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Contro Green Pass “abietto” sindacati di Polizia, Finanza e Militari. Atto Congiunto tra Rappresentanti di Forze dell’Ordine e Forze Armate

Green Pass: “Una misura abietta, mortificante, discriminante e surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale, facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo”.

In alcuni miei articoli precedenti avevo sollevato dei dubbi sulla riuscita di questo regime autoritario e violento in atto nel nostro paese, tendente ad annullare la Costituzione e le leggi primarie rinforzate (regolamenti comunitari – UE), per proseguire a suon di decreti legge dispotici e distopici che sono contrari agli interessi del popolo e della nazione, ma funzionali all’élite finanziaria dominante, rappresentata a livello esecutivo da quest’oligarchia politico burocratica che ci governa e che non è eletta dal popolo e non lo rappresenta.

Tra i dubbi che ponevo vi era quello inerente la posizione che avrebbero assunto le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, si sarebbero schierate per difendere la Costituzione sulla quale hanno giurato fedeltà e di conseguenza il popolo italiano, o si sarebbero asservite agli interessi oligarchici liberticidi? Questo presa di posizione costituisce una prima inequivocabile risposta.

Introduzione di Claudio Martinotti Doria: http://www.cavalieredimonferrato.it/

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

“Premesso che siamo fermamente convinti della libertà di scelta in merito all’adesione vaccinale dei cittadini, delle forze dell’ordine e dei militari, riteniamo non utile la misura del Green Pass, perché è una misura abietta, mortificante e discriminante verso la quale abbiamo amaramente registrato il fatto che il Presidente della Repubblica si sia ben guardato dal fermarne l’avvento. Inoltre, come ormai è tristemente noto, è una misura surrettizia che si prepone come obiettivo dichiarato quello di forzare l’adesione vaccinale facendo leva sul diritto al lavoro e sulle libertà inviolabili dell’uomo“.

Inizia così il breve ma perentorio comunicato firmato dai rappresentanti sindacali di alcune Forze dell’Ordine e i riferimenti delle analoghe associazioni militari. Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici) hanno sottoscritto una nota congiunta per esprimere il loro dissenso contro l’applicazione del Green Pass obbligatorio per lavoratori statali e pubblici deciso dal Governo di Mario Draghi a partire dal 15 ottobre 2021.

Nei giorni scorsi il segretario Nazionale Esercito Italiano della Federazione Lavoratori Militari, Piero Angelo De Ruvo, aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per segnalare gli aspetti incostituzionali e discriminatori del certificato verde. Ma prima che dal Quirinale giungesse una riposta, il Consiglio dei Ministri ha accelerato i tempi per il Green Pass obbligatorio ovunque, rendendo inevitabile una nuova presa di posizione che questa volta giunge dalla Segreteria Nazionale della Federazione Lavoratori Militari, ovvero la rappresentanza di tutte le Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza) e dei Corpi Ausiliari Militari Italiani (Volontarie Croce Rossa, Infermiere volontarie, Ordine di Malta, Ordinariato militare).

Il 21 settembre intanto, il presidente Mattarella ha firmato il decreto Green Pass contenente “misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione nell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”. Pertanto sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Nel frattempo si è appreso che sono ben 21 mila gli agenti della Polizia di Stato che non si sono ancora vaccinati, suscitando un’inquietante preoccupazione nel Ministero dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, che potrebbe dover affrontare drastiche carenze di organico non appena il Green Pass diventerà obbligatorio. Ma i rappresentanti sindacali di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Finanza e Militari vanno oltre la censura dell’imposizione del certificato verde e si dicono già pronti ad azioni di dissenso democratico concrete.

Per queste ragioni aderiamo senza indugio al referendum contro il Green Pass, ne condividiamo le motivazioni e ne auspichiamo il successo. È una battaglia di civiltà alla quale aderiamo perché siamo consapevoli del nostro ruolo di rappresentanti dei diritti dei lavoratori militari e delle forze di polizia e ciò, oltre al preciso dovere di salvaguardare la Costituzione e le libere istituzioni democratiche delle quali il referendum né è la massima espressione, ci impone di lottare avvalendoci di ogni strumento legale capace di far prevalere il diritto e i diritti dei nostri iscritti” si legge infatti nel comunicato.

