Il Quadro è Lampante, sotto il nostro Naso

di Nicoletta Forcheri

La cosa è così semplice e lampante: vogliono smembrare la Russia, già da anni oramai, e hanno cominciato a farlo dall’Ucraina (colpo di stato 2014, embarghi economici e finanziari da anni, persecuzioni di massa dei russi, addestramento milizie neonazi). Modello Yugoslavia.

Perché? L’Ucraina è ricchissima di terre rare e di grano. Ma non solo. Putin è un sovranista scomodo, che ha fatto un po’ di pulizia tra gli oligarchi traditori. Putin è riuscito laddove stava riuscendo Moro e quella classe DC stanca del dominio Usa, o meglio fedele al dettato costituzionale: una sorta di economia mista.

Non vi è niente di peggio per la cricca finanziario-kazara di un paese affrancato che persegua l’economia mista. Tutela della proprietà privata di tutti e della libertà d’impresa, ma limitata da fini sociali e cooperativi esercitati dallo Stato.

Essi governano e controllano i popoli considerati allevamenti intensivi sempre meglio con il neoliberismo o con il comunismo e adesso, colmo del paradosso, ci vogliono imporre una sorta di capitalcomunismo, “non avrai nulla e sarai felice”, ridotto in schiavitù nella società dell’internet trasparente e della sorveglianza ma “reddito universale per tutti”, cioé le briciole magari allietate dagli occhiali del metaverso.
Sempre loro hanno imposto la shariah, il fondamentalismo islamico, il velo integrale, il terrorismo di Isis ecc. nelle violentate nazioni arabopetrolifere, per asservire meglio quei popoli al sacrificio sull’altare del petrodollaro.

Sempre loro imposero l’apartheid nella ricchissima Sudafrica, dominio di Oppenheimer/Rotschilds per le miniere di diamanti. Sempre loro ci hanno imposto l’apartheid “pseudosanitario” con mascherine, lockdown, licenziamenti e delazioni negli ultimi anni di pandemenza.

Sempre loro hanno dominato nelle parvenze di democrazie nostrane istituite nel dopo guerra, perché finché non si estirpa il male alla radice non esiste democrazia che tenga.

Il male alla radice è proprio questo: il mancato controllo democratico ed equo della creazione monetaria, che non sia in capo a una banda di banchieri che poi in Italia sono diventati la finanza franglosassoneamericana, non in capo ad enti giuridici che barano nei bilanci.

Finché non si ripristina la proprietà popolare della moneta, qualsiasi regime economico finirà con il totalitarismo.

Con la moneta debito si finisce sempre periodicamente e matematicamente nei cicli recessivi e inflazionistici. È innato in questo tipo di moneta considerata MERCE e DEBITO, in un regime di separazione artificiosa e criminale tra sistema bancario e governo/parlamento/stato e popolo, senza un pagatore di ultima istanza.

L’euro ha tante pecche, la prima delle quali è che è nato come derivato del dollaro e del sistema della Federal Reserve. Cosa significa? Significa che l’euro per valere ha bisogno di riserve in dollari, ne hanno bisogno gli istituti di credito, per emettere credito anche in euro e per commerciare con il mondo, un commercio spinto al parossismo dai pazzi globalisti (in primis le istituzioni e la casa reale di Olanda, ma qua le competizioni di sprecano in Europa).

Significa che l’euro per valere deve aderire al FMI che ha intronizzato il dollaro, FMI e petrodollaro adesso messi a repentaglio dalle loro stesse folli politiche atlantiste.

Significa infine che tutta l’Europa è un satellite degli USA. E qua dico una banalità. Ma il quadro si complica perché l’Europa non è monolitica: avete mai pensato al ruolo della Gran Bretagna? Basti pensare che la Fed nasce in origine dalla Banca d’Inghilterra da cui ancora succhia la sua tela di ragno. Intanto Ungheria e Turchia stanno remando contro. Anche la Serbia. E poi vedremo.

Nell’altro schieramento, Russia, Cina, Brics che si sta delineando sempre più chiaramente, si esprime la volontà di creare un “mondo multipolare” con altre valute internazionali, e la Russia sta procedendo a ripulire l’Africa da antichi colonialismi, non con la forza, ma con la richiesta di aiuto degli africani stessi, vedasi ad esempio la cacciata delle basi francesi dal Mali e dal Burkina Faso, due paesi principali della Francafrique.

Infine il modello distruzione stato sociale ed economia mista in Italia lo abbiamo vissuto in pieno con le stagioni delle stragi, di cui gli omicidi Moro e Mattei sono emblematici, e delle privatizzazioni, che non sono assolutamente da disgiungere, lo smantellamento dell’IRI e del sistema di banche pubbliche e di interesse nazionale, regalando, SI’ PROPRIO REGALANDO, asset strategici ai nostri nemici, a magnati stranieri, a chi si nasconde dietro al giochetto simbolico della creazione monetaria in forma di liability a chi vogliono loro.

