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Libano: Otto Morti e Migliaia di Feriti nell’Esplosione dei Cercapersone

Secondo quanto riferito, l’ambasciatore iraniano a Beirut è tra le numerose persone rimaste mutilate o morte dopo che migliaia di cercapersone tascabili sono esplosi simultaneamente.
Martedì, in tutto il Libano, sono state uccise otto persone e 3.000 sono rimaste ferite quando i loro cercapersone sono esplosi, hanno riferito i media locali. Il gruppo militante libanese Hezbollah ha dichiarato che centinaia dei suoi membri sono stati colpiti dall’incidente e sta incolpando Israele. Gerusalemme Ovest non ha commentato gli sviluppi.
Le persone sarebbero state colpite soprattutto nella periferia sud della capitale del paese, Beirut, un’area considerata una roccaforte di Hezbollah, così come nell’est e nel sud del paese. Più di 2.800 persone sono rimaste ferite nelle detonazioni, che hanno ucciso otto persone, tra cui un bambino…

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Abbiamo la Storia Sotto i Nostri Occhi…

di Giuseppe Salamone
Si era capito sin da subito che i criminali israeliani avessero come obiettivo quello di aprire “ufficialmente” un altro fronte in Libano.
L’ufficio di Netanyahu dopo la riunione del gabinetto di guerra (non di sicurezza come la chiamano i pennivendoli del TG5) comunica testualmente: “I membri del gabinetto politico di sicurezza hanno autorizzato il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant a decidere le modalità e le tempistiche contro l’organizzazione terroristica di Hezbollah”.
Non si è fatta attendere la luce verde dagli altri criminali di oltre oceano, gli Usa che attraverso il Consiglio di Sicurezza dichiarano: “Gli Stati Uniti continueranno a sostenere gli sforzi per porre fine a questi terribili attacchi lungo la Linea Blu, che deve essere una priorità. Il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è ferreo contro tutte le minacce sostenute dall’Iran, tra cui Hezbollah libanese”

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Si Allarga il Conflitto in Medio Oriente? Quali Rischi?

Israele potrebbe attaccare il Libano con un’invasione da terra sotto la copertura di intensi attacchi aerei. Questo potrebbe significare un allargamento del conflitto.
Inoltre obbligherebbe l’Iran e i suoi alleati a entrare in guerra contro Israele, ha dichiarato il generale dell’aeronautica militare CQ Brown, presidente dei capi di stato maggiore congiunti.
Il capo della difesa israeliana è giunto nei giorni scorsi negli Stati Uniti per discutere della prossima fase della guerra di Gaza e dell’escalation delle ostilità al confine con il Libano, ma molto probabilmente anche per molto altro…

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Attacco dell’Iran a Israele: Fallimento o Successo?

di Andrew Korybko
Ogni corrente di pensiero presenta argomenti convincenti a suo favore, quindi è possibile che entrambe abbiano ragione a modo loro.
Sabato sera, l’Iran ha lanciato una raffica di droni e missili contro obiettivi militari in Israele, in risposta al bombardamento del proprio consolato a Damasco da parte dello Stato ebraico all’inizio del mese. La Missione Permanente della Repubblica Islamica presso l’ONU aveva precedentemente avvertito su X che il loro paese sarebbe stato costretto a reagire a questa palese violazione del diritto internazionale dopo il mancato intervento del Consiglio di Sicurezza. Lo stesso account ha poi scritto, dopo gli attacchi di sabato, che “la questione può essere considerata conclusa”.
In seguito, Biden ha affermato che i militari americani “hanno aiutato Israele a intercettare quasi tutti i droni e i missili in arrivo”, con resoconti che sostengono anche che la Giordania e il Regno Unito hanno fornito assistenza pertinente. Al momento attuale, la mattina di domenica, ora di Mosca, Israele non ha ancora risposto alla raffica della notte precedente, ma Axios ha riferito che Biden ha detto a Bibi che gli USA non parteciperanno a operazioni offensive contro l’Iran. Avrebbe detto: “Hai ottenuto una vittoria. Accetta la vittoria”

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Netanyahu Cerca l’Escalation

di Davide Malacaria
L’attacco all’ambasciata iraniana di Damasco poteva far scattare l’escalation. Teheran risponderà a freddo, evitando la trappola.
L’assassinio del generale Reza Zahedi (nella foto) in un edificio dell’ambasciata iraniana di Damasco, assassinato insieme ad altri membri delle guardie rivoluzionarie, supera un’altra delle linee rosse che normalmente hanno limitato la portata dei conflitti del Secondo dopoguerra, evitando al mondo escalation ingestibili (il mondo guidato da regole esisteva prima dell’89; dopo il crollo del Muro, le regole sono state riscritte a uso e consumo degli Usa…).
Anzitutto perché Israele ha colpito un alto ufficiale di una nazione non ufficialmente in guerra. Per analogia, è come se la Russia uccidesse il capo del Pentagono o il Segretario della Nato perché gli Usa sostengono con armi, intelligence e tanto altro l’Ucraina. E per di più all’interno di una nazione sovrana, anch’essa non ufficialmente impegnata nel conflitto in corso, e infrangendo le norme riconosciute da tutto il mondo che fanno delle sedi diplomatiche luoghi inviolabili…

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