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“MES”, Lega all’attacco di Conte: “Riferisca qui o in tribunale”

di Nico Di Giuseppe

Rissa sfiorata alla Camera tra Fdi, Lega e Pd. Seduta sospesa. Meloni: “Il Parlamento è stato totalmente scavalcato”.

Bagarre, con tanto di sospensione della seduta decisa dal presidente Roberto Fico, nell’Aula di Montecitorio sul Meccanismo europeo di stabilità. Le opposizioni – Fratelli d’Italia in testa, con Giorgia Meloni – hanno chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di riferire nell’emiciclo sulla riforma del Mes.

Il deputato del Partito democratico, Piero De Luca, ha preso la parola e ha sostenuto che in realtà le trattative sul Mes sono andate avanti da mesi, anche durante il governo gialloverde, e quindi anche con la “complicità”, “la consapevolezza” – a suo avviso – di Matteo Salvini. Il che ha provocato la rivolta, in particolare del parlamentari del Carroccio, al grido di “venduti, venduti”.

La riforma del MES, il Fondo salva-stati d'Europa, divide la stessa maggioranza di governo e vede nel premier Giuseppe Conte praticamente l'unico strenuo difensore in Italia. Ecco perché non può negare il suo assenso a Francia e Germania.

A un certo punto, si è anche sfiorata la rissa nell’Aula della Camera con una trentina di parlamentari coinvolti, il tutto sotto gli occhi di un gruppo di ragazzi che in quel momento stava assistendo ai lavori d’Aula. Diversi deputati di maggioranza riferiscono di colleghi della Lega che si sono diretti in numero consistente verso i banchi del comitato dei nove, apostrofando in maniera dura e sgarbata le deputate del Pd. Insomma, la tensione in Aula è alle stelle.

Quando parla il dem De Luca, riferiscono ancora, dai banchi della lega vengono urlati insulti e improperi verso i banchi del Pd. Tra i più accaniti Giorgetti e Molteni, che vengono ripresi formalmente più volte dal presidente Fico. A un certo punto, proseguono ancora nel racconto, un deputato leghista si dirige con foga verso il banco della presidenza, rivolgendosi verso Fico con il dito puntato, per poi accusare i 5 stelle andando verso di loro. I commessi hanno bloccato il leghista. Ma anche un altro deputato leghista, Belotti, è stato protagonista di una scena di forte protesta: dopo aver rivolto parole dure verso il Pd, è sceso verso i banchi occupati dai dimafonisti e ha spaccato una sedia.

E ancora: “Ci era stato detto che sul Mes era tutto da definire e scopriamo non solo che è stato scritto ma che sarebbe inemendabile, cioè che il Parlamento sarebbe stato totalmente scavalcato per salvare le banche tedesche. Abbiamo chiesto che Conte riferisca su quale base e con quale mandato è stato autorizzato a sottoscrivere questa roba senza che ci sia stato un pronunciamento del Parlamento italiano. Vogliamo sapere se Conte ha pagato con il sangue degli italiani cambiali alla Francia e alla Germania, che servivano per mantenere il suo posto di presidente del Consiglio”. “Sono stati violati i diritti costituzionali”, ha sottolineato anche la leghista Barbara Saltamartini.

Quanto detto da Gualtieri sul Mes è gravissimo ed evidenzia comportamenti che potrebbero anche configurare eversione. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha nei fatti approvato un testo definitivo e inemendabile senza informare il Parlamento. Una cosa gravissima. È stato scavalcato il Parlamento su un trattato internazionale ratificato a scatola chiusa. Questa è infedeltà in affari di Stato. Vogliamo che Conte riferisca subito in Parlamento. Se non arriva, lo porteremo in tribunale. L’avvocato del popolo si cerchi un avvocato”, ha tuonato il deputato della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi.

Articolo di Nico Di Giuseppe

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/mes-lega-allattacco-conte-riferisca-qui-o-tribunale-1791175.html

PECORE DA TOSARE
La sopravvivenza tra banche, crisi e truffe
di Andrea Bizzocchi

Pecore da Tosare

La sopravvivenza tra banche, crisi e truffe

di Andrea Bizzocchi

Che razza di crisi è se non mancano materie prime, mezzi di produzione e forza lavoro, nonostante l'alto tasso di disoccupazione? Eppure qualcosa manca. Cosa? Il denaro, la liquidità. Quando la gente dice: "I soldi sono finiti" coglie esattamente nel segno. Ma non si chiede perché manchino i soldi, che cosa significa che mancano e chi li fa mancare?".

La crisi e i disastri socio-economici che stiamo vivendo non cadono dal cielo, ma nascono dalla natura stessa della moneta e in essa proliferano. Una moneta accettata come debito non potrà mai estinguere l'interesse che deve.

Il denaro circolante infatti sarà sempre inferiore alla somma del capitale e dell'interesse da restituire. E l'aumento esponenziale del debito fa sì che contestualmente aumenti anche la quota di ricchezza (pubblica e privata) da destinare al sistema bancario, che continua a creare denaro a costo zero, senza alcuna copertura né convertibilità della moneta emessa.

Un meccanismo spietato e subdolo che sta riducendo i popoli in schiavitù. Ma così come non è schiavo colui che ha le catene ai piedi, bensì chi non è in grado di immaginarsi la libertà, così noi, per ridare dignità alle nostre vite, possiamo lottare per riconquistare questa libertà perduta.

 "Andrea Bizzocchi ci dice che nelle mani di ognuno di noi non c'è soltanto la possibilità di cambiare la nostra vita, ma anche quella di mettere un granellino di sabbia in grado di inceppare un ingranaggio molto più grande di noi".

Maurizio Pallante, fondatore del Movimento della Decrescita Felice

"Spiega in maniera semplice e lineare concetti chiave per comprendere la struttura del sistema economico e chi sono i burattinai che ne hanno il pieno controllo. Un libro da leggere se non vogliamo essere solo pecore da tosare".

Salvatore Tamburro, autore del best seller Non è crisi, è truffa e di Addio al debito

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