Il dramma degli Indigeni Jenu Kuruba sfrattati dalle loro terre ancestrali

di Dominella Trunfio
Ogni giorno, lottano per non essere sfrattati dalle loro terre ancestrali che si trasformano in riserve per le tigri di Nagarhole.
Migliaia di comunità indigene in India sono costrette a lasciare i villaggi per ordine del governo e i loro figli non sono più liberi di vivere a contatto con la natura. “Ci hanno portato fuori dalla foresta e hanno limitato le nostre vite”, dice uno di loro.

Adesso due tribù hanno scritto alle autorità statunitensi sollecitandole a non sostenere un progetto conservazionista che potrebbe comportare il loro sfratto. In India, i Jenu Kuruba (“raccoglitori di miele”), si oppongono al finanziamento, da parte dell’US Fish and Wildilife Service, di un progetto concepito per le loro terre, nello stato di Karnataka, sede della Riserva delle Tigri di Nagarhole.
Il progetto è in collaborazione con WCS India (Wildlife Conservation Society) che ha come obiettivo quello di “facilitare il trasferimento volontario, finanziato dal governo, delle famiglie che vivono all’interno della foresta verso nuove aree al di fuori della stessa”. Ma i Jenu Kuruba vogliono rimanere nelle loro terre ancestrali, che difendono in nome di Madre Natura. Molti di loro sono già stati trasferiti e hanno raccontato a Survival international, l’organizzazione da sempre a fianco dei popoli indigeni, il dramma di vivere lontani. Uno di loro ha parlato di “una specie di tortura”

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Tu non sei il tuo Lavoro!

di Rossella Tirimacco
Oggi la perdita d’identità viene colmata identificandosi con il lavoro… e quando questo viene meno, si crolla e ci si angoscia.
Il lavoro non è ciò che siamo, il lavoro è esperienza, e la vita di ognuno di noi può avere ovviamente molteplici esperienze lavorative. Possiamo fallire e poi rialzarci in piedi, possiamo svolgere per anni lo stesso lavoro e poi di colpo decidere di cambiare. Possiamo reiventarci, come dicono alcuni, oppure piangerci addosso quando le cose non vanno come vorremmo.
Qualunque sia la scelta o la strada da seguire, ciò di cui ti devi ricordare è che “TU NON SEI IL TUO LAVORO “… ciò che sei, forse lo scoprirai vivendo… o forse lo scoprirai in altre vite.
Io, non sono il mio lavoro, e nemmeno tu lo sei, però entrambi sappiamo che bisogna lavorare bene, senza improvvisarsi, e se necessario riprendere a studiare. Purtroppo questa è l’epoca in cui ci si improvvisa, è l’epoca delle identità incerte, e flebili. Così, la perdita d’identità, viene colmata identificandosi con il lavoro, e quando questo viene meno, o si crolla, o ci si improvvisa in altri mestieri, spesso senza un minimo di esperienza o di conoscenza…

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