È iniziato il Collasso dell’Economia…

di Francesco Polimeni
Una nazione sta portando alla chiusura le sue aziende perché i costi dell’energia sono insostenibili.
Non può più permettersi di affittare edifici all’estero, la carenza di carburante porta a blackout che in parte durano per ore, le università esauriscono la carta e non possono nemmeno permettersi di pagare l’elettricità e i prezzi di tutto continuano ad aumentare.
Il crollo è avvenuto in due settimane ed è iniziato con un forte aumento del prezzo del carburante del 40%. La forte crescita ha ridotto i margini di tutte le imprese locali che semplicemente non sono in grado di lavorare in rosso dopo due anni di pandemia di coronavirus…

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“Pronti a inventare l’Emergenza Razionamenti”

Draghi e Salvini si preparano a lanciare un nuovo allarme.
Ha cercato di “rassicurare” tutti, Mario Draghi, sottolineando l’importanza dei provvedimenti allo studio del governo, che potremmo presto veder tradotti in atti ufficiali, e che permetteranno di affrontare in maniera “adeguata” la recente crisi, con carburanti e bollette schizzati alle stelle.
Poi, però, di fronte alle domande dei giornalisti il premier ha spiegato: “Non è assolutamente necessario prepararsi. Diversificazione, intervento sui prezzi e poi, se le cose continuano a peggiorare, dovremmo cominciare a entrare in una logica di razionamento”.
Una stretta non solo sull’energia, ma anche sui generi alimentari, a quanto pare. Tanto che lo stesso Draghi ha aggiunto: “Le mancanze di materie prime alimentari vanno affrontate esattamente come stiamo facendo sulle deficienze nell’approvvigionamento di gas. Sappiamo che la sparizione dal mercato temporanea dei grani di Russia e Ucraina crea delle mancanze serie. Bisogna andare ad approvvigionarsi da altre parti del mondo, questo crea dei disagi”

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La Crisi degli Approvigionamenti globali incontra il “Dark Winter”

Dr. Mathew Maavak
Si sta preparando una crisi della catena di approvvigionamento globale (ossia la nuova fase del Grande Reset del WEF), che porterà a una carenza a tutto campo di articoli essenziali. Questo è il risultato della centralizzazione di massa, dove le politiche sono dettate e sincronizzate dagli aristocratici della Nuova Normalità.
I prossimi anni saranno caratterizzati da un’estrema turbolenza socio-economica. Secondo quanto riferito, il mondo sta affrontando una “carenza di tutto” in cui i beni essenziali stanno diventando più difficili, più lontani e più dispendiosi in termini di tempo da trovare. Queste carenze colpiscono l’intera gamma della struttura della piramide sociale. Il tipico ciclo dalla produzione alla consegna è ripetutamente martellato da una macabra sedia musicale di guai, in sintonia con la legge di Murphy: ”Tutto ciò che può andare storto andrà storto“…

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Come nel Mondo sta mancando Tutto

di Maurizio Blondet
La catena di approvvigionamento è impazzita. Gli Stati Uniti stanno per subire una “carenza diffusa di tutto”, con rincari che impoveriranno la popolazione. E questo avverrà anche in Europa.
Un mio amico lettore mi twitta: “Ho parlato oggi con un grosso spedizioniere. Dice che in giro anche in Europa è un casino perché mancano gli autisti (non si vaccinano ecc.). A parte questo mancano acciaio, alluminio e componenti per l’elettronica perché i cinesi stanno tenendo tutto per loro. Mi ha detto che tempo due mesi si blocca tutta l’industria in Europa, non arrivano materie prime”.
Se si deve additare la causa di tanto disastro, bisogna denunciare uno degli accorgimenti apparentemente più “creativi” ed “efficienti” che ha adottato la produzione industriale: il risparmio delle spese di magazzino. È ormai dagli anni Cinquanta che Toyota, la casa automobilistica giapponese che l’ha inventata, ha adottato la produzione “Just In Time”, in cui le parti e le componenti vengono consegnate dai sub-fornitori alla linea di montaggio proprio e solo quando servono, riducendo al minimo la necessità di tenerne a disposizione tante, riducendo – o azzerando – i costi di magazzino.
Nell’ultimo mezzo secolo, questo approccio è stato adottato da praticamente tutti settori industriali…

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