La Sconfitta Israeliana è Evidente

di Daniele Perra
Ad oggi, si può affermare con una certa cognizione di causa che l’operazione israeliana “Rising Lion” sia stata un totale fallimento.
Il programma nucleare iraniano è solo parzialmente scalfito. Il dominio aereo non è sufficiente. Netanyahu non è riuscito a spingere gli Stati Uniti ad entrare direttamente nel conflitto (nonostante l’attacco piuttosto debole, e molto di facciata, ad alcuni siti nucleari iraniani).
Israele non può colpire in modo pesante le infrastrutture petrolifere iraniane, troppo importanti per un “peso massimo” come la Cina, che non può essere indispettita più di tanto (visti i tanti interessi economici anche in Israele). Il “cambio di regime” a Teheran è ben lontano dal realizzarsi…

Vai all’articolo

Terzo Giorno

Com’era prevedibile, lo scontro Israele-Iran già al terzo giorno mostra la sua essenza vera.
Netanyahu ha convinto il deep power USA che sarebbe stato in grado di infliggere un colpo decisivo a Teheran, che ha convinto Trump sarebbe servito a spezzare le resistenze iraniane, facendogli accettare (almeno sostanzialmente) le condizioni pretese da Washington per un accordo. Ma, come sempre… fanno i conti senza l’oste.
Tel Aviv si è lanciata in una campagna d’attacco fondata sul principio classico del first strike annichilente, cui segue una coda di attacchi per piegare la resistenza nemica. Ma se l’operazione di attacco è stata pianificata per anni, anche l’Iran non è stata con le mani in mano. Gran parte degli asset strategici sono stati spostati sottoterra, a grande profondità. Perché Teheran gioca una partita diversa da quella israeliana…

Vai all’articolo

Attacco dell’Iran a Israele: Fallimento o Successo?

di Andrew Korybko
Ogni corrente di pensiero presenta argomenti convincenti a suo favore, quindi è possibile che entrambe abbiano ragione a modo loro.
Sabato sera, l’Iran ha lanciato una raffica di droni e missili contro obiettivi militari in Israele, in risposta al bombardamento del proprio consolato a Damasco da parte dello Stato ebraico all’inizio del mese. La Missione Permanente della Repubblica Islamica presso l’ONU aveva precedentemente avvertito su X che il loro paese sarebbe stato costretto a reagire a questa palese violazione del diritto internazionale dopo il mancato intervento del Consiglio di Sicurezza. Lo stesso account ha poi scritto, dopo gli attacchi di sabato, che “la questione può essere considerata conclusa”.
In seguito, Biden ha affermato che i militari americani “hanno aiutato Israele a intercettare quasi tutti i droni e i missili in arrivo”, con resoconti che sostengono anche che la Giordania e il Regno Unito hanno fornito assistenza pertinente. Al momento attuale, la mattina di domenica, ora di Mosca, Israele non ha ancora risposto alla raffica della notte precedente, ma Axios ha riferito che Biden ha detto a Bibi che gli USA non parteciperanno a operazioni offensive contro l’Iran. Avrebbe detto: “Hai ottenuto una vittoria. Accetta la vittoria”

Vai all’articolo