Siamo già in un Regime Autoritario: i Tratti distintivi si vedono tutti, gli Anticorpi no

introduzione di Claudio Martinotti Doria

Siamo già in un regime autoritario: i tratti distintivi si vedono tutti, gli anticorpi no. Il popolo italiano oltre che da cavia fungerà da utile idiota.

Il governo Draghi si è inventato di sana pianta uno stato d’emergenza che non è previsto nell’ordinamento giuridico nazionale, quindi si tratta di abuso di potere per legittimare un regime autoritario che mira a consolidare il proprio potere in maniera autoreferenziale impedendo le elezioni. Chi non vuole capirlo è complice oppure ottuso.

Ma non dobbiamo stupirci di questo andazzo spregiudicato e distopico in quanto il popolo italiano storicamente servile e conflittuale è culturalmente analfabeta funzionale, pertanto si presta facilmente alla manipolazione e al controllo, per questo motivo è stato scelto nel cosiddetto mondo occidentale il nostro paese come laboratorio sperimentale di ingegneria politica e sociale.

Il popolo italiano è abituato a considerarsi suddito anziché cittadino e a invocare concessioni e privilegi dall’autorità anziché difendere i propri diritti e la propria libertà. Ecco perché solo una parte minoritaria reagisce mentre la maggioranza subisce. Solo fra alcuni mesi quando la situazione economica si farà pesante e gravosa, anzi insostenibile, per una serie di concause che convergeranno in una specie di “tempesta perfetta”, forse solo allora reagiranno, ma sarà troppo tardi, il danno ormai sarà devastante e irreversibile, ormai la popolazione sarà stata depredata di tutto e ridotta in miseria. Ma alcuni pensano che queste affermazioni siano deliranti. Ognuno si illude come meglio crede, salvo poi sbattere la faccia contro la realtà, che non fa sconti a nessuno, meno che mai agli sprovveduti. (Cav. Dottor Claudio Martinotti Doria)

***

di Max Del Papa

È il momento di prendere atto che in dittatura ci siamo già. Lo Stato democratico è archiviato, quello autoritario di stampo paternalistico è cosa fatta e teorizzata dai giuristi di servizio. Il Parlamento sopravvive in senso puramente formale, i partiti neanche provano più a difendere un ruolo di cerniera con i cittadini, sono uniti nella sudditanza verso un uomo solo, purtroppo in odor di provvidenza. Lo stato emergenziale viene sistematicamente prorogato e senza andare per il sottile: si ammette tranquillamente che le procedure sono anomale, che vengono forzate per dare modo al capo del governo di diventare capo dello Stato e c’è chi ipotizza un accorpamento delle cariche che non si vide neanche sotto il fascismo.

I tratti distintivi del regime antidemocratico ci sono tutti: la paranoia, con cui stremare le componenti sociali; le misure proibitive per chi non si adegua, che sconfinano nei diritti fino a ieri intangibili; l’odio seminato ad arte, fedele alla regola del “divide et impera”; l’isteria con cui annichilire le eventuali resistenze; il ricatto e la demonizzazione dei dissidenti considerati irresponsabili e come tali disfattisti.

L’informazione è asservita, la menzogna sistematica, la propaganda inarrestabile. I numeri, le statistiche vengono manipolati ad uso e consumo del potere, fatti e circostanze risultano o ingigantiti o negati a seconda della convenienza. Guitti e figuranti si prestano alle più miserabili corvée, dire il falso, recitare il falso è ormai attività praticata alla luce del sole e perfino rivendicata. Dai notiziari ai varietà, niente sfugge al conformismo sanitario, al servilismo verso il potere.