E qua rinvio ad esempio al ruolo altamente ambiguo della Cina, con la presa delle nostre infrastrutture energetiche di Terna, Italgas e Snam attravero una filiale di un’azienda di Stato cinese con base a Londra. L’epigono dell’ambivalenza cinese e delle privatizzazioni che hanno attraversato anche quel paese, in chiave rotschildiana londracentrica.

Ecco, Putin dopo l’era glasnost e il pupazzo Eltsine, ha tentato e in parte vi è riuscito, di creare una economia mista, sovrana. Ma c’è di più. Quello che ferisce e aggredisce la mafia kazariana, quella che sempre più sfacciatamente ostenta i suoi simboli satanisti, molachiani, ermafroditi, cannibalisti nello show bizz, nei media, nelle feste, nei discorsi e persino nelle leggi, è proprio la visione e il credo religioso su cui poggia la forza di volontà e la determinazione russe, la Chiesa ortodossa capace di imprimere un fortissimo carisma sul “gregge” russo e di contrastare efficacemente la visione distopica e diabolica di un Occidente babeliano in pieno decadimento storico, filosofico, alimentare, economico, sanitario, e chi più ne hapiù ne metta.

Pertanto basti analizzare i precedenti: Libia, tentativo in Siria, Afghanistan, Libano, Iraq, ecc., l’intreccio di business nel passato tra talebani e CIA nel controllo del commercio di eroina, basti considerare le sovvenzionate rivoluzioni “colorate” che in parte si notano anche qua nella forma “green” di fanatizzati giovani che ostruiscono il traffico o imbrattano i monumenti e le opere d’arte per “la battaglia al cambiamento climatico”, oppure movimenti come qualche tempo fa quello delle sardine, dove non certo brillanti personaggi venivano “spinti” alla ribalta dei media.

Tutto sponsorizzato da Soros o per lo meno, spinto e “raccomandato” dai media, cassa di risonanza di quei poteri.

Ecco, è quanto. Il quadro è lampante. Forza e coraggio, che la verità si sta facendo strada.

Articolo di Nicoletta Forcheri

Fonte: https://www.mittdolcino.com/2023/02/06/il-quadro-e-lampante-sotto-il-nostro-naso/

L’ALTRA STORIA D’ITALIA (1802 - 1947)
Volume Primo
di Lamberto Rimondini

L’Altra Storia d’Italia (1802 - 1947)

Volume Primo

di Lamberto Rimondini

Questo libro è un viaggio nel tempo, e per fare davvero questo viaggio occorre lasciare a casa tutti i pregiudizi e portare con se il desiderio di comprendere come realmente agisce il potere.

Ci sono verità scomode e inaspettate, che però – se approfondite – possono dare risposta a interrogativi irrisolti del secolo scorso, per avere finalmente un quadro reale della situazione odierna.

Con l’introduzione di Diego Fusaro questo primo testo risponde alle numerose domande legate alla nostra storia.

  • Chi ha voluto e finanziato l’unità d’Italia?
  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d’Italia?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l’assassinio dell’Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l’ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

«Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che Il Capitale divorasse anche la Critica, si sarebbe detto “Critico”: lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell’end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

Rimondini fa sua la nota riflessione marxiana, secondo cui la storia è sempre storia di lotte di classe: storia degli interessi delle élites dominanti, che li impongono, non di rado con metodi niente affatto idilliaci, all’intera società.

Il sistema mediatico – ha ragione Rimondini – è, nel suo complesso, l’articolato dispositivo fintamente polifonico che deve sempre di nuovo ribadire il punto di vista dei dominanti, facendo sì che esso possa imporsi anche ai dominati e assumere lo statuto di punto di vista generale.

Nuotando contro le onde della storia, come avrebbe detto Nietzsche, il nostro autore prova a ricostruire la conflittualità tra dominanti e dominati – ora aperta, ora latente – lungo il piano del suo sviluppo storico, nei suoi momenti fondamentali e nelle sue figure principali».

- Diego Fusaro -

«Uno degli aspetti più tragici del nostro rapporto con il mondo è la dimensione totalizzante assunta dal capitalismo: i padroni del vapore fanno quello che vogliono e, grazie al controllo dei media, raccontano quello che vogliono.

Le guerre scatenate per soffocare gli Stati ricchi di materie prime vengono così giustificate ipocritamente con gli alibi sempre efficaci della libertà, della difesa della democrazia, della religione, della pace minacciata, della nostra civiltà, del nostro stile di vita.
“Toglietevi gli occhiali bifocali e rivoltate anche le pietre!” – ci dice in estrema sintesi Lamberto Rimondini.

Questo, almeno, è il messaggio principale che mi sembra si possa estrapolare da questo suo libro così freddo e così passionale. Togliamoci anche noi gli occhiali bifocali, e guardiamo con i nostri occhi cosa c’è sotto i sassi. Forse sotto i sassi ci sono i lombrichi e non i tesori».

- Carlo D’Adamo -

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