“In attesa che la giustizia giusta cancelli l’inaccettabile costrizione alla quale il ‘Governo dei migliori’ ha già assoggetto milioni di cittadini, riteniamo che le amministrazioni debbano farsi carico delle spese connesse alla somministrazione dei tamponi, al fine di salvaguardare la salute del proprio personale e per garantire la salubrità dei luoghi di lavoro, come espressamente stabilisce l’articolo 15 del decreto legislativo 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

È questa la risoluta conclusione della nota firmata da Sergio Scalzo (COSAP Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia), Domenico Mastrulli (Federazione Sindacale Co.S.P. Coordinamento Sindacale Penitenziaria), Luca Marco Comellini (Sindacato dei Militari), Giuseppe De Finis (Federazione Lavoratori Militari), Pasquale Valente (Sindacato Finanzieri Democratici).

Il Green Pass obbligatorio è stato varato dal Consiglio dei Ministri all’unanimità e quindi anche con il consenso della Lega Nord che, per bocca del segretario nazionale Matteo Salvini, si era inizialmente opposta all’estensione del certificato verde obbligatorio a lavoratori statali e pubblici.

Ciò ha innescato le prime reazioni politiche. L’europarlamentare, Francesca Donato, in una nota aveva annunciato l’addio alla Lega. “Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.”La mia scelta – ha spiegato – è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento“.

Articolo di Fabio Giuseppe Carlo Carisio – https://www.gospanews.net

Introduzione di Claudio Martinotti Doria: http://www.cavalieredimonferrato.it/

Fonte: https://www.gospanews.net/2021/09/22/contro-green-pass-abietto-sindacati-di-polizia-finanza-e-militari-comunicato-congiunto-tra-rappresentanti-delle-forze-dellordine-e-dellesercito/

IL CLUB BILDERBERG (EBOOK)
La storia segreta dei padroni del mondo
di Daniel Estulin

Il Club Bilderberg (eBook)

La storia segreta dei padroni del mondo

di Daniel Estulin

Mario Monti, il nuovo Primo Ministro italiano dopo l'era Berlusconi, fa parte del Club Bilderberg. E cosa sia questo esclusivisssimo Club lo spiega bene lo scrittore e giornalista spagnolo Daniel Estulin che ne ha fatto il centro della sua vita professionale. Arianna Editrice ha già pubblicato la prima versione del suo libro, Il Club Bilderberg appunto, e ora è disponibile questa nuova versione aggiornata.

Il Club Bilderberg racconta la vera storia del più potente e segreto organo decisionale del mondo. Dal 1954 e una sola volta all'anno, questo gruppo ristretto di persone si ritrova per decidere segretamente il futuro politico ed economico dell'umanità. Nessun giornalista ha mai avuto accesso alle riunioni che fino a poco tempo fa si sono svolte presso l'Hotel Bilderberg, in una piccola cittadina olandese.

Nessuna notizia è mai filtrata da quelle stanze, anche se – come dimostrano le pagine di questo libro – è durante questi incontri che vengono prese le decisioni più rilevanti per il futuro di tutti noi.

Risultato di un'indagine serrata e pericolosa durata oltre 15 anni, l'impressionante inchiesta di Daniel Estulin svela per la prima volta quello che non era mai stato detto prima, rendendo noti i giochi di potere che si svolgono a nostra insaputa. Dalla privacy armata che la protegge, la classe dirigente globale detta legge su politica, economia e questioni militari.

La dettagliata opera di Estulin dimostra come il Club Bilderberg sia stato coinvolto nei maggiori misteri della storia recente, dal Piano Marshall allo scandalo Watergate, come da questa élite emergano le figure chiave dello scacchiere internazionale – presidenti USA, direttori di agenzie come CIA o FBI, vertici delle maggiori testate giornalistiche – e come da questi incontri nascano le linee guida della globalizzazione.

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