Post di “Ministero della Verità” (Dipartimento di “Psicopolizia”): Abbiamo Vinto!

Il Fascismo non è un’ideologia: è un metodo!
Un tempo, i guerrafondai indossavano l’elmetto, alzavano il braccio destro teso e gridavano “Dio, Patria e Famiglia”. Oggi portano la spilletta arcobaleno, abitano nei quartieri ricchi, fanno podcast con l’audio in alta definizione e gridano “pace” mentre spingono per mandare missili a est.
Siamo felici di annunciare che il Ministero della Verità ha raggiunto un traguardo epocale nella Grande Operazione di Inversione Semantica: abbiamo trasformato la sinistra nella destra.
Oggi la sinistra difende la NATO, le armi, la censura, insulta i pacifisti, chiama “putiniano” chiunque non saluti la bandiera a stelle e strisce, celebra Draghi, Mattarella, la BCE, e sogna un’Europa tecnocratica, disumana e “resiliente”…

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L’Incubo di Pasolini è diventato Realtà

 di Enzo Pennetta
“Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pasolini… siamo noi!
La terribile distopia dove Pasolini rappresentava il mondo della mercificazione liberista come una prigione degli orrori, era una metafora di quello che avrebbe atteso la società degli anni Settanta e successivi.
Pensavamo che fosse solo questo, una rappresentazione simbolica, rivoltante proprio perché simbolica di una degrado umano e sociale.  Ma più che una distonia era una profezia, quel mondo di orrori si è veramente realizzato, lo scandalo della pedofilia che travolge e travolgerà le élite globaliste e progressiste è la realizzazione fedele del film di Pasolini.
Ci siamo in mezzo e dobbiamo decidere da che parte stare…

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Pier Paolo Pasolini, il Profeta del Totalitarismo Consumistico

Pier Paolo Pasolini fu un grande critico del consumismo. Egli capì come “l’edonismo della società consumistica” stesse appiattendo ogni cosa: persone ed idee.
Per Pasolini, una delle cause di tutto ciò sarebbe stata la televisione: in grado di omologare non solo il consumo dei prodotti, ma pure delle idee. Infatti, per lo scrittore, questo “nuovo fascismo” (la società consumistica) risulta molto più devastante del fascismo nel ventennio, poiché il consumismo tende ad omologare, e quindi, ad appiattire ogni cosa, togliendoci ogni diversità, rendendoci tutti uguali, portando avanti un pensiero unico: il proprio (quello del consumismo medesimo)…

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