Gyorgy Matolcsy: “Dobbiamo ammettere che l’Euro è stato un errore”

Il governatore della Banca Centrale ungherese, Gyorgy Matolcsy, ha inferto un fendente micidiale contro l’architettura europea e l’Euro. In un editoriale per il Financial Times, ha sostenuto che sarebbe necessario ammettere che “la moneta unica è stata un errore”.
È giunto il momento di cercare in via definitiva un’uscita dalla trappola dell’euro. Esiste infatti un dogma profondamente nocivo, quello secondo cui l’euro sia stato il “normale” passo in avanti verso l’unificazione dell’Europa occidentale. Ma l’idea di una comune moneta europea, e la sua concretizzazione, non sono state affatto normali, dal momento che quasi nessuna delle condizioni preliminari era stata soddisfatta, al momento della sua creazione ed entrata in vigore.
Due decenni dopo il lancio dell’euro, la maggior parte dei pilastri che sarebbero stati necessari per la riuscita di una valuta che avesse successo a livello globale mancano ancora…

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Questa Europa è un Male, con buona pace di Prodi e dei suoi compari

di Francesco Maria Toscano
Dimostra di avere un bel coraggio Romano Prodi, nel chiedere ai cittadini italiani di esporre una bandiera dell’Europa, che testimoni l’amore profondo che lega il nostro popolo alle fredde e ciniche istituzioni comunitarie di stanza a Bruxelles e a Francoforte.
È un po’ come chiedere ai curdi di sventolare la bandiera del partito di Erdogan, come chiedere a Boris Johnson di sfilare in compagnia di Tony Blair contro la “Brexit”, come chiedere ai gilet gialli di eleggere Macron quale legittimo nuovo portavoce della protesta. Insomma, più che una proposta quella di Prodi, è una vera e propria provocazione.
Da quando l’Italia si è intruppata (anche grazie a Prodi e ai suoi compari) dentro la moneta unica – grande “successo di civiltà” decantato dai progressisti di ogni risma – il Belpaese ha visto crescere in termini continui ed esponenziali il disagio sociale, la disoccupazione e la sotto-occupazione. Si contano oggi in Italia non meno di 5 milioni di poveri, gente disperata costretta a vivere con poco o niente, che potrebbe però in teoria viaggiare fino in Lettonia senza il fastidio di dover cambiare moneta. Non è fantastico?…

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La fonte infetta dell’Ideologia Europea

 di Barbara Tampieri (Lameduck)
Le istituzioni comunitarie europee sono afflitte da ostilità verso il concetto di ‘sovranità’ e da ‘economismo’, ovvero dalla tendenza a vedere la governance unicamente come amministrazione e gestione tecnicistica dell’economia. I famigerati “governi tecnici” che ci chiede la Troika, insomma.
Ho finalmente letto “The Tainted Source. The Undemocratic Origins of the European Idea” (“La fonte infetta. Le origini antidemocratiche dell’idea europea”), dello storico inglese John Laughland, ma non cercatelo in italiano, perché non è purtroppo mai stato tradotto nella nostra lingua.
Quando uscì nel 1997, quest’opera assai rigorosa e documentata – quasi una indagine forense alla ricerca delle prove della matrice inequivocabilmente totalitaria e di ispirazione nazista dell’Europa Unita – suscitò molta discussione, nonostante allora non fossimo ancora stati intrappolati dalla moneta unica e non vivessimo le sciagure e l’incubo europeo ad occhi aperti di questi ultimi tempi. Una prosa appassionatamente libertaria, quella di Laughland, su una possibile deriva autoritaria dell’istituzione europea, proprio a causa della imminente introduzione della moneta unica…

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