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La Tecnologia sta diventando indistinguibile dalla Realtà

Forse pochi sanno che gran parte delle pubblicità che vediamo in televisione sono frutto di animazioni virtuali studiate per ingannare la nostra mente, attraverso un insieme di immagini appositamente predisposte che attraggono la nostra attenzione.

Realtà aumentata e virtuale sempre più a supporto delle operations

Pure i nostri attori preferiti difficilmente sono esenti ad un qualsiasi ritocco, in politica poi è una consuetudine truffare il popolo con immagini e interviste, che con sapienti modifiche vengono falsificate e poste all’attenzione del pubblico, ignaro dell’inganno.

Il Crollo delle torri gemelle e del WTC, per non parlare dell’aereo inesistente abbattutosi al Pentagono, è stato un capolavoro mediatico, che ancora oggi molti pensano siano una realtà ben consolidata.

La Finzione è parte della nostra vita e non sappiamo più attualmente discriminare gli eventi, al punto che si è arrivati a rinunciare ad un qualsiasi compromesso, che non sia quello imposto dal pensiero unico. Si preferisce una falsa verità, piuttosto che scomodare l’unico saggio sostantivo che andrebbe preso in considerazione… il Dubbio.

Tecnologia e Realtà

Viviamo in un’era non solo di distrazioni di massa, ma di sovraccarico di informazioni. Studi recenti mostrano che la persona media trascorre online circa 50 giorni della propria vita  ogni anno. Viene comunicato così tanto rapidamente, che diventa impossibile tenere il passo ed elaborare fisicamente tutto. L’Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite ha appena riconosciuto ufficialmente il burnout come una diagnosi medica.

Le immagini nel nostro consumo multimediale passano sempre più velocemente: negli ultimi due decenni siamo passati da spot pubblicitari che addestrano il nostro cervello ad accettare frammenti di informazioni sugli schermi televisivi, a piattaforme informatiche come Twitter, che ci addestrano a comunicare in breve tempo o con un limite di caratteri sugli schermi dello smartphone.

A causa del modo in cui le informazioni vengono presentate, in tanti frammenti sconnessi, i nostri cervelli hanno difficoltà a creare un’immagine coerente di tutto ciò. Sempre più persone stanno solo sfogliando i titoli dei giornali e poi se ne vanno credendo di essersi educati su ciò che sta accadendo nel mondo, senza inoltre farsi alcun dubbio su ciò che leggono. E più i nostri cervelli cercano di elaborare alla velocità dei nostri dispositivi digitali – dispositivi che accelerano sempre più la quantità di informazioni – più andiamo in burnout.

Quando il sovraccarico di informazioni è troppo, esso crea una sensazione di impotenza nella maggior parte delle persone, le quali seppelliscono ulteriormente la testa nella gamma sempre più ampia e infinita di distrazioni, per lasciare che altri si occupino al loro posto di elaborare un sano pensiero critico.

Mentre queste informazioni continuano a sovraccaricarci e il burnout diventa epidemico, l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più sofisticata nel determinare la realtà che sperimentiamo attraverso i nostri sensi visivi e uditivi, tanto che stiamo raggiungendo il punto in cui la tecnologia diventerà indistinguibile dalla realtà – aspetto di cui Elon Musk parla da diversi anni ogni volta che appare in pubblico.

Alcune reti di IA generative possono, dopo essere state alimentate ad esempio da migliaia di immagini di persone, sintetizzare immagini completamente credibili di persone nuove di zecca: persone che sembrano a prima vista reali, ma che in realtà non esistono e non sono mai esistite. Un altro programma di AI recentemente pubblicizzato da Samsung può scattare una sola foto e farla parlare.

Sotto un classico esempio di come si può con pochi ritocchi creare una realta virtuale:

Nel frattempo leader tecnologici come Musk discutono casualmente di un futuro in cui le persone alla fine saranno così sfinite, che vorranno davvero vivere in una simulazione. E perché no. A questo punto, non è davvero così difficile immaginare che masse di esseri umani si perdano in una falsa realtà che viene definita come una tecno-utopia.

Metti insieme tutta quella tecnologia e la società è molto oltre la serie tv “Twilight Zone”. (Forse è per questo che hanno recentemente riavviato la serie…). Una volta che il 5G a latenza zero e la realtà virtuale si combineranno, beh… non abbiamo ancora visto nulla…

La nostra realtà viene sempre più manipolata e mediata dalla tecnologia, e penso che noi come razza umana stiamo davvero iniziando a percepirlo. Più consideriamo la raffinatezza di queste tecnologie, più diventa chiaro che stiamo solo grattando la superficie nel tentativo di comprendere il vero significato della frase “mondo post-verità”. Non è un caso che questo sia stato un argomento ufficiale durante l’incontro ultra segreto delle elite dello scorso anno al Bilderberg, a cui hanno partecipato ovviamente anche i principali “attori” della Silicon Valley, tra cui Google e Microsoft.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://toba60.com/la-tecnologia-sta-diventando-indistinguibile-dalla-realta/

DEMENZA DIGITALE
Come la nuova tecnologia ci rende stupidi
di Manfred Spitzer

Demenza Digitale

Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

di Manfred Spitzer

Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti.

Questo vuol dire che l'uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all'ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all'uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi.

Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta?

Sulla base di tali studi, che l'autore analizza in questo libro, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google... finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi.

L'uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l'apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici.

Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l'insorgere di forme depressive.

Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

Non è troppo tardi per correggere la rotta, ma bisogna capire bene i pericoli che noi tutti corriamo e imparare a convivere con le nuove tecnologie facendone un uso ragionato e.. moderato.

Dalla quarta di copertina

Ci stiamo giocando il cervello!

Non siamo più capaci di raggiungere un luogo senza GPS, siamo terrorizzati all’idea di uscire senza cellulare… Bambini e ragazzi trascorrono davanti a un monitor più del doppio del tempo che passano a scuola e le conseguenze si vedono nell’incremento dei disturbi dell’apprendimento, dello stress, di patologie depressive, della predisposizione alla violenza.

Non è tardi per correggere la rotta, ma bisogna capire bene i pericoli che tutti noi corriamo e imparare a convivere con le nostre tecnologie facendone un uso ragionato e… moderato.

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