Dello Stato etico, ovvero alienato, non mancano le liturgie: la “prima” alla Scala si è risolta in una sorta di referendum della sola élite in favore del mantenimento dello status quo e neppure un inevitabile focolaio ha creato imbarazzi di sorta: lo hanno scaricato subito sugli stracci, per dire le maestranze, nessuno ha chiesto se, in quell’assembramento di ricchi e di privilegiati, anche solo uno fosse veicolo del famigerato contagio: non sta bene dubitare di quelli che vivono bene, è sconveniente e sgraziato, gli “inferiori”, come il megadirettore di Fantozzi chiamava i sottoposti, debbono inchinarsi e scusarsi. Di cosa? Di esistere, di prendere bastonate, non solo metaforiche, di essere considerati unti e untori.

Tutto ciò che proibisce al popolo libero di subire, il regime lo concede a se stesso e fa in modo che si sappia: a Bruxelles non si parla di lasciapassare, se un inviato chiede a un parlamentare qualunque se sia vaccinato, se utilizzi il Green Pass, si sente ridere in faccia o minacciare. Una parlamentare di Forza Italia, partito sedicente liberale, si ritrae sui social carica di pacchi natalizi e chiede ai poveracci se possano fare lo stesso o se, da infami, da disgraziati, preferiscano boicottare l’economia.

Il mantenimento dello stato d’eccezione non ha niente di precauzionale, tende a blindare il regime in funzione di elargizioni già spartite a tavolino se mai arriveranno. E per simili obiettivi, del tutto politici (ma solo se si intende la politica come intrapresa finanziaria), non si esita a “estendere” le misure coercitive: l’emergenza allungata sine die, il Green Pass pure. Non ha funzionato? Diamogliene di più, alla fine si convinceranno. I vaccini non sono risolutivi? Moltiplicateglieli. Le reazioni avverse ci sono e preoccupano? Basta smentire, basta negare l’evidenza. Le dittature hanno questo in comune, che non si curano degli effetti, pensano all’immediato, un carpe diem del tutto autoreferenziale.

Natale già abortito, disdette dal 60 al 90 per cento, 40-50 miliardi già bruciati nel commercio e nel turismo, ma le scadenze fiscali piombano inesorabili; i costi energetici sono fuori controllo, si parla di blackout, che sommato al lockdown è la morte civile, la spoon river senza ritorno, ma a nessuno sembra importare. La grande transizione energetica è demenziale: spendere dieci volte tanto oggi per restare al buio e al freddo, sperando di guadagnarci fra venti o trent’anni.

L’Unione europea impone misure sempre più allucinanti, sempre meno tollerabili e non lo fa per caso, sa che può permetterselo, che i singoli Paesi, in particolare l’Italia, non hanno la forza di ribellarsi e non ce l’hanno perché versano in una condizione di dittatura non più mascherata. Poi si potrà dire che neppure la politica ha più responsabilità, che i regimi dei vari Paesi vengono decisi a tavolino dalle cancellerie europee e queste dall’andamento dei mercati finanziari, ma è un sottilizzare che non cambia le cose: la tutela dei diritti individuali è divenuta una esigenza perfino fastidiosa e chi osa pretenderla è percepito come un provocatore, un sovversivo.

C’è infine un aspetto decisivo che contraddistingue la dimensione autoritaria in atto: è l’uso spregiudicato della comunicazione, sfruttata secondo una strategia precisa e spietatamente efficace, forse non solo di matrice interna: dapprima circondando le rare voci contrarie, quindi stritolandole, poi delegittimandole, infine, una volta sputtanate, oscurandole.

La Rete, i social, propagandati quali veicoli di pluralismo, si sono rivelati strumenti di censura, morse mentali come per la rivoluzione verde iraniana, disinnescata grazie al controllo diffuso su Twitter. Si sentono cose incredibili: il dovere di “somministrare” le verità di Stato, l’elogio dello stato d’emergenza a vita senza alcun fondamento. E chi lo dice magari prende finanziamenti pubblici e non si fa scrupolo di risultare osceno: a vergognarsi è chiamato chi difende o rimpiange un’idea di libertà.

