L’uomo ha dimezzato la Vita sulla Terra

di Pierangelo Soldavini
Gli esseri umani rappresentano solo 0,01% di tutti gli esseri viventi, ma da quando sono apparsi sulla Terra hanno distrutto metà della vita esistente sul nostro pianeta, l’83% di animali selvatici e metà degli organismi vegetali. Mentre l’allevamento si espande a dismisura. Tutto questo ha un costo per l’ecosistema nel suo complesso.
Gli esseri umani stanno correndo a gran velocità verso gli otto miliardi – oggi siamo a 7,6 miliardi – ma rappresentano solo lo 0,01% degli esseri viventi presenti sulla Terra. Eppure dalla sua comparsa la quantità di “materia vivente” sul pianeta si è dimezzata. Evidentemente la presenza dell’umano è decisamente ingombrante – nonostante il suo peso relativo estremamente basso – in conseguenza, soprattutto, della sua…

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Quanto inquinava l’Antica Roma: lo raccontano i ghiacciai del Monte Bianco

di Giancarlo Cinini
Inquinamento atmosferico ante litteram: un’eredità meno conosciuta della Roma antica, che giace nascosta tra i ghiacci del Monte Bianco.
Forse pensavamo fosse una storia soltanto moderna, ma anche il più vasto impero del Mediterraneo inquinava, estraendo e fondendo minerali e rilasciando nell’atmosfera elevate quantità di piombo. Particelle inquinanti che sono rimaste intrappolate per migliaia di anni nei ghiacciai del tetto d’Europa. E che oggi uno studio del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs) francese ha studiato per la prima volta, descrivendo sulle pagine di Geophysical Research Letters due picchi straordinari di inquinamento da piombo, durante il periodo repubblicano e quello imperiale.
Le emissioni fotografate nel ghiaccio

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Percorsi d’erba tra tetti e giardini per proteggere l’insetto impollinatore

di Anna Muzio
Che aspetto ha un’autostrada per le api? È larga tre chilometri e, al posto dell’asfalto, ha un tappeto di erba e fiori selvatici. Ogni tanto c’è un albergo per api, aree di servizio dove rifocillarsi con polline e nettare e tetti attrezzati ricoperti di verde, per riposarsi quando si sorvola una città altrimenti invasa dal cemento.

Come ogni rete stradale che si rispetti, copre come una ragnatela tutto il Paese. No, non stiamo parlando di un cartone animato della Disney, ma di un progetto chiamato “B-Lines”, che è ora partito in Irlanda del Nord. Obiettivo: salvare le api. Anzi, un tipo particolare di ape, la “Colletes floralis”, che vive in un habitat tutto particolare: le dune battute dai venti gelidi lungo la costa del mare d’Irlanda. Pare che la metà…

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La verità sull’Overshoot Day: chi sono i responsabili del tracollo del pianeta

L’Overshoot Day, la data simbolica dell’anno in cui la domanda di risorse dell’umanità oltrepassa, in quantità, quelle che la Terra può spontaneamente rigenerare, dice che l’umanità è “a debito”. Per il 2018, il calendario ha segnato il primo di agosto. L’anno scorso, invece, era stato il 2.
L’iniziativa, lanciata nel 2006 dal Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit di ricerca ambientale, calcola il numero di giorni dell’anno in cui la biocapacità (cioè la capacità di rigenerare le risorse naturali) del Pianeta è sufficiente a sostenere la nostra impronta ecologica, ossia la domanda di quelle stesse risorse, e attraverso una media dei risultati di tutti i Paesi riporta il “break even”, il punto cioè, come si usa dire in economia aziendale, in cui le risorse sono in pareggio…

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“Abbiamo trovato microplastiche in ogni cozza, dall’Artico alla Cina”

di Ilaria Betti 
Le cozze sono spesso utilizzate dai ricercatori come indicatori dell’inquinamento da microplastiche nei mari, dal momento che non si muovono ma risiedono nel fondale, dove molti dei rifiuti vanno a finire.
Un nuovo studio ha però rivelato qualcosa di inquietante proprio a proposito di questi molluschi: sembra che sia stata trovata della plastica nel 76,6% delle cozze analizzate. Stando a quanto sostenuto da altri report, le microplastiche sono state rintracciate in centinaia di esemplari sparsi per il mondo, dall’Artico alla Cina…

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Record di incendi… tremila anni fa

Incendi nell'Antropocene

di Redazione Galileo
Già 3000 anni fa l’uomo potrebbe aver avuto un’influenza importante sull’ambiente, appiccando vastissimi incendi per far posto a insediamenti e campi agricoli.
(Università Ca’ Foscari) Da quanto tempo l’umanità ha cominciato a influenzare le dinamiche ambientali e climatiche? Per capirlo, alcuni scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Cnr (Idpa-Cnr), hanno “interrogato” calotte polari, ghiacciai alpini e himalayani, fondali di laghi in Asia, Americhe, Europa Oceania e Africa…

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