Contratti collettivi scaduti: un brutto Colpo per 14 milioni di Lavoratori

di Salvatore Recupero
Mai come in questi mesi la percentuale dei contratti collettivi scaduti è stata così elevata. Un fenomeno che, secondo i sindacati, nei primi otto mesi dell’anno ha coinvolto quasi l’80% dei lavoratori dipendenti.
L’esecutivo deve intervenire, dato che le parti sociali da sole non hanno saputo trovare la quadra. Partiamo dalle cifre. Secondo l’undicesimo Report periodico dei contratti collettivi del Cnel “il 61,6% dei contratti collettivi nazionali di lavoro risulta scaduto alla data del 30 giugno 2020. Gli accordi in attesa di rinnovo sono 576 su 935″. Le cifre si avvicinano a quelle denunciate dai sindacati se consideriamo che “in attesa del rinnovo contrattuale ci sono oltre 10 milioni di lavoratori privati (il 79,2%) che salgono a più di 13 milioni se si aggiungono i circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici. I settori interessati riguardano l’agricoltura, il florovivaismo e fioricoltura, i chimici, i metalmeccanici (l’unico di cui è in corso la trattativa), il tessile e la moda, commercio e agenti di commercio, i lavoratori dello spettacolo, la Rai, trasporto e logistica, i marittimi, i bancari, quelli della sanità” . I salari si ritrovano stretti tra l’incudine della cassa integrazione e il martello del mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali…

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★ Il Sussurro degli Spiriti
Guida medianica pratica per principianti ed esperti... ★
Ti sei mai chiesto come funziona la vita dopo la morte? E qual è il nostro scopo in quella presente?
“Il Sussurro degli Spiriti” è un libro novità che ha già conquistato moltissime persone.
Scritto da Alessandro Zucconi, medium e spiritual healer, questo libro è un racconto sull'Aldilà vissuto attraverso gli occhi di un Medium e anche una guida per trovare risposte nel senso della Vita.
Il libro è un compendio completo che, come mai prima d'ora, svela dettagliatamente come realmente funzioni la vita dopo la morte, l'Aldilà e l'intera Dimensione astrale abitata da Angeli, Arcangeli, Spiriti, Maestri Ascesi e defunti e come queste Entità, effettivamente, comunichino con noi, proteggendoci, guidandoci ogni giorno e aiutandoci a trovare lo scopo della nostra vita per l'evoluzione della nostra Anima e il compimento della nostra Missione su questa Terra.
Il libro si rivolge a tutti coloro che sentono l'esigenza di scoprire, comprendere e mettere in pratica il vero senso della propria vita e che sono disposti a fare un profondo lavoro di crescita su se stessi per imparare ad entrare in contatto con il proprio Sé Superiore.
Allo stesso tempo, si rivolge, anche a chi, già possedendo una spiccata "sensibilità" verso il mondo sottile, non è in grado di gestire le proprie capacità e ne è spaventato e/o sopraffatto, ma anche a chi, infine, è un operatore di Luce, un sensitivo, un Medium che vuole approfondire ed espandere le proprie tecniche, conoscenze e abilità.
Un testo ricco di spunti e contenuti, espressione di quella conoscenza autentica capace di offrire presenza, fermezza, potere e consapevolezza. ›››

Lavorare da casa: i rischi di una nuova “catena”

di Claudio Bellotti
Dire “Smartworking” suona bene e indubbiamente il lavoro da casa è stato in larga misura visto positivamente da chi ha avuto in passato l’opportunità di accedervi. Tuttavia con la pandemia la situazione è stata stravolta.
La nicchia ristretta dello smartworking vero e proprio (lavoro in autonomia di tempi e luoghi, autogestito dal lavoratore) viene sommersa da una marea stimata in 8 milioni di lavoratori costretti semplicemente a lavorare fissi da casa (telelavoro).
Nel pieno dell’emergenza sanitaria nella valutazione diffusa hanno prevalso i lati positivi: continuità e integrità del reddito rispetto alla Cassa integrazione o alla fruizione forzata di ferie e permessi; abbattimento del rischio di contagio; “quadratura del cerchio” per milioni di famiglie che dovevano accudire figli lasciati a casa da scuola, oppure anziani che non potevano più usufruire di servizi assistenziali chiusi per effetto dei decreti…

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Amazon assume manager… ma li vuole militari!

di Andrea Moizo
Lavoro o caserma? L’azienda cerca ufficiali, ex e attuali, che devono “guidare e motivare” team di cento persone nei magazzini italiani.
Ufficiali militari come capi magazzino. Per i suoi centri di distribuzione e depositi di smistamento, almeno venti in tutta la Penisola, con circa 6 mila lavoratori impiegati, la filiale italiana di Amazon ha avviato una campagna di reclutamento riservata a chi abbia nel curriculum una carriera nell’esercito, in corso o pregressa. L’annuncio spiega, mutuando una frase attribuita al fondatore Jeff Bezos, come l’azienda cerchi “leader inventivi, che pensino in grande, abbiano propensione per l’azione e il servizio al cliente, caratteristiche familiari a uomini e donne che abbiano servito il loro Paese nelle forze armate”. Fra i requisiti preferenziali c’è il comando quinquennale di unità di non meno di cento individui, il che stringe il campo agli ufficiali, da capitani e tenenti in su…

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“Cartolina” da Prato: imprenditori cinesi, immigrazione e sfruttamento del lavoro

di Antonella Ceccagno, Alessandra Salvati
Che ci fa un piccolo imprenditore cinese in ginocchio? Perché solleva davanti alle telecamere e ai giornalisti un artigianalissimo cartello che recita “Cobas Comanda Prato, Aiuto Istituzioni”? Perché alcuni operai pachistani vengono picchiati e finiscono in ospedale insieme a un sindacalista?
Benvenuti a Prato, città di frontiera, ieri come oggi, città dove il nuovo lavorativo e imprenditoriale si presenta prima che altrove. Nei decenni del “piccolo è bello” era stato il distretto industriale per eccellenza; dagli anni Novanta è stato il distretto che ha prima accolto e poi criminalizzato l’imprenditoria dei migranti cinesi; dal 2014 è stato il luogo dove la Regione ha introdotto controlli serrati sul lavoro in maniera esplicitamente discriminante: solo le ditte cinesi sarebbero state controllate a tappeto; negli ultimi tempi, gli imprenditori cinesi di Prato – adeguandosi a un modello già in uso tra gli italiani – sono stati i primi imprenditori migranti ad impiegare massicciamente manodopera immigrata non cinese.
Oggi Prato è la nuova frontiera di quello che si sarebbe tentati di considerare un conflitto tutto etnico: la contrapposizione tra datori di lavoro cinesi e operai pachistani nell’industria tessile e dell’abbigliamento…

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