Margherita Boniver: «Ci linciarono perchè Craxi provò a salvare Moro»

Margherita Boniver racconta i giorni di prigionia di Aldo Moro, vissuti dalla sede del Psi.
Aldo Moro fu l’unico cittadino italiano per il quale lo Stato non trattò la liberazione. Noi socialisti fummo gli unici a mettere in campo un tentativo concreto per cercare di salvarlo e lo Stato ha molte colpe in questa tragedia. Margherita Boniver, presidente della fondazione Craxi e membro del Psi all’epoca del sequestro Moro, ricostruisce i lunghi giorni del sequestro e l’affanno di Bettino Craxi nel cercare una strada di dialogo tra Istituzioni e brigatisti.
Lei parlò con Bettino Craxi durante il sequestro Moro?
Sì, perchè Craxi mi chiese di coinvolgere Amnesty International nel disperato tentativo di salvare la vita di Moro. All’epoca, infatti, ero presidente della sezione italiana dell’associazione, che avevo costituito nel 1973. Per farlo, mi recai più volte a Londra per parlare con l’allora segretario generale, Martin Ennals: Amnesty International si occupava di “prigionieri di coscienza” e prigionieri politici ma la sezione italiana per Statuto non avrebbe potuto occuparsi di casi italiani. Questa era la regola, per mantenere integra l’apartiticità e l’imparzialità di un’associazione molto rigorosa e molto attiva. Ennals non solo conosceva Moro, ma valutò la situazione talmente drammatica da decidere di diramare un fortissimo appello rivolto ai terroristi, affinchè liberassero senza condizioni e incolume lo statista…

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“Cinque giorni dopo il rapimento scattò l’operazione per liberare Moro. Ma poi fu annullata”

Sequestro di Moro in via Fani

di Franco Grilli
Parla l’ammiraglio in congedo Oreste Tombolini, che il 21 marzo 1978, faceva parte del commando che avrebbe dovuto liberare Aldo Moro, rapito cinque giorni prima. Ma l’operazione fu annullata. Di questo episodio parlò anche Cossiga.
Trentanove anni fa un commando di terroristi delle Brigate rosse sequestrò l’onorevole Aldo Moro, leader della Democrazia cristiana. Fu il punto più alto della “strategia della tensione” e degli “anni di piombo”. Dopo 55 interminabili giorni, il corpo senza vita di Moro fu fatto ritrovare nel bagagliaio di un’auto nel centro di Roma, in via Caetani, a metà strada tra la sede della Dc e quella del Pci.
Dopo cinque giorni dal rapimento, il 21 marzo, scattò un piano segreto per liberare lo statista. Nome in codice “operazione Smeraldo”…

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La strana morte di Enrico Berlinguer

Morte di Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer fu colui che lanciò la strategia del cosiddetto “compromesso storico”, ossia un accordo tra comunisti, socialisti e cattolici.
Enrico Berlinguer (Sassari 1922, Padova 1984) è il noto uomo politico italiano. Dopo aver aderito nel 1943 al Partito comunista, diventò segretario della sezione giovanile di Sassari. Deputato dal 1968, in quello stesso anno fu eletto vicesegretario del partito, allora diretto da Longo. Nel 1972 fu scelto come segretario del P.C.I.
Nel 1973 lanciò la strategia del cosiddetto “compromesso storico”, ossia un accordo tra comunisti, socialisti e cattolici. Dopo il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro (1978) fu uno dei principali artefici del governo denominato di “solidarietà nazionale”…

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