Conte e il Tso per la Vaccinazione anti-Covid: gli errori del Premier sul trattamento sanitario obbligatorio

di Fabio Calcagni

Una uscita pubblica che non poteva che provocare una serie infinita di polemiche.

Rec News, direttore Zaira Bartucca - Conte sdogana in diretta l'uso del TSO per i vaccini (with English and Russian version) | Rec News

È bufera sulle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa tenuta giovedì sera per la presentazione agli italiani del Dpcm di Natale, la serie di misure che “blindano” le festività per “impedire” a gennaio l’arrivo di una terza ondata di contagi da Coronavirus.

Il premier ha infatti pronunciato una parola che ha fatto scattare un campanello d’allarme: Tso, il Trattamento sanitario obbligatorio. Rispondendo ad una domanda sul tema della vaccinazione posta da Livio Cipriano, giornalista di Agenzia Nova, Conte ha spiegato: “C’è un principio di autodeterminazione che riguarda anche le scelte delle cure a cui sottoporsi e noi dobbiamo cercare di salvaguardarlo fino agli estremi limiti. Sono per un approccio liberale, quindi se siamo nelle condizioni di gestire la curva del contagio non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio. Fino all’ultimo cercheremo di preservare la facoltatività della vaccinazione”.

Una estrema ratio citata dal premier nella “speranza” che gli italiani, o almeno quei 40 milioni indicati dagli esperti sanitari come obiettivo per l’immunità di gregge, scelgano di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19. Ma le parole di Conte hanno toccato un nervo scoperto, provocando aspre polemiche. Conte ha citato il Tso che, com’è noto, viene applicato come previsto dalla legge Basaglia del 1978, tramite un’ordinanza del sindaco nei confronti di soggetti che rifiutano di sottoporsi a una terapia. Ma l’applicazione del Trattamento sanitario obbligatorio, come prescrive la legge, va attuato solo se la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici, se gli interventi sanitari siano stati rifiutati dal soggetto e se non è possibile adottare tempestive misure extraospedaliere. Tre condizioni che devono manifestarsi contemporaneamente. Per questo le parole utilizzate da Conte sono un grave errore.

Il tema del Tso applicato al Coronavirus non è nuovo. Già a luglio il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva evocato l’ipotesi di ricorrere al Tso per imporre il ricovero ai malati gravi. Una ordinanza firmata dal ‘Doge’ aveva effettivamente previsto che le aziende Ulss venete avessero l’obbligo di denuncia e di comunicazione al sindaco, al Prefetto e alla polizia dei soggetti obbligati all’isolamento fiduciario, per eventuali controlli e misure cautelari. In caso di rifiuto del ricovero da parte di soggetti positivi, l’azienda ospedaliera doveva presentare quindi denuncia d’ufficio alle forze di polizia.

La deriva fortemente autoritaria è ora, ancor di più, sotto gli occhi di tutti! (ndr)

Articolo di Fabio Calcagni

Fonte: https://www.ilriformista.it/conte-e-il-tso-per-la-vaccinazione-anti-covid-gli-errori-del-premier-sul-trattamento-sanitario-obbligatorio-180618/?refresh_ce

LA FABBRICA DEI MALATI
Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche
di Marcello Pamio

La Fabbrica dei Malati

Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche

di Marcello Pamio

"La scienza medica è un'impresa industriale gestita e controllata da produttori
(medici, ospedali, laboratori farmaceutici) che incoraggiano la diffusione di procedimenti
d'avanguardia costosi e complicati, e riducono così il malato e i suoi familiari
allo stato di docili clienti".
Ivan Illich

"Il modello di business dell'industria farmaceutica è basato proprio sull'allargamento della sfera
delle malattie: il marketing creativo serve ad ampliare il bacino di clienti,
convincendo chi è probabilmente sano a ritenersi almeno moderatamente malato".
Allen Frances, medico psichiatra. 

La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi.

Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse. Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti).

Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone… Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi.

Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico. è solo questione di tempo.

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