• Se cerchi un libro o un prodotto BIO, prova ad entrare nel sito di un nostro partner, Macrolibrarsi, il Giardino dei Libri, sosterrai così il nostro progetto di divulgazione. Grazie, Beatrice e Mauro
    Canale Telegram

Dal Burqa all’Utero in affitto

Un mondo di violenze diverse, violenze che potremmo definire “politicamente scorrette” che riflettono la fragilità femminile di fronte a un mondo che, ancora oggi, non sa riconoscere a pieno la dignità e diversità della donna.

Donne usate per l’utero in affitto

Si tratta di donne a volte ingannate, a volte forzate, a volte portate dalla povertà a prestarsi alla fecondazione e alla procreazione conto terzi. Si sottopongono a cicli di fecondazione artificiale dolorosi e dannosi e portano avanti gravidanze che terminano con l’adozione del loro figlio. È una pratica che le rende macchine da procreazione e che lede la loro dignità (oltre che il diritto dei nascituri a non essere procreati per essere poi dati in adozione e allontanati dalla madre naturale).

In Italia, non vi sono vittime di questa pratica, ma vi sono coppie che ne usufruiscono dall’estero (per ora la fecondazione eterologa e la maternità in affitto detta “surrogata” da noi sono vietate, ma pressioni politiche e lobbistiche premono per “aprire” a questa pratica).

Donne sposate a forza (matrimoni forzati)

Si tratta di donne obbligate a matrimoni spesso precoci, in cui non hanno voce per decidere. Le famiglie stabiliscono chi sposeranno le loro figlie e quando, negando loro la possibilità di basare il matrimonio su una scelta libera e per amore. In Italia sono già centinaia i casi, specialmente di ragazze nate e vissute qui che vengono riportate nei paesi di origine per sposarsi forzatamente.

Donne vittime di tratta a scopo sessuale

Si tratta di donne portate, con l’inganno o la costrizione, a vendere il proprio corpo e la propria sessualità. Per strada o nei night, nelle case o negli eros center, ovunque le donne non sono libere di smettere o di cambiare la propria vita. In Italia sono circa 30.000 le donne che si prostituiscono sotto sfruttamento e altre 15.000 quelle che lo fanno per disperazione.

Donne uccise prima della nascita con l’aborto selettivo (gendericidio)

Si tratta di donne uccise nel grembo materno solo perchè di sesso femminile in società in cui i figli maschi sono ritenuti più redditizi e più utili. Questa pratica ha portato a grandi scompensi numerici nella proporzione tra uomini e donne in India, Cina e altri paesi. In Italia è una pratica diffusa tra alcune comunità etniche straniere e tra le coppie che praticano la fecondazione artificiale all’estero (eludendo la legge italiana che vieta la selezione eugenetica dei feti).

Donne vittime di mutilazioni genitali femminili

Si tratta di donne cui vengono praticate mutilazioni (Mgf, infibulazione, ecc.) e operazioni che rendono le donne sessualmente mutilate e provocano in molti casi anche danni fisici oltre che psicologoci. In Italia sono decine di migliaia le donne che ne sono vittima.

Donne obbligate all’uso del velo e del burqa

Si tratta di donne obbligate a vestire e atteggiarsi in maniera non libera. Specialmente il burqa limita fortemente le possibilità di integrazione e autonomia lavorativa delle donne che ne fanno uso. I mariti e le famiglie sono i maggiori responsabili di queste forzature. In Italia sono poche centinaia le donne forzate all’uso del burqa, ma è plausibile che siano molte migliaia le donne forzate all’uso del velo e impedite nella propria libertà di espressione dalle forzature familiari.

Donne costrette all’aborto (trauma post aborto)

Si tratta di donne obbligate dalle famiglie, dai mariti e dai fidanzati, ad abortire. Talvolta, sono le condizioni economiche e le pressioni sociali anche da parte di operatori sanitari a spingerle ad abortire. Vi sono poi anche migliaia di donne che pur avendo vissuto volontariamente l’aborto, portano dentro il dolore tremendo dell’uccisione di un proprio figlio con l’aborto.

Essendo oltre 100.000 gli aborti annui in Italia, più varie decine di migliaia di aborti provocati dalla cosidetta “pillola del giorno dopo”, sono diverse migliaia le donne che portano questo trauma da costrizione o da scelta volontaria.

Si tratta di “periferie esistenziali” nuove, che ci chiedono di impegnarci e inventare forme nuove di prevenzione, sostegno e riabilitazione per chi ne è vittima. Periferie della vita che i mass media ignorano, ricordando solo le pur gravi violenze sulla donna e il femminicidio, ma dimenticando tutto un mondo di violenze diverse, violenze “politicamente scorrette”, nuove, ma che riflettono anch’esse la fragilità femminile di fronte a un mondo che non sa ancora riconoscere a pieno la dignità e diversità femminile.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.amicidilazzaro.it/index.php/donne-che-quasi-nessuno-aiuta-vuoi-aiutare/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *