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“Riconoscimento Facciale”. Ecco il Piano “Stazioni Sicure” di Piantedosi

di Luca Sablone

Siamo sempre lì… prima si crea il problema e poi si offre la soluzione. E la soluzione va sempre nella direzione di ridurre la nostra libertà e del controllo sempre più invadente.

Il ministro dell’Interno traccia la rotta per garantire maggiore sicurezza nelle stazioni: “Più forze di polizia. Il ‘riconoscimento facciale’ dà ulteriori possibilità di prevenzione e di indagine”.

I recenti fatti di cronaca pongono inevitabilmente centrale il problema sicurezza. Nei quartieri e nelle stazioni si verificano spesso episodi di violenza e criminalità, motivo per cui Matteo Piantedosi ha sottolineato l’urgenza di incrementare la vigilanza per porre un argine ad eventi di aggressività e malavita. Una proposta avanzata con forza dal ministro dell’Interno, anche in seguito alla vicenda che ha visto una donna picchiata e violentata alla stazione Centrale di Milano.

Il Piano di Piantedosi

Piantedosi ha tracciato la rotta per garantire maggiore sicurezza in quei posti in cui si potrebbero verificare fatti di violenza e che rappresenterebbero un pericolo a tutti gli effetti: la volontà è quella di continuare ad aumentare la presenza delle forze di polizia “nei luoghi ad alta frequentazione” come ad esempio stazioni, ospedali e aree commerciali. “Perché questo ha un impatto positivo sul piano della prevenzione e della dissuasione”, ha spiegato.

Il titolare del Viminale, nell’intervista rilasciata a QN, ha annunciato l’intenzione di allargare il piano ad altre aree metropolitane al fine di rafforzare i controlli e far sì che si possa contare su più sicurezza. La vigilanza accresciuta a Milano ha portato – dal 16 gennaio al 27 aprile – a ben 44.714 controlli, 633 denunce, 50 arresti, 301 provvedimenti di espulsione. Piantedosi ha riconosciuto che “la situazione sta migliorando” ma al tempo stesso ha aggiunto che “certamente non basta”.

Tra le ipotesi sul tavolo vi è anche il riconoscimento facciale. Un tema che però risulta essere assai delicato: è necessario lavorarci su in sinergia con il Garante, visto che il diritto alla sicurezza andrebbe bilanciato con il diritto alla privacy.

Su questo punto comunque Piantedosi si è mostrato ottimista, visto che la progressiva estensione della videosorveglianza puà vantare un consenso trasversale: “È uno strumento fondamentale. II riconoscimento facciale dà ulteriori e significative possibilità di prevenzione e di indagine”. Pertanto sono state già avviate “specifiche interlocuzioni” con il Garante per trovare una soluzione.

L’Allarme Sicurezza

Il tema della sicurezza è legato anche a quello dell’immigrazione. Per il ministro dell’Interno non bisogna guardare solamente al carcere, ma lavorare anche al potenziamento di altri strumenti di natura amministrativa. Un esempio riguarda la componente di crimini commessi da cittadini stranieri: “A Milano dall’inizio del 2023 gli omicidi volontari sono stati 11 contro i 13 dello stesso periodo del 2022, mentre le violenze sessuali sono state 87 rispetto alle 116 dell’anno scorso”.

Non a caso si parla della possibilità di incrementare i rimpatri e le espulsioni, “necessariamente potenziando i Cpr”. Lo stato di emergenza sull’immigrazione serve proprio ad aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio, potenziando così le attività di identificazione ed espulsione.

Tra l’altro di recente Piantedosi ha escluso l’apertura di grandi centri di accoglienza: per ridurre la pressione migratoria sulle aree principali di sbarco verranno potenziati direttamente gli hotspot piuttosto che prediligere il modello dei grandi centri.

Articolo di Luca Sablone

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/interni/piano-piantedosi-pi-polizia-nelle-stazioni-s-riconoscimento-2144301.html

L’ALTRA STORIA D’ITALIA (1802 - 1947)
Volume Primo
di Lamberto Rimondini

L’Altra Storia d’Italia (1802 - 1947)

Volume Primo

di Lamberto Rimondini

Questo libro è un viaggio nel tempo, e per fare davvero questo viaggio occorre lasciare a casa tutti i pregiudizi e portare con se il desiderio di comprendere come realmente agisce il potere.

Ci sono verità scomode e inaspettate, che però – se approfondite – possono dare risposta a interrogativi irrisolti del secolo scorso, per avere finalmente un quadro reale della situazione odierna.

Con l’introduzione di Diego Fusaro questo primo testo risponde alle numerose domande legate alla nostra storia.

  • Chi ha voluto e finanziato l’unità d’Italia?
  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d’Italia?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l’assassinio dell’Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l’ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

«Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che Il Capitale divorasse anche la Critica, si sarebbe detto “Critico”: lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell’end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

Rimondini fa sua la nota riflessione marxiana, secondo cui la storia è sempre storia di lotte di classe: storia degli interessi delle élites dominanti, che li impongono, non di rado con metodi niente affatto idilliaci, all’intera società.

Il sistema mediatico – ha ragione Rimondini – è, nel suo complesso, l’articolato dispositivo fintamente polifonico che deve sempre di nuovo ribadire il punto di vista dei dominanti, facendo sì che esso possa imporsi anche ai dominati e assumere lo statuto di punto di vista generale.

Nuotando contro le onde della storia, come avrebbe detto Nietzsche, il nostro autore prova a ricostruire la conflittualità tra dominanti e dominati – ora aperta, ora latente – lungo il piano del suo sviluppo storico, nei suoi momenti fondamentali e nelle sue figure principali».

- Diego Fusaro -

«Uno degli aspetti più tragici del nostro rapporto con il mondo è la dimensione totalizzante assunta dal capitalismo: i padroni del vapore fanno quello che vogliono e, grazie al controllo dei media, raccontano quello che vogliono.

Le guerre scatenate per soffocare gli Stati ricchi di materie prime vengono così giustificate ipocritamente con gli alibi sempre efficaci della libertà, della difesa della democrazia, della religione, della pace minacciata, della nostra civiltà, del nostro stile di vita.
“Toglietevi gli occhiali bifocali e rivoltate anche le pietre!” – ci dice in estrema sintesi Lamberto Rimondini.

Questo, almeno, è il messaggio principale che mi sembra si possa estrapolare da questo suo libro così freddo e così passionale. Togliamoci anche noi gli occhiali bifocali, e guardiamo con i nostri occhi cosa c’è sotto i sassi. Forse sotto i sassi ci sono i lombrichi e non i tesori».

- Carlo D’Adamo -

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