Quel record di Pesticidi nei prodotti made in Usa che in pochi raccontano

di Riccardo Quintili
Quando si pensa ad una tavola in cui i pesticidi finiscono in ogni portata, dal primo al contorno, fino alla frutta, normalmente ci verrebbe in mente quella cinese o indiana. In pochi penserebbero a quella made in Usa.
Tanto più che nelle consuete classifiche dei cibi più contaminati, quelli che spaventano al di qua come al di là dell’oceano, difficilmente ci finisce qualche alimento a stelle e strisce. E invece, la realtà fotografata dall’ultimo rapporto annuale della Food & Drug Administration restituisce una situazione che ha impressionato i consumatori statunitensi e dovrebbe far riflettere anche noi.
Nelle oltre 55 pagine di dati, diagrammi e grafici, si scopre che sono state trovate tracce di pesticidi nell’84% dei campioni domestici di frutta e nel 53% delle verdure, così come nel 42% dei cereali e nel 73% dei campioni alimentari semplicemente elencati come “altro”. E, badate bene, si tratta di campioni made in California, Texas, Kansas, New York e Wisconsin…

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Probabilmente… cancerogeno!

di Gioia Locati
Ci sono anche i genitori di Jake, 12 anni, affetto da linfoma, fra i querelanti della Monsanto, l’azienda produttrice di pesticidi acquisita dalla Bayer un anno fa.
Negli ultimi mesi, in California, quattro malati di linfoma non Hodgkin hanno chiesto e ottenuto risarcimenti milionari. In tutti gli Stati americani si calcola che siano più di 11mila gli agricoltori che hanno fatto causa al colosso tedesco per danni alla salute. Qui.
Ma lui, Jake Bellah, è il primo bambino a sperare nella giustizia di una corte americana. Già. Se è vero che non ci si rivolge a un giudice quando un figlio sta male, è altrettanto vero che lo si fa quando ci si sente ingannati. Ad esempio, dopo aver usato per anni un prodotto chimico (l’erbicida Roundup contenente glifosato), ignorandone la “possibile cancerogenicità”, come indicato dallo studio triennale apparso su Lancet Oncology nel 2015…

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La Sicilia ha tra le mani un affare miliardario: ma alle Lobby conviene?

La Sicilia ha tra le mani un affare miliardario. Si chiama “limonene” e si trova nelle bucce delle arance. Se ne può fare un pesticida efficientissimo ed ecologico… Ma alle lobby conviene?
Con le bucce di arance si possono fare un sacco di soldi. Lo sanno bene gli spagnoli che, zitti zitti, con il limonene – una sostanza contenuta nelle bucce di arance – producono pesticidi biologici che eliminano insetti e funghi dannosi per l’agricoltura senza inquinare l’ambiente. Un grande affare a nove zeri. E la Sicilia? Affrontiamo l’argomento con il chimico del CNR, Mario Pagliaro.
L’olio estratto dalla buccia delle arance, lo stesso che quando le sbucciamo emette quel gradevole profumo, sarebbe un potente pesticida naturale usato in tutto il mondo per la difesa delle colture.
Questo prodotto – il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi e, in particolare, nelle bucce delle arance bionde – sta diventando più importante dell’arancia e del succo di arancia. Perché, già usato al posto dei pesticidi per combattere gli insetti e i funghi dannosi per l’agricoltura, ha anche trovato molti altri usi…

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