Medicina Preventiva e Vaccinazioni
Il tema vaccinazioni, atto consapevole
di Giancarlo Buccheri
Un’autentica medicina preventiva, che tenga conto della realtà spirituale dell’uomo, non può che fondarsi su valori di tal genere: coraggio nel voler conoscere l’ignoto, fiducia negli incontri di destino e consapevolezza della propria dignità umana.
Prefazione
Il tema vaccinazioni è un tema conoscitivo e giuridico, oltre ad essere un atto medico.
Qui si tocca un elemento molto importante, che è quello della corporeità umana.
Come addentrarsi in questo tema rispettando la peculiarità tipicamente umana di essere ognuno un singolo individuo e contemporaneamente un’entità sociale inserita in un contesto preciso e comunicante con altri contesti? Quando si fanno studi in laboratorio le condizioni sono definite da parametri normati. In vivo la situazione cambia.
Si potrebbe riflettere sulla valenza concreta degli studi clinici, che non vuol significare disconoscerne il valore e i risultati ma, di nuovo, contestualizzare.
Questo porterebbe ora lontano; così come molti sarebbero i temi da approfondire, a partire da quello della diffusione delle malattie croniche, di cui il mondo cosiddetto occidentale oggi soffre in modo crescente, in relazione a come si trasformano le malattie acute infettive e contagiose.
Si può però proseguire di un passo accennando a una caratteristica della medicina, che riflette nella sperimentazione e nella qualità dell’indirizzo terapeutico l’impostazione di pensiero e le realizzazioni della società umana in un particolare periodo della civiltà, oggi quella post-materialistica, che necessita di risparmio in ambito economico e delle forze umane e che lavora sui grandi numeri e con provvedimenti tecnici, meccanico-informatici.
Non la si vuole negare opponendosi all’evidenza concreta ma si vorrebbe integrare un apporto fatto di iniziali semi di rinnovamento che portano con sé certo caos, ingenuità, confusione, dilettantismo e anche quanto si può inserire là dove fanno breccia movimenti retrogradi. Non per questo la dignità e la libertà umane devono essere sacrificate per paura.
Perché nasca il nuovo, cioè si prosegua in senso evolutivo il cammino come società umana, il momento di caotizzazione, mantenuto in sani ambiti, è fisiologico. Se il tema oggi è quello dei servizi sociali e di una medicina che garantisca la salute in modo orizzontale, d’altra parte l’allarme di una massificazione delle cure viene da temi oggi attuali quali, per esempio, l’antibiotico resistenza e l’abuso del consumo dei medicinali più in generale.
Le malattie cambiano così come l’uomo evolve. Anche i metodi di cura vanno incontro a innovazioni, legate a questi cambiamenti che si verificano nel tempo. Qualità della salute, manifestazioni di malattia ed indirizzo di terapia sono inoltre caratterizzati dalle condizioni sociali, intendendo con questo soprattutto lo stile di vita; i valori della società in cui si è inseriti; con i provvedimenti e le azioni che ne derivano, oltre che il tenore di vita economico.
Il rispetto della singola individualità, con la sua biografia e il rispetto del contesto sociale, portano a porre singole riflessioni concrete: se una malattia, il morbillo, è cambiata negli anni divenendo più grave per le sue complicanze e spostandosi o allargando la fascia di età, anche per l’intervento vaccinale; se la scarlattina è mutata alleggerendosi nelle manifestazioni cliniche, per l’intervento degli antibiotici e la facilità di diagnosi del batterio che la causa; se il profilo di altre malattie contagiose è cambiato, dovremmo avere la possibilità come medici e come pazienti di poter curare e prevenire secondo un modello (linee guida raccomandate) e contemporaneamente in modo adatto alla situazione contingente.
Chi può rispettare, e vuole liberamente e consapevolmente affrontare l’evenienza di una malattia, osservando tempi adatti di decorso; riposo a letto che prevede la posizione supina; dieta adeguata ad alleggerire il lavoro metabolico; terapie integrate consone, dovrebbe poterlo fare.
Così come chi invece ha necessità di prendere immediatamente un antipiretico o un antibiotico, a seconda della adatta prescrizione; non vuole o non può rispettare tempi di malattia e di convalescenza di una tera pia integrata, ha il diritto alle cure del caso e il dovere di applicare un’azione preventiva, anche vaccinale.
Giancarlo Buccheri
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Vergognoso anche PENSARE che si sia tolto la vita! L’ignominioso e vile accanimento contro persone dotate di mente ed anima che si sono e si adoperano quotidianamente per salvare altrettanti corpi ed anime, mi induce a credere che esistano forze opposte attive nel perpretrare la rovina delle stesse… con armi subdole e sottili come quella di far ” pensare” al suicidio…