È Giunta l’ora di Muovere il Culo!

di Giulio Milani

Il 21 agosto il Cts ha chiesto al governo l’introduzione dell’obbligo vaccinale, anche se sarebbe più opportuno dire che il governo, tramite il Cts da lui stesso nominato, ha chiesto a se stesso di introdurre l’obbligo.

Oltretutto è arrivata l’approvazione (o presunta tale… ma in fondo non importa…) in via definitiva della FDA americana per Pfizer e Moderna, ossia il governo americano, attraverso il suo ente di certificazione, ha superato l’autorizzazione in emergenza. Così si crea una “verità ufficiale”.

Ma il punto non è questo, il punto è l’escalation a cui stiamo assistendo. In neanche due settimane, mentre ancora combattiamo contro il Green Pass – introdotto il 6 agosto – già si annuncia l’arma successiva: l’obbligo. Questo significa che toglieranno il Green Pass? Niente affatto, la progressione procede per accumulo: prima chiusure, poi mascherine e distanziamento, poi chiusure, mascherine, distanziamento e vaccino, poi chiusure, mascherine, distanziamento, vaccino e Green Pass, poi chiusure, mascherine, distanziamento, vaccino, Green Pass e obbligo. Il passo successivo sono i campi di detenzione/quarantena perenne per chi non rispetta l’obbligo e la vaccinazione forzata dei minori. A quel punto saremo rimasti in così pochi che potranno anche buttarci ai pesci.

La coscrizione volontaria si è fermata al 60%; con l’aggressione, come giustamente l’ha chiamata Figliuolo, alle fasce giovanili in rincalzo alla renitenza dei cinquanta/sessantenni, si raggiungerà forse il 70%. A questo punto serve l’obbligo. Basterà l’annuncio di pesanti sanzioni pecuniarie e penali per convincere un altro buon 10/15%, forse qualcosa di più. Quando saranno vicini al 90% potranno procedere con gli arresti presso i campi di detenzione e la sottrazione dei minori, come sta accadendo in Australia.

Si parla di questi campi da mesi, ovviamente come di fake news, ma sono una realtà, come è una realtà l’intero piano di assimilazione al nuovo mondo tecnologico e militare descritto e spesso anticipato nell’ultimo anno e mezzo, nonché ampiamente previsto fin dagli anni sessanta, presso l’ala radicale e libertaria della sinistra occidentale.

Sono tutti collusi. Destra, sinistra, sindacati, industriali. Appena il governo del banchiere e dei preti ha introdotto il Green Pass, sia chi si dichiarava contro quanto i favorevoli, tutti indistintamente hanno iniziato a chiedere l’obbligo. C’è una sproporzione totale tra la “minaccia” epidemiologica – ormai sempre più remota, contenibile – e la “soluzione”: proprio questa mancanza di senso della misura fa capire che in ballo c’è molto di più della vaccinazione collettiva.

Si fermeranno? Non facciamoci nessuna illusione: siamo un “pericolo pubblico”, ce lo dicono ormai tutti i giorni. Gli annunci di de-escalation servono solo per illudere i servi volontari e per tenere calme le carceri. Questo è un processo ideologico, culturale ed economico che mira a resettare l’intero sistema occidentale, senza che nulla cambi in ordine alle cause del suo tracollo, a partire da quelle spirituali – le meno citate di tutte, e dunque le principali.

Che fare? I prossimi due mesi sono decisivi. Dobbiamo prevedere e anticipare tutte le mosse, anche se è doloroso farlo, perché implica uno stato d’ansia crescente, e farci trovare pronti. Non è la prima volta che un’accelerazione del sistema produce esuli e guerriglieri. Qualcuno imbraccerà il fucile per evitare una vaccinazione? Ne dubito.

Sono furbi, perché il punto sotto la luce del lampione non è quello dove abbiamo perso le chiavi: la verità va cercata al buio. Perché la ricerca si sposti, è dunque indispensabile produrre a nostra volta un’escalation di tensione che costringa il governo ad alzare il filo spinato prima che si sia rimasti veramente in pochi. A quel punto, sarà sempre più difficile sostenere di proteggere un bene comune, perché un bene comune – se è tale – è appunto un valore condiviso, e non qualcosa che ha bisogno dell’uso della forza per imporsi.

Loro alzeranno il filo spinato e sarà chiaro a tutti che c’è una guerra in atto e questa guerra, che nasce col pretesto dell’epidemia e poi della coscrizione universale, riguarda tutto tranne che un virus e una puntura. La mobilitazione totale è cominciata. Due soli mesi per alzare il livello dello scontro. Detto in estrema sintesi: è giunta l’ora di muovere il culo!

Articolo di Giulio Milani

Fonte: https://altrarealta.blogspot.com/2021/08/e-giunta-lora-di-muovere-il-culo.html

IMMUNITà DI LEGGE
I vaccini obbligatori tra scienza al governo e governo della scienza
di Pier Paolo Dal Monte, Stefano Mantegazza

Immunità di Legge

I vaccini obbligatori tra scienza al governo e governo della scienza

di Pier Paolo Dal Monte, Stefano Mantegazza

È stata fatta una legge sui vaccini sbagliata e per farla si è esagerato nel confondere e nell'usare in modo promiscuo ideologia, scienza e politica.

Giugno 2017: entra in vigore il "decreto vaccini" che rende obbligatorie 12 vaccinazioni – poi passate a 10 – per l'età pediatrica.  Motivo? L'allarme per il calo delle vaccinazioni e alcuni decessi causati dal morbillo.

Gli autori si chiedono:

  • Intervenire estendendo e rinforzando l'obbligatorietà è stata la scelta giusta?
  • Costringere i medici ad accettare il nuovo calendario vaccinale, anche con la minaccia della radiazione, ha giovato all'autorevolezza e all'indipendenza della professione sanitaria?
  • Queste imposizioni che cosa comportano dal punto di vista etico e politico?

Il libro analizza la situazione italiana con riferimenti a quanto sta succedendo anche in altre parti del mondo.

Chi prende per affidabili notizie e nozioni frettolose e superficiali è spesso convinto che la Medicina sia una scienza. Così non è, mancando le caratteristiche ineludibili e strettamente correlate tra loro come la ripetibilità e la prevedibilità assoluta del risultato.

La vaccinazione crea rischi per la nostra salute

I consulenti scientifici della Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito, nella relazione finale presentata alla Camera il 7 febbraio 2018, hanno riconosciuto che "la vaccinazione comporta dei rischi in termini di problemi di immunosoppressione, iperimmunizzazione, autoimmunità e di ipersensibilità".

Un professionista della sanità su tre pensa che i benefici dei vaccini non siano certi.

Da un sondaggio condotto nel 2017 dalla Società italiana multidisciplinare per la prevenzione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie (Simpios) rivolto a 2250 operatori sanitari, di cui il 28,5% medici, è emerso che "quasi un professionista della sanità su tre pensa che i benefici dei vaccini non siano certi, e teme la possibilità di effetti avversi gravi. Quattro su cinque non si sono sottoposti al richiamo per il tetano negli ultimi 10 anni... Inoltre, quasi la metà dei 2250 operatori sanitari intervistati ritiene basso il rischio di contrarre una malattia prevenibile con vaccino."

"Ridurre la complessità e l'evoluzione della scienza a verità dogmatiche - denunciano gli autori – porta a divisioni e discriminazioni nella società."

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