Onu: “Lockdown e chiusura delle scuole uccidono più bambini del Covid-19”

I funzionari delle Nazioni Unite citano uno studio in cui si è scoperto che i lockdown e la chiusura delle scuole uccidono più bambini del Covid-19.

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I funzionari delle Nazioni Unite hanno citato uno studio che rivela che i lockdown e le chiusure delle scuole stanno causando più danni ai bambini rispetto al coronavirus stesso (che tra i bambini non ha causato propio niente!), con molte più morti derivanti dalla reazione alla pandemia, piuttosto che per la stessa.

In una presentazione tenutasi per una raccolta di fondi extra per il coronavirus, la direttrice dell’UNICEF, Henrietta H. Fore, ha dichiarato lunedì: “Le ripercussioni della pandemia stanno causando più danni ai bambini rispetto alla malattia stessa”.

Victor Aguayo, capo del programma nutrizionale dell’UNICEF, ha osservato che il danno maggiore viene fatto “chiudendo le scuole, interrompendo i servizi di assistenza sanitaria di base, avendo programmi nutrizionali disfunzionali”.

I funzionari hanno indicato uno studio pubblicato su The Lancet che rileva che “l’allontanamento fisico, la chiusura delle scuole, le restrizioni commerciali e il lockdown dei paesi” stanno peggiorando la malnutrizione globale dei bambini.

Lo studio stima che un ulteriore 6,7 milioni di bambini saranno a rischio e che lockdown e altre risposte al coronavirus potrebbero portare a più di 10.000 decessi aggiuntivi ogni mese. I funzionari dell’UNICEF hanno fatto notare che entro il prossimo anno ciò significherebbe 128.000 morti in più tra i bambini.

Lo studio è il frutto delle ricerche dell’International Food Policy Research Institute (IFPRI) con sede a Washington e della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. Conclude che le strategie di lockdown potrebbero portare a “impatti gravi sull’istruzione, a rischi di malattie croniche”, oltre a “conseguenze intergenerazionali per la crescita e lo sviluppo del bambino”.

Si dice che le stime “siano probabilmente prudenti, dato che la durata di questa crisi è sconosciuta e che i suoi impatti completi su cibo, salute e sistemi di protezione sociale devono ancora essere realizzati”.

Lo studio si collega ad altre ricerche che hanno concluso che gli aspetti negativi del lockdown sulla vita umana saranno 7 volte peggiori rispetto ai benefici.

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Il governo tedesco ha concluso che l’impatto del lockdown del paese potrebbe finire per uccidere più persone del coronavirus, a causa delle vittime di altre gravi malattie che non ricevono cure. Nel Regno Unito ci sono già stati fino a 10.000 decessi a causa di persone gravemente ammalate che hanno evitato gli ospedali per il COVID-19. Un consorzio di analisti di dati in Sudafrica ha anche scoperto che le conseguenze economiche del lockdown del paese porteranno ad un tasso di mortalità 29 volte maggiore rispetto alle morti causate dal coronavirus stesso.

Centinaia di medici hanno affermato di essere contrari alle misure di lockdown, avvertendo che avrebbero causato più morti del coronavirus stesso. Mentre i globalisti sollecitano la necessità di continuare i lockdown, gli esperti medici ed economici in tutti i paesi avvertono che la perdita di vite umane sarà molto maggiore di quella causata direttamente dal virus stesso, se i lockdown non verranno eliminati.

Fonte originale: https://summit.news/2020/07/29/un-officials-cite-study-that-finds-lockdowns-school-closures-killing-more-children-than-covid/

Fonte: https://neovitruvian.com/2020/07/29/i-funzionari-delle-nazioni-unite-citano-uno-studio-in-cui-si-e-scoperto-che-i-lockdown-e-la-chiusura-delle-scuole-uccidono-piu-bambini-del-covid-19/

SULLA NOSTRA PELLE
Mercato globale o movimento globale?
di Noam Chomsky

Sulla Nostra Pelle

Mercato globale o movimento globale?

di Noam Chomsky

Il neoliberismo è il sistema economico-politico oggi imperante in tutto il mondo. L'autore concentra la propria attenzione sulle contraddizioni e le conseguenze spesso negative di questo modello economico.

"Il neoliberismo è il paradigma economico-politico che definisce il nostro tempo: indica l'insieme delle politiche e dei processi che consentono a un gruppo relativamente ristretto di controllare il più possibile la vita sociale allo scopo di massimizzare i propri profitti". Questo è un passo tratto dal libro "Sulla pelle viva. Mercato globale o movimento globale?" di Noam Chomsky.

Nel volume Noam Chomsky analizza il neoliberismo, pone in luce le distorsioni dell'interpretazione della stessa dottrina liberale classica che caratterizzano teoria e prassi degli alfieri postmoderni della deregulation, denuncia lo storico dominio americano (spesso reso possibile da generosi contributi pubblici alle industrie nazionali) e il disegno della Organizzazione Mondiale del commercio come longa manus di questo grande imperialismo globale che crea nuove povertà in termini di vita umana e di ambiente naturale tanto al Sud quanto al Nord del mondo.

Ormai, dice Noam Chomsky, tutto diventa globale ed il "pensiero unico" occidentale si materializza come intreccio di poteri e forme di dominio, di nuove forme di povertà, sfruttamento ed omologazione

Il problema, secondo Noam Chomsky, è che anche le cosiddette forze della sinistra di governo sembrano rassegnarsi all'ineluttibilità della ricetta liberista; inizialmente associato a Reagan e alla Tatcher, negli ultimi due decenni il neoliberismo è stato il credo economico-politico dominante a livello globale, adottato non solo dai partiti politici di centro e di destra, ma anche da buona parte della sinistra tradizionale.

Questi partiti e le politiche adottate rappresentano gli interessi diretti di investitori estremamente ricchi e di meno di un migliaio di grandi imprese. Al centro dell'analisi di Noam Chomsky ci sono il ruolo storico degli Stati Uniti nell'informare secondo un modello funzionale ai propri interessi politici ed economici l'intero equilibrio dei rapporti mondiali. Uno dei messaggi centrali del pensiero di Noam Chomsky è che la manipolazione delle coscienze, il gioco della distorsione dell'informazione, determina le condizioni ideali per il dominio sulla società da sfruttare. Noam Chomsky sostiene che stati e governi - tanto vituperati dai fautori del libero mercato - sono sostegni fondamentali per il sistema capitalistico al quale servono per la difesa degli interessi delle grandi imprese (sotto forma di sovvenzioni, fisco, ecc.) e sempre meno per tutelare i singoli cