Lamorgese schiera le truppe… Contro le Mafie? No, contro gli Italiani!

di Augusto Grandi
Il “Governo degli Incapaci” schiera le sue truppe contro gli italiani…
70mila agenti per controllare gli abbracci di Natale tra nonni e nipoti, per verificare se il bacio tra due ragazzi è frutto di una “relazione stabile”.
70mila agenti, pagati da tutti noi, che non vedono lo spaccio di droga in ogni città italiana (l’eroina forse fa bene alla salute, per gli esperti a gettone di Speranza), che non vedono furti, rapine, risse, aggressioni, violenze, omicidi. Si interviene solo per un pranzo tra parenti ed amici, per un incontro tra compagni di scuola.
Certo, è più facile reprimere la voglia di stare insieme degli anziani o degli adolescenti piuttosto di scontrarsi con la mafia nigeriana…

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Rapporto Censis: per la Maggioranza degli italiani ok a Restrizioni e a Carcere per chi viola la Quarantena

di Alessandra Benignetti
Più di un italiano su due, secondo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, è disposto a rinunciare alle proprie “libertà personali in nome della tutela della salute collettiva”. E il 56,6 per cento chiede che i contagiati che non rispettano l’isolamento vadano in carcere.
Se c’è una parola per descrivere il 2020 è “paura”. È questo, secondo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, il sentimento prevalente per il 73,4 per cento degli italiani.
“In questi mesi, il 77% ha visto modificarsi in modo permanente almeno una dimensione fondamentale della propria vita: lo stato di salute o il lavoro, le relazioni o il tempo libero”, denuncia il rapporto, che descrive un’Italia “spaventata, dolente, indecisa”, che oscilla “tra risentimento e speranza”.
Proprio la paura dell’ignoto spinge il 57,8 per cento degli italiani, più della metà della popolazione, a “rinunciare alle libertà personali in nome della tutela della salute collettiva, lasciando al Governo le decisioni su quando e come uscire di casa, su cosa è autorizzato e cosa non lo è, sulle persone che si possono incontrare, sulle limitazioni della mobilità personale”

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Conte e il Tso per la Vaccinazione anti-Covid: gli errori del Premier sul trattamento sanitario obbligatorio

di Fabio Calcagni
Una uscita pubblica che non poteva che provocare una serie infinita di polemiche.
È bufera sulle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa tenuta giovedì sera per la presentazione agli italiani del Dpcm di Natale, la serie di misure che “blindano” le festività per “impedire” a gennaio l’arrivo di una terza ondata di contagi da Coronavirus.
Il premier ha infatti pronunciato una parola che ha fatto scattare un campanello d’allarme: Tso, il Trattamento sanitario obbligatorio. Rispondendo ad una domanda sul tema della vaccinazione posta da Livio Cipriano, giornalista di Agenzia Nova, Conte ha spiegato: “C’è un principio di autodeterminazione che riguarda anche le scelte delle cure a cui sottoporsi e noi dobbiamo cercare di salvaguardarlo fino agli estremi limiti. Sono per un approccio liberale, quindi se siamo nelle condizioni di gestire la curva del contagio non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio. Fino all’ultimo cercheremo di preservare la facoltatività della vaccinazione”

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