L’aspetto e il sapore di frutta e verdura sono molto cambiati… ecco com’erano in passato

Quando ci troviamo di fronte al banco della frutta e della verdura, non sempre risulta facile scegliere i prodotti migliori, l’unica cosa che possiamo fare è quella di affidarci alla vista ed al tatto, e sperare che una volta messi sulla nostra tavola abbiano il sapore che ci aspettiamo.

Un tempo, alcuni dei vegetali che siamo abituati a vedere al giorno d’oggi, avevano dimensioni, forme e spesso anche sapori completamente differenti da quelli che conosciamo oggi. Nel corso degli anni, infatti, molti di questi alimenti sono stati modificati per mano dell’uomo che, attraverso modificazioni genetiche, li ha resi più belli alla vista e con sapori più gustosi.

Pomodoro

Sappiamo bene che esistono numerose varietà di pomodori, quello che non sappiamo però, è che inizialmente non erano tanto succosi ed avevano un aspetto molto meno invitante. Anticamente erano di colore più scuro e di dimensioni inferiori, molto somiglianti ad una bacca.

Anguria o cocomero

Anche questo dolce e rinfrescante frutto ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, prima al suo interno conteneva molti più semi che erano suddivisi in sei diverse aree. Dall’immagine che raffigura una natura morta di Giovanni Stanchi, dipinta nel XVII secolo, si possono notare le differenze.

Mais

Diverse migliaia di anni fa il mais aveva un aspetto ed una consistenza molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere oggigiorno, era infatti molto più piccolo e secco. Con il passare del tempo gli agricoltori sono riusciti a modificarlo realizzando coltivazioni selezionate, che lo rendessero molto più grande, dolce e facile da sbucciare.

Carota

Non sempre le carote hanno avuto quell’aspetto e quel bel colore arancione che tutti noi siamo abituati a vedere. In principio, erano di dimensioni molto più piccole ed alcune avevano un colore tra il porpora ed il viola, altre invece più simile ad un bianco sporco. Il colore arancione è dovuto ad una particolare selezione di semi che venne fatta dagli agricoltori olandesi.

Melanzana

Anche le melanzane anticamente non avevano una forma tanto grande e nemmeno un colore così tendente al viola ed avevano delle spine posizionate dove lo stelo si unisce al fiore. Il risultato attuale è stato ottenuto grazie a coltivazioni fatte con semi selezionati per farle apparire più invitanti.

Pesca

Il gustoso sapore della pesca non è sempre stato così, fin dal 4000 a.C. il popolo cinese ha cercato la selezione ideale per renderlo come lo conosciamo. Inizialmente, aveva un sapore di terra e tendente al salato con dimensioni simili a quelle delle ciliegie.

Fonte: https://www.lastella.blog/laspetto-sapore-frutta-verdura-cambiati-comerano-passato/

GRANI ANTICHI
Una rivoluzione dal campo alla tavola, per la salute, l'ambiente e una nuova agricoltura
di Gabriele Bindi

Grani Antichi

Una rivoluzione dal campo alla tavola, per la salute, l'ambiente e una nuova agricoltura

di Gabriele Bindi

Verna, Gentilrosso, Timilìa, Perciasacchi, Carosella sono solo alcuni dei grani che si coltivavano un tempo in Italia e che oggi tornano alla ribalta per motivi agronomici e nutrizionali. La riscoperta dei frumenti antichi da parte di consumatori e agricoltori è una vera rivoluzione che assicura vantaggi per la salute e la biodiversità delle campagne.

Il libro si snoda come una vera e propria guida tra le diverse varietà di grani antichi, di cui tanto si parla ma che in pochi conoscono realmente, con il rischio di confonderli, di non capirne le potenzialità e di lasciare il campo a facili speculazioni. Conviene tornare a coltivare e consumare i frumenti del passato, e quali sono i più adatti? Cosa dice la ricerca scientifica su allergie e intolleranze al grano? Dove si trovano le farine migliori? Domande che in questo libro trovano una risposta grazie all'incontro con nutrizionisti, genetisti, agronomi, e tanti nuovi agricoltori che in tutta Italia stanno riscoprendo le antiche varietà di frumento. 

La seconda parte del libro è dedicata a un avvincente viaggio nelle regioni italiane, a caccia di spighe, pastifici, forni, mulini a pietra e contadini, in una fitta trama di esperienze autentiche per la ricostruzione di una filiera del cibo ecologica e salutare.

Pane e pasta sono i simboli del Made in Italy ma con quali grani sono fatti? Spesso si tratta di farine di bassa qualità con grani importati, nonostante sul territorio italiano sia possibile coltivare grani con alto valore nutritivo.

Il libro, dopo una breve rassegna dei problemi creati dal mercato globale del grano, presenta le realtà da decenni impegnate nel recupero dei grani antichi: la loro storia, cosa e come coltivano, cosa e dove vendono i loro prodotti.

Splendide foto accompagno il racconto, documentando un pezzo di storia italiana di cui possiamo essere fieri.

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