Dal 3D al 5D e non mi riferisco alla Cinematografia

di Claudio Martinotti Doria
Nella realtà che viviamo, da alcuni anni è stata ormai implementata la tecnica degli effetti speciali 5D ottenendo in brevissimo tempo: Dispotismo, Distopia, Delirio, Demenza, Disimpegno.
Esco di casa sempre più raramente. Pur aggirandomi esclusivamente nell’area della riserva indigena provinciale dove risiedo, non ho potuto fare a meno di rilevare che ormai la conformazione sociale dell’ex homo sapiens geneticamente modificato da Big Pharma, ha assunto tre connotazioni prevalenti:
– la specie “faccia a scarpa” versione umana del Balaeniceps rex (grande uccello pelecaniforme, detto “becco a scarpa”, foto qui a lato);
– la specie “occhio di cernia” versione umana del Polyprion americanus (cernia di fondale, pesce di mare);
– la specie “zombie rallentato”, versione simile all’originale romeriano anni ’60;
Evitarli e impossibile. Interagire è difficile. Comunicare è irrilevante. La celebre asserzione dantesca “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” è ormai solo un ricordo sbiadito, agli antipodi con l’attuale realtà dove ormai trionfano i bruti, soprattutto se portano una divisa o un camice e si sentono investiti dai gradi di caporale alla Totò, micropotere col quale poter sfogare la loro meschina frustrazione, nella peggiore delle ipotesi potranno sempre invocare l’attenuante che “stavano eseguendo degli ordini”…

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Un Burrone senza fondo…

di Fabrizio Marchi 
Qualche giorno fa su Report, forse uno dei pochissimi programmi interessanti proposti da tutto il palinsesto televisivo, è andato in onda un servizio che mi ha lasciato basito.
Alcuni genitori fanno dei video ai figlioletti che poi mandano su youtube e guadagnano una tot cifra ad ogni click.  La qual cosa sarebbe già allucinante di per sé ma lo diventa ancora di più nel momento in cui arrivano a commettere atti di bullismo e violenza ai danni di questi poveri ragazzini che piangono e si disperano, con conseguenze psicologiche che potete immaginare. La cosa, fortunatamente, è emersa, e anche youtube ha dovuto pagare una multa di 170 milioni di euro per essere, sia pure indirettamente, corresponsabile di un simile scempio…

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