Mascherine all’aperto: una nuova forma di Sindrome di Stoccolma?

di Francesco Santoianni

Ma perché tanta gente per strada ancora bardata con la mascherina?

Eppure l’ordinanza del ministro della Salute, entrata in vigore il 28 giugno, nel suo unico articolo, parla chiaro (da notare che anche prima di questa ultima ordinanza, si poteva non portare la mascherina all’aperto, a parte in caso di affollamenti, ecc. …non cambia molto quindi – ndr):  “Fermo restando quanto previsto dall’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, che prevede, tra l’altro, l’obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, a partire dal 28 giugno 2021, nelle ‘zone bianche’ cessa l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie negli spazi all’aperto, fatta eccezione per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie, nonché in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario“.

E allora? Perché tanta gente per strada ancora bardata con la mascherina? Verosimilmente, perché un anno e mezzo di terrorismo mediatico è riuscito a creare un esercito di ipocondriaci che ora si sentono “sicuri” solo indossando una mascherina che, lungi dal proteggere dal virus Sars-Cov2, con il caldo estivo, fa moltiplicare microorganismi, anche patogeni, che, non potendo essere liberamente espirati, finiscono per insediarsi nell’organismo.

Situazione tipica da sindrome di Stoccolma, ancora più tragica in Campania, dove il Governatore de Luca, grazie ai suoi “giornalisti”, è riuscito a far credere che in questa regione è ancora in vigore l’obbligo di indossare dovunque la mascherina all’aperto. Non è così, considerato che la sua ordinanza così recita: “In conformità a quanto previsto dall’ordinanza del ministro della Salute 22 giugno 2021, l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’esterno, resta fermo, tra l’altro, in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti. L’utilizzo dei detti dispositivi resta pertanto obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad es. nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli, navi“.

Ma visto che oggi in Campania i tanti ipocondriaci vedono nelle persone senza mascherina dei criminali, sarà facile gioco a de Luca emanare, al più presto, un’altra ordinanza (magari supportata dai fantomatici “focolai di Covid”, come quelli di Torre del Greco) per imporre una nuova ordinanza che questa volta obbligherà tutti a indossare la mascherina dovunque all’aperto. E sarà per de Luca un altro trionfo.

Come diceva Goya: “Il sonno della ragione genera mostri”.

Articolo di Francesco Santoianni

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-mascherine_allaperto_una_nuova_forma_di_sindrome_di_stoccolma/6119_42136/

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE E IL DISASTRO DELLE TORRI GEMELLE
Ecco perché la versione dei fatti dell'11 settembre è una menzogna colossale
di David Icke

Alice nel Paese delle Meraviglie e il Disastro delle Torri Gemelle

Ecco perché la versione dei fatti dell'11 settembre è una menzogna colossale

di David Icke

Dal giorno degli agghiaccianti avvenimenti dell'11 settembre l'opinione pubblica mondiale si è sentita raccontare "la grande bugia" ovvero la versione ufficiale di ciò che accadde quel giorno, costellata di fantasiose menzogne, manipolazioni, contraddizioni e anomalie.

Attualissimo per gli argomenti che tratta e per le vicende ancora in corso di svolgimento, Alice nel Paese delle Meraviglie e il Disastro delle Torri Gemelle svela i retroscena del più grosso e funesto attentato della storia moderna, quello che ha portato alla distruzione del World Trade Center a New York e alla morte di oltre 3000 persone.

Chi è stato il regista di quei fatti? Chi ha permesso che ciò accadesse? Quali sono le responsabilità dei servizi di sicurezza americani? E del Presidente degli Stati Uniti? Quali furono le vere motivazioni che spinsero "qualcuno" a lanciare due aerei passeggeri contro il World Trade Center e un altro contro il Pentagono? Furono pilotati da terroristi o erano teleguidati? È veramente Osama Bin Laden il mandante degli attentati?

Rispondendo a tutte queste domande, David Icke ci presenta una realtà talmente singolare da sembrare inverosimile e talmente cupa da lasciare sgomenti. L'autore, infatti, inserisce gli accadimenti dell'11 settembre in una visione d'insieme molto più ampia da cui risulta che l'attentato e la conseguente "guerra al terrorismo" fanno parte di una strategia programmata da anni, volta a rendere l'umanità prigioniera in un mondo di terrore, con il fine di soggiogarla e controllarla.

Anche in questo volume Icke non finisce di stupirci, per ciò che racconta, ma anche per la dovizia di particolari e le documentazioni che produce a sostegno delle sue tesi.

«Il fine ultimo è il controllo sulle scelte relative al corpo, alla mente, alle emozioni e alle percezioni. È importante che chi si oppone a tutti questi problemi e ingiustizie apparentemente diverse si renda conto di essere manipolato da uno stesso gruppo per uno stesso fine ultimo: il controllo delle masse. Questo, e la cerchia di persone che vi sta dietro, è il filo rosso che lega la globalizzazione, gli additivi alimentari, i cibi geneticamente modificati, gli antiparassitari mortali usati in agricoltura, il fluoruro addizionato all'acqua, le radiazioni delle centrali nucleari, i pericoli delle vaccinazioni, la rete mondiale del narcotraffico, lo scandalo delle banche, il debito e la povertà del "terzo mondo", la distruzione delle foreste pluviali, i sempre più diffusi mezzi di sorveglianza e lo smantellamento delle libertà civili».

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3 commenti

  1. ho sempre desiderato portare la maschera per strada, sia per la per la pessima qualità dell’ aria e dell’inquinamento cittadino, sia come tutela della privacy. Prima della pandemia non era possibile per motivi sociali (venivi guardato con sospetto) e per motivi legali (Art. 85 Tulps). Ora che si può finalmente fare, me ne avvalgo con piacere, in oltre è molto più comoda di una calzamaglia quando devi rapinare una banca.

    • Ha sempre anche desiderato delle belle nanofibre di grafene nel cervello? Ma già, probabilmente le manca la materia prima per potersi porre il quesito…

      P.S. L’art. 85 del Tulps non è stato abrogato, è tuttora in vigore, ed è di rango giuridico superiore alla normativa che FINGE di imporre l’uso della mascherina.

  2. DANIELA CARLI BALLOLA

    È una vergogna…oltretutto questo fa capire come la maggior parte delle persone sia gestita dalla paura….troppo difficile ragionare con la propria testa…..siamo governati da pagliacci…persone ignoranti….che non hanno un minimo di dignità e non facciamo niente come popolo x essere uniti….

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