
Come Non Essere Stupidi
Esercizi di anticonformismo
di Igor Sibaldi
"Come Non Essere Stupidi" è il manuale di Igor Sibaldi per fare il check-up della tua personalità.
Ti sei mai domandato cosa significhi questo termine? "Stupido". Una semplice parola, oppure una sentenza, una definizione, un'etichetta, un modo di essere, un tratto caratteriale... in questo mare di possibilità, ecco però una certezza. Nessuno vuole esserlo: stupido.
Sibaldi sostiene che la stupidità sia quasi sempre sintomo di un disagio che paralizza solo alcuni aspetti della personalità: tutto sta nel capire quali e nel riuscire a riattivarli.
In questo volume, l'autore analizza le aree della nostra esperienza nelle quali possiamo essere stupidi, che sono ben dodici, e tutte contribuiscono a plasmare il nostro mondo personale: conosciamo, agiamo, pensiamo, vogliamo, ricordiamo e dimentichiamo attraverso di esse.
Con la profondità e l'ironia che distinguono lo scrittore, saremo guidati in un percorso di conoscenza che si snoda attraverso le pagine, alla scoperta di queste dodici funzioni, produttrici di realtà e di irrealtà. Potenti e fragili, facilmente si bloccano, si istupidiscono; per fortuna, a ogni loro blocco si può porre rimedio, se ci si accorge.
Di capitolo in capitolo, avremo la possibilità di vivere un vero e proprio check-up psicologico e anche esistenziale, e per ciascuna delle dodici funzioni potremo applicare metodi ricostituenti, che vanno da semplici esercizi o prove di abilità a programmi rieducativi (cosa leggere, cosa ascoltare, di cosa conversare).
Sciogli i blocchi della tua personalità, inizia ora a guardarti dentro, una pagina alla volta: la tua libertà di pensiero inizia dove finisce la paura di cambiare.
Estratto dalla quarta di copertina:
"La parola "stupido" è entrata presto nel nostro vocabolario personale, a quattro anni sapevamo già che effetto fa sentirsela dire.
"Stupido!" è un segnale d'allarme. Significa: attento, stai per superare una soglia psicologica che non conviene a nessuno, e dalla quale è difficile tornare. Abbiamo imparato presto a dirlo anche di altre persone: "Lui è uno stupido".
Pronunciare questa frase dà sollievo, perché sottintende: "Se ho notato che lui è uno stupido, ci sono buone probabilità che io non lo sia". "Ma stupido in che senso?" Non l'abbiamo mai domandato neanche noi, per timore di essere presi per stupidi. (...)
Oggi tira aria di conformismo, come raramente è accaduto in Occidente negli ultimi tre secoli. In tempi di conformismo c'è parità tra quello che è permesso dire e quello che la stragrande maggioranza crede di pensare e vuole sentirsi dire.
Questo libro ci allena a esserlo un po' di meno: conformisti e stupidi."
Igor Sibaldi
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