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Un mondo sul palmo della mano

L’altro giorno ho preso l’autobus senza mettermi le cuffie per ascoltare o vedere qualcosa. Così non ho potuto fare a meno di osservare i passeggeri che viaggiavano con me. Incredibile come la stragrande maggioranza fosse a capo chino sullo smartphone.

Chi seguiva il percorso per capire dove scendere; due ragazze entrambi dotate di auricolari si mostravano l’un l’altra video, foto o messaggi; una signora di una certa età chattava con caratteri cubitali (tali da poter essere sbirciati) con un’amica e le scriveva per scusarsi di essere in ritardo e la pregava di entrare a prenderle il posto. Una ragazza guardava un video insignificante. Una giovane donna mostrava di annoiarsi cambiando schermata continuamente e alla fine aprendo una chat in WhatsApp ha scritto semplicemente: “Che fai?”

Mio figlio ventenne quando gli ho descritto questo quadro mi ha chiesto: “E che male c’è? È normale! In fin dei conti anche tu, non ti senti i podcast sull’autobus?” È vero ma non su uno smartphone… sarei continuamente distratta dalla possibilità di comunicare. Ma il mio non vuole essere un giudizio morale. È una constatazione di come questo apparecchio ha rivoluzionato le nostre vite. Abbiamo un computer in tasca, più veloce e più performante dei computer che abbiamo avuto finora. Un filo che ci lega al mondo intero e che ci permette cose che neanche ci immaginavamo noi, che non siamo nativi digitali.

Chiedere all’autista aiuto per sapere quando scendere? E perché? C’è Google map! Cambiare all’ultimo momento luogo e ora di un appuntamento? C’è WhatsApp! Senza contare sapere al volo se un locale è aperto o chiuso, a che ora parte il prossimo treno prima ancora di essere in stazione, se c’è coda per entrare in autostrada e mille altre comodità che rendono la vita facile. E che dire della possibilità di seguire i figli ovunque siano? Ieri a mezzanotte abbiamo seguito in diretta la lite su WhatsApp tra i miei due, perché uno aveva lasciato lo scooter senza benzina.

Abbiamo solo da guadagnare da questo sottile parallelepipedo che contiene il mondo? Questo mondo che ci bombarda continuamente di informazioni e notizie anche se non gliele abbiamo chieste? Oppure ci stiamo perdendo quei momenti di vuoto e di noia, tipici delle attese, le code, i viaggi sui mezzi pubblici, momenti che servivano a rielaborare i nostri pensieri e chissà forse a farci venire delle idee o forse a crescere e a maturare?

Fonte: http://artemisia-blog.blogspot.com/2016/11/un-mondo-sul-palmo-della-mano.html

I NUOVI SOVRANI DEL NOSTRO TEMPO AMAZON GOOGLE FACEBOOK
Cosa vogliono? Vanno fermati?
di Jonathan Taplin

I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo Amazon Google Facebook

Cosa vogliono? Vanno fermati?

di Jonathan Taplin

Grazie a questo libro milioni di persone in tutto il mondo stanno scoprendo chi sono i nuovi padroni del nostro tempo e i pericoli che la democrazia sta correndo.

Quando il nostro modo di navigare online (e non solo) ha cominciato a essere condizionato da Amazon, Google e Facebook? Chi ha permesso una crescita senza precedenti di queste potentissime aziende con grosse conseguenze per tutti noi (dalla pirateria in ambito editoriale, musicale e cinematografico alla riduzione della nostra privacy)?

Perché oltre 50 miliardi di dollari all'anno sono passati dalle mani di artisti, editori, scrittori, musicisti a quelle delle piattaforme digitali monopolistiche di proprietà di questi colossi? E come mai nessuno si è opposto a questi cambiamenti generando così uno squilibrio di potere che ha portato Amazon, Google e Facebook a godere di un'influenza in campo politico pari a quella dei colossi petroliferi (Big Oil) e farmaceutici (Big Pharma)?

Jonathan Taplinin nel libro "I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo" descrive in maniera chiara e appassionante queste grandi aziende, come sono nate, chi le controlla, quali sono i loro veri obiettivi e soprattutto perché dobbiamo fermarle subito!

Pensi che tutto ciò non ti riguardi? Beh è meglio che tu sappia che il loro prossimo obiettivo sarà il tuo posto di lavoro. Una chiamata alle armi per dire basta al potere di Amazon, Google e Facebook e per cercare di cambiare il futuro che ci attende.

Il libro di cui tutti parlano:

"La grande truffa dell'era digitale… e l'uomo che la combatte"
The Guardian

"Una concentrazione di potere così non si vedeva da più di un secolo. Un rischio per gli utenti e per la democrazia, denuncia Jonathan Taplin".
Il Corriere della Sera

Jonathan Taplin: "I monopoli digitali sono una minaccia per la democrazia"
La Stampa

"Come arginare il potere di Google, Facebok e Amazon"
Internazionale

"Uno strapotere che non vede la realtà"
Il Sole24Ore

"Soldi, potere e privacy: ora i giganti fanno paura"
Il Giornale

"Un'accusa feroce di avidità e arroganza".
The Guardian

"Un libro rivoluzionario… Se vuoi capire dove la tecnologia ci porterà nell'era di Trump, metti da parte un po' di tempo per leggere questo libro."
AlterNet

"Chi possiede Internet? Cosa significa per la nostra cultura il monopolio di Amazon, Google e Facebook"
The New Yorker

"Non fatevi ingannare dalla retorica hippie, i nuovi magnati del Web sono avidi come i vecchi ladri di oro"
The Times

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Un commento

  1. La realtá vera é un’altra. Se poi uno non vuole o non é in grado di vederla é un’altra storia.
    La realtá é che questi gadget sono stati spinti e fortemente voluti dal potere oscuro che attualmente la governa il mondo.
    Qeusti sono i devastanti effetti :
    Le persone sono alienate. Guardano un piccolo schermo senza guardare piú quello che li circonda. Il cielo, gli alberi, il panorama, la gente.
    Entri in un bar e vedi gruppi di amici seduti che invece di comunicare tra di loro comunicano con altri (lontani) con questo apparecchio.
    La comunicazione é sempre meno. Prima ci si telefonava, sentivi la voce, c’era un’interazione vera e viva. Ora ci si scrive …. Siamo tornati indietro al telegrafo!!
    Questo continuo richiamo all’attenzione con queste notifiche continue , tolgono la capacitá di concentrazione che é infatti ai minimi livelli storici dell’umanitá.
    Lascio stare il discorso social, che ,anche se devastante, é il minore dei mali.
    Tutto nello smartphone é progettato per chiederti tempo, per dedicarci tempo, il TUO tempo. Tutto é fatto apposta incredibilmente complicato…., con sempre nuove novitá e nuove attrazioni e cotillons per PASSARCI PIÚ TEMPO POSSIBILE…..
    Tra le altre cose, la luce “blu” emessa dagli schermini atrofizza la pineale, la ghiandola della nostra coscienza.
    La dipendenza TOTALE creata quindi, ti fa perdere il senso delle cose,
    , il buon senso, e quindi sei contento e , anzi, vuoi, che ti diano sempre piú velocitá e connessione, e quindi ti possono installare il 5G con la tua entusiasta approvazione….
    E sei anche contento di cambiare il tuo apparecchio dopo due/tre anni.
    NO GRAZIE, NON VOGLIO PARTECIPARE A TUTTO QUESTO, NON DÓ LA MIA ENERGIA A QUESTO.

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