioramento cognitivo legato all’età.
La buona notizia è che il restringimento si interrompe non appena il fumatore smette di fumare…

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Il flash che cura l’Alzheimer

di Andrea Sperelli
Sintomi della malattia ridotti grazie a una luce stroboscopica.
Basta un flash per rallentare il decorso dell’Alzheimer. Lo hanno dimostrato i ricercatori del Mit e del Georgia Institute of Technology che su “Nature” hanno pubblicato i dettagli della loro sperimentazione.
Gli scienziati hanno esposto un gruppo di topi affetti da Alzheimer a impulsi luminosi intermittenti emessi da una luce stroboscopica. Con 40 flash al secondo di una specifica frequenza, i sintomi della malattia risultavano attenuarsi, con conseguente riduzione nel cervello di proteine beta amiloidi.
“Avevamo notato che nei topi malati di Alzheimer le onde cerebrali gamma sono più deboli, e questo fin nelle primissime fasi della malattia: anche prima dell’accumulo delle placche amiloidi e prima che i topi mostrino problemi di memoria”, spiega intervistata da Repubblica, Annabelle Singer, docente di ingegneria biomedica alla Georgia Tech University di Atlanta e coautrice dello studio…

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Malattie neurodegenerative: una nuova scoperta sui meccanismi di morte cellulare

di Martina Bandera
Secondo un recente studio, in caso di malattie neurodegenerative, le cellule nervose andrebbero incontro a un blocco che impedisce il processo di autofagia.
I ricercatori del King’s College di Londra, hanno scoperto nuovi meccanismi di morte cellulare associati a malattie neurodegenerative debilitanti, quali il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
La nuova ricerca, pubblicata su Current Biology, potrebbe assumere un ruolo di estrema importanza per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici, utili nel trattamento delle malattie neurodegenerative attualmente senza cura…

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