Tu non sei il tuo Lavoro!

di Rossella Tirimacco

Oggi la perdita d’identità viene colmata identificandosi con il lavoro… e quando questo viene meno, si crolla e ci si angoscia.

Il lavoro non è ciò che siamo, il lavoro è esperienza, e la vita di ognuno di noi può avere ovviamente molteplici esperienze lavorative. Possiamo fallire e poi rialzarci in piedi, possiamo svolgere per anni lo stesso lavoro e poi di colpo decidere di cambiare. Possiamo reiventarci, come dicono alcuni, oppure piangerci addosso quando le cose non vanno come vorremmo.

Qualunque sia la scelta o la strada da seguire, ciò di cui ti devi ricordare è che “TU NON SEI IL TUO LAVORO “… ciò che sei, forse lo scoprirai vivendo… o forse lo scoprirai in altre vite.

Io, non sono il mio lavoro, e nemmeno tu lo sei, però entrambi sappiamo che bisogna lavorare bene, senza improvvisarsi, e se necessario riprendere a studiare. Purtroppo questa è l’epoca in cui ci si improvvisa, è l’epoca delle identità incerte, e flebili. Così, la perdita d’identità, viene colmata identificandosi con il lavoro, e quando questo viene meno, o si crolla, o ci si improvvisa in altri mestieri, spesso senza un minimo di esperienza o di conoscenza.

Risultati? Altri fallimenti, e non importa se il tuo portafogli sarà gonfio, non sempre la ricchezza è indice di successo, soprattutto se queste improvvisazioni lavorative che magari ti hanno momentaneamente arricchito, hanno danneggiato gli altri e hai usato il sudore altrui.

Non siamo il nostro lavoro,  non siamo i nostri oggetti, non siamo le nostre relazioni, semplicemente “siamo”. Le nostre azioni dicono invece molto di noi, piu delle parole. Il problema è che ci fermiamo alle apparenze, a ciò che “appare” senza andare oltre la superficie.

L’incapacità di saper vedere l’uomo anziché il suo “vestito”, si manifesta così anche nella conoscenza di noi stessi. Ci si ritrova così ad identificarsi nel lavoro, per supplire a quella mancanza, passando così una vita senza aver trovato il “Divino” che c’è in noi.

Articolo di Rossella Tirimacco

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://rossellatirimacco.com/2019/10/17/tu-non-sei-il-tuo-lavoro/

SCHIAVI SENZA CATENE
L'arte di pensare con la propria testa per vivere bene in un mondo difficile
di Andrea Bizzocchi

Schiavi Senza Catene

L'arte di pensare con la propria testa per vivere bene in un mondo difficile

di Andrea Bizzocchi

L'attesissimo seguito di "Non prendeteci per il PIL"

Il mondo-Matrix in cui viviamo genera perlopiù "stordimento" da un lato (vedi i divertimenti, lo shopping, ecc.) e lamentela dall'altro. Nel libro ci occuperemo dell'uno e dell'altra, ma il vero problema è che nessuno, o quasi, si assume la responsabilità della propria Vita, il che, indipendentemente dalla situazione contingente in cui ci troviamo, equivale ad essere uomini liberi. Non ci sono catene che ci tengono schiavi, ma solamente quegli schemi di pensiero a cui siamo quotidianamente condizionati sin dalla nascita.

"Schiavi senza catene" è in qualche modo un libro di Magia perché la Magia più grande è quella di assumersi la totale responsabilità della propria Vita per trasformarla in meglio. Quindi ho scritto questo libro per infonderti coraggio e fornirti strumenti per aiutarti a cambiare. La mia è una promessa. Se vivi da Mago, ovvero se ti assumi la totale responsabilità della tua Vita, questa cambierà inevitabilmente in meglio. Però non è un libro per schiavi né per lamentanti. Essere uno schiavo o un lamentante è una scelta, deliberata o meno non importa, che ciascuno di noi compie. E tu che scelta compi?

Del resto quel 90% delle persone che preferiscono lamentarsi anziché cambiare, non rappresentano altro che un numero, un puro dato statistico; tu fregatene della statistica e abbassa la media. In altre parole decondiziona il tuo pensiero per cominciare a pensare, agire e vivere da uomo libero.

Nota al lettore

"Schiavi senza catene! è tratto dai miei incontri e conferenze e ho preferito mantenere la struttura discorsiva originaria anziché adattarla come fosse un normale testo di lettura. Mi stai dunque leggendo in presa diretta, un po' come se mi stessi ascoltando dal vivo e la speranza è che tu possa coglierne lo spirito come se effettivamente io fossi lì con te. Questo scritto raccoglie il mio personale percorso di liberazione dalla schiavitù imposta dal mondo in cui viviamo. Con tutti i suoi limiti, perché è ovvio che ne abbia, questo libro è assolutamente autentico e "vissuto" e non frutto di teorie astratte che, alla fin fine, lasciano sempre il tempo che trovano. Fai del tuo meglio per trarne degli spunti e cambiare la tua Vita così come vuoi.

Da ultimo, tieni sempre a mente che la schiavitù è prima di tutto nella nostra testa e che in qualunque istante, indipendentemente dalla situazione in cui ci troviamo, possiamo sempre decidere di cambiare e vivere meglio. Anzi, è una nostra precisa responsabilità farlo. Se non lo facciamo noi, chi mai dovrebbe farlo per noi?"

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