A forza di ripetere che eravamo in un Paese occidentale, europeo, di solida tradizione democratica, ci ritroviamo senza democrazia e, si direbbe, senza anticorpi: nessuno sembra avere un’idea di come porre fine a questo incubo e questa è la faccenda più agghiacciante.

Articolo di Max Del Papa (introduzione di Claudio Martinotti Doria – http://www.cavalieredimonferrato.it/)

Fonte: www.atlanticoquotidiano.it

IL POTERE DI ADESSO
Una guida all'illuminazione spirituale. La scoperta, qui e ora, del nostro vero Essere. Un viaggio spirituale alla ricerca dell'essenza della vita e della serenità dentro di noi
di Eckhart Tolle

Il Potere di Adesso

Una guida all'illuminazione spirituale. La scoperta, qui e ora, del nostro vero Essere. Un viaggio spirituale alla ricerca dell'essenza della vita e della serenità dentro di noi

di Eckhart Tolle

"Il Potere di Adesso" è un grande classico della Spiritualità, un Bestseller del famoso maestro spirituale Eckhart Tolle.

Con oltre 10 milioni di copie vendute nel mondo questo libro è ora disponibile in una nuova edizione del tutto rinnovata, una nuova traduzione del testo originario, per un must della formazione internazionale. 

Si tratta di un viaggio stimolante e straordinario alla scoperta del potere di adesso, per scoprire che possiamo trovare la via d'uscita al dolore lasciandoci andare al presente, senza più restare ancorati al passato o proiettati verso le preoccupazioni sul futuro.

Per intraprendere il viaggio nel potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l'ego.

Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice. Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l'uscita dal dolore psicologico.

L'autentico potere umano si trova arrendendosi all'Adesso.

Scopriamo anche che il corpo è in effetti una delle chiavi per entrare in uno stato di pace interiore, così come lo sono il silenzio e lo spazio intorno a noi. Infatti l'accesso è disponibile ovunque. I punti di accesso, o portali, possono tutti essere usati per portarci nell'Adesso dove i problemi non esistono.

Adesso, nel presente, i problemi non esistono perché scopriamo che siamo perfetti e integri.

"Il Potere di Adesso" è nato spontaneamente in risposta alle domande dei partecipanti ai seminari, ai corsi di meditazione e alle sedute di consulenza privata di Tolle.

Mentre lo leggiamo, non usiamo solo la mente, ma facciamo caso alle sensazioni che emergono come reazione alla lettura e al senso di riconoscimento che sorge dal profondo.

Il suo grande obiettivo sarà quello di ricordarci ciò che abbiamo dimenticato: quella conoscenza viva e antica, ma pur sempre nuova, che verrà così attivata e rilasciata da ogni cellula del nostro corpo.

"Questo libro racchiude l'essenza del mio lavoro, per quanto possa essere espresso in parole, con le persone e i gruppi di ricercatori spirituali con cui sono venuto in contatto negli ultimi dieci anni, in Europa e in America. Con profondo affetto e stima, vorrei ringraziarli per il loro eccezionale coraggio, la volontà di accogliere il cambiamento interiore, le loro domande stimolanti e la disponibilità all'ascolto.

Questo libro non avrebbe visto la luce senza di loro. Essi appartengono a una minoranza (fortunatamente in crescita) di pionieri spirituali: individui che sono diventati capaci di rompere gli schemi mentali collettivi ereditati che tengono imprigionata l'umanità da secoli.

Confido che questo libro trovi la strada verso coloro che sono pronti per una simile trasformazione radicale e che agirà da catalizzatore. Spero che raggiunga tutti quelli che troveranno utile e degno di considerazione il suo contenuto, sebbene magari non siano pronti a viverlo appieno e a metterlo in pratica.

E' possibile che più avanti nel tempo, il seme piantato con la lettura di queste pagine si fonda con quello dell'illummazione che ogni essere umano ha in sé e improvvisamente germogli e prenda vita"

Eckhart Tolle

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *