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Elettrosmog, Limiti Innalzati. Una Norma pericolosa a Favore delle Multinazionali!

di Giuliana Radice
L’Italia vantava una una delle norme più cautelative al mondo per la protezione dei cittadini dall’elettrosmog.
L’imperfetto è d’obbligo, perché la maggioranza della IX Commissione permanente ha approvato l’emendamento che consente l’innalzamento dei limiti di esposizione dei campi elettromagnetici, vale a dire che nel nostro Paese potrà esserci più inquinamento elettromagnetico.
Una misura salutata con entusiasmo dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che l’ha definita “una svolta importante per lo sviluppo del Paese: migliorerà la connettività mobile sul territorio garantendo una qualità di servizi superiore per i cittadini e consentirà alle imprese di diventare più competitive”

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Cellulari, verso l’Innalzamento dei Campi Elettromagnetici: “Sarà Boom di Tumori!”

di Valentina Bennati
Il Governo Meloni mette a punto una bozza di decreto che prevede l’incremento a 24 Volt/metro e oltre dei limiti di legge di esposizione ai campi elettromagnetici artificiali di reti e apparecchi telefonici mobili.
Fiorella Belpoggi, Direttrice Scientifica emerita dell’Istituto Ramazzini, lancia la petizione di “Legambiente” che chiede il blocco del provvedimento.
A livello ministeriale è stata messa a punto una bozza di decreto che prevede l’innalzamento a 24 Volt/metro, o persino a valori superiori, dei limiti di legge di esposizione ai campi elettromagnetici artificiali, attualmente fissati in Italia a 6 V/m. La svolta è giudicata inderogabile ai fini della copertura del territorio con tecnologie di quinta generazione.
Nell’intervento che segue, la scienziata Fiorella Belpoggi, Direttrice Scientifica emerita del prestigioso Istituto Ramazzini, uno dei centri più importanti di studi di tossicologia del mondo, sottolinea che i nostri attuali limiti di 6 V/m sono ritenuti sicuri poiché sono quelli entro i quali gli studi sperimentali non hanno osservato effetti avversi e spiega che non esiste nessuna ragione tecnica per innalzare il valore di attenzione per i campi elettromagnetici generati dalle alte frequenze (se non quella economica da parte dei gestori delle telecomunicazioni che intendono, dopo aver acquistato le licenze per il 5G, risparmiare sui costi delle infrastrutture)…

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Più Elettrosmog nella Bozza del Decreto “Telco”: un Passaggio Illogico e Inquietante

di Maurizio Martucci
Siamo alle solite. Le compagnie telefoniche sono tornate all’attacco (onestamente non hanno mai mollato la presa) e, spalle al muro, per l’ennesima volta il governo di turno tenta di innalzare i limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica.
Provano a farlo da anni, da oltre un decennio. Parzialmente c’era riuscito Mario Monti nel 2012, adesso ci prova Giorgia Meloni in favore del 5G (che, sia chiaro, c’entra poco o nulla con la telefonia mobile ma molto più con l’Internet delle cose e Big Data): più elettrosmog per tutti, più antenne, più irraggiamento wireless, più pericoli ambientali e rischi sanitari, col fondo naturale terrestre stravolto già un miliardo di miliardi di volte da non sicure irradiazioni artificiali pulsate.
Il tentativo d’abrogazione e superamento di una delle norme più cautelative al mondo in tema d’inquinamento invisibile da radiofrequenze non ionizzanti (possibili agenti cancerogeni secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) è nella bozza del decreto legge Telecomunicazioni, proposto dal ministro Urso (imprese e made in Italy) di concerto con Pichetto Fratin (ambiente e sicurezza energetica) e Schillaci (salute). “Un innalzamento degli attuali limiti fissati a 6V/m, ad esempio a 30V/m, garantirebbe il miglioramento della qualità del servizio (…) rassicurando i cittadini più timorosi e venendo incontro alle loro giuste preoccupazioni”

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