Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

“Negli ultimi tempi, sarebbe stato difficile non notare le pubblicazioni dei media italiani sui presunti piani della Russia di ‘attaccare’ la NATO”.

“Già da varie settimane i quotidiani stanno gonfiando l’argomento, cosa che fa pensare a un chiaro e pianificato attacco mediatico contro la Russia.

In tal modo, da giornali italiani di diverso orientamento politico viene promossa un’unica tesi senza peraltro rimandare ad alcuna fonte autorevole e senza presentare punti di vista alternativi. Non è altro cheun tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, di manipolare cognizioni e di dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto’ (la definizione di “propaganda” secondo l’enciclopedia Treccani).

In siffatto contesto, qualsiasi notizia proveniente dalla Russia verrà interpretata e presentata nell’ottica ‘la Russia si prepara ad attaccare la NATO’. Lo scopo dell’attacco mediatico da parte dell’Occidente è assolutamente chiaro: scatenare una nuova ondata d’isteria antirussa.

Già ora sono in atto massicce esercitazioni della NATO, dette ‘Steadfast Defender 2024’, cui partecipa una forza di 90.000 uomini della coalizione: queste sono manovre contro la Russia, fatto che ormai nessuno nasconde.

Varrebbe la pena prestare attenzione alle parole pronunciate il 24 gennaio 2024 dal Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, durante la conferenza stampa sull’esito della seduta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Lavrov, infatti, ha consigliato di ascoltare, tra gli occidentali, ‘le persone intelligenti che non solo conoscono la storia, ma sono dotate d’istinto di sopravvivenza’, e iniziare a pensare alle modalità di una convivenza pacifica e a un nuovo sistema di sicurezza internazionale del continente europeo“.

Testo integrale: https://telegra.ph/Commento-dellAmbasciata-della-Federazione-Russia-in-Italia-01-30

Fonte: https://t.me/gabrielesannino

MO DIVINAZIONE TIBETANA
di Lama Mipham

MO Divinazione Tibetana

di Lama Mipham

Basato in primo luogo sul "Kalachakra Tantra" e sulle spiegazioni supplementari tratte da "L'Oceano delle Dakini" e da altri testi, questo manuale di divinazione del mantra AH RA PA TSA NA DHI fu composto da Jamgon Mipham (Jamyang Namgyal Gyatso - 1846-1912), un grande santo ed erudito della tradizione Nyingmapa.

La traduzione dal tibetano ha ricevuto il beneplacito di S.S. Sakya Trizin, che scrive, nella prefazione:

"Il Mo ha due funzioni primarie: in primo luogo si tratta di un sistema che ci consente di vedere più chiaramente in una situazione o in un evento; in secondo luogo, se lo usiamo per gli altri animati dalla giusta motivazione (dare in modo non egoistico) secondo l'esempio di molti grandi maestri tibetani, questo sistema rinforza la nostra pratica del sentiero del Bodhisattva".

Dall'introduzione:

"Nei secoli si è fatto grande affidamento sul Mo come tecnica divinatoria, essendo una prassi molto generalizzata fra i Tibetani quella di consultare un qualche tipo di oracolo quando sorgono degli interrogativi riguardo a vari eventi della loro vita: brutti sogni, l'insorgenza di una malattia, l'intraprendere un lavoro o un viaggio, o persino il desiderio di impegnarsi in pratiche e discipline spirituali.

Sono stati usati molti metodi per estrarre pronostici per il futuro, e l'uso del dado, presentato in questo libro, e solo uno dei tanti sistemi giunti fino a noi dai tempi antichi.

Le diverse tecniche di predizione che si servono del dado sono collegate alle varie divinità della tradizione tantrica: di solito ci si rivolge precipuamente ai Protettori del Dharma, ma in questo caso specifico si tratta del grande Bodhisattva di Saggezza Manjushri, le cui benedizioni e consigli vengono sollecitati per avere una risposta certa ai propri problemi o alla propria ricerca.

Manjushri è riconosciuto come l'incarnazione della saggezza di tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro, e quindi per centinaia d'anni la gente si è affidata a lui per essere guidata rettamente fra le vicissitudini dell'esistenza mondana, accettando, grazie alla sua saggezza trascendentale, ciò che fosse di massimo beneficio e abbandonando tutto ciò che fosse dannoso.

Inoltre, confidavano anche nel fatto che la sua guida li avrebbe condotti probabilmente allo stato ultimo di pace ed illuminazione."

Prefazione di S.S. Sakya Trizin. Traduzione in inglese di Jay Goldberg e Lobsang Dakpa. Traduzione in italiano di Daniela Muggia.

N.B. Il volume viene venduto insieme al dado che porta incise le sillabe del mantra tibetano.

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