Il Gas ce l’ha tagliato l’Ucraina… e Nessuno protesta

di Giulia Burgazzi

Altro che la Russia. Alla fine il gas ce l’ha tagliato l’Ucraina, e proprio nel momento in cui una grossa società tedesca, la VGN, ha accettato di pagare il gas russo in rubli, come del resto l’Ungheria e, pare, vari altri Stati UE.

Il pagamento in rubli è in sostanza un modo per continuare ad avere il vitale gas russo aggirando le sanzioni alla Russia che l’UE ha istituito. L’Ucraina, chiudendo il rubinetto, di fatto ha detto che l’aggiramento non s’ha da fare e ha dettato un’altra volta la linea dell’UE, pur non facendone parte. Una linea che prevede di fare piangere la Russia a tutti i costi: anche a costo di non importare più energia e di piangere noi stessi molto di più.

Assordante il prono silenzio di Bruxelles. Quando la Russia ha chiuso il gas a Polonia e Bulgaria – due falchi antirussi che hanno rifiutato il pagamento in rubli – la presidente della Commissione Europea si è rumorosamente e pomposamente indignata per quello che ha definito un ricatto della Russia. Stavolta tace. Nessun tentativo di aggiustare le cose in Ucraina. Neanche una parola di solidarietà per chi si ritrova col gas tagliato: che una parola non costa niente e non ha neanche effetti pratici.

Ma una parola sarebbe stata simbolica, e simbolico è anche tacere. Ursula von der Leyen, evidentemente, condivide la visione del mondo dell’Ucraina: l’Europa è lo zerbino degli USA; il principale compito dell’UE  è quello di soffrire nel tentativo di far soffrire la Russia.

La cronaca: martedì 10 maggio, l’Ucraina ha deciso di bloccare il passaggio del gas russo nel punto di compressione di Novopskov e nella vicina stazione di misurazione Sokhranivka che si trovano in territorio occupato dalle truppe russe. Secondo l’Ucraina, passa di lì il 33% circa del flusso destinato all’Europa occidentale. Secondo il colosso del gas russo Gazprom, invece, passa di lì solo (si fa per dire) il 25% del gas.

Come giustificazione, l’Ucraina ha citato “cause di forza maggiore” legate a “interferenze” da parte delle forze di occupazione. Ha inoltre affermato che il gas russo diretto ad Ovest può seguire la rotta che passa per Sudzha, situata in territorio controllato dall’Ucraina.

Per trovare la versione completa dei fatti secondo Gazprom, bisogna far ricorso a fonti provenienti dall’Azerbaijan. Gazprom dice che il punto di compressione Novopskov è sotto il controllo dell’esercito russo dal 9 marzo e che da allora ha sempre funzionato normalmente. I tecnici ucraini hanno continuato e continuano a lavorare a Sohranovka e Novopskov. Nessuno si è mai lamentato. Non esistono ostacoli ad andare avanti così.

Inoltre – e questo lo riportano con chiarezza le fonti occidentali – secondo Gazprom è tecnicamente impossibile dirottare il gas verso Sudzha. Infatti oggi il flusso del gas russo verso l’Europa è diminuito del 25%. Il prezzo del gas europeo, già stratosferico, è ancora aumentato, ma non si registrano contromosse e nemmeno proteste o pressioni sull’Ucraina da parte dei Paesi che si ritrovano con meno gas.

In Europa, Washington e Kiev in questo momento vanno di moda molto più che Mosca.

Articolo di Giulia Burgazzi

Fonte: https://visionetv.it

LA FABBRICA DEI MALATI
Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche
di Marcello Pamio

La Fabbrica dei Malati

Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche

di Marcello Pamio

"La scienza medica è un'impresa industriale gestita e controllata da produttori
(medici, ospedali, laboratori farmaceutici) che incoraggiano la diffusione di procedimenti
d'avanguardia costosi e complicati, e riducono così il malato e i suoi familiari
allo stato di docili clienti".
Ivan Illich

"Il modello di business dell'industria farmaceutica è basato proprio sull'allargamento della sfera
delle malattie: il marketing creativo serve ad ampliare il bacino di clienti,
convincendo chi è probabilmente sano a ritenersi almeno moderatamente malato".
Allen Frances, medico psichiatra. 

La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi.

Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse. Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti).

Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone… Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi.

Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico. è solo questione di tempo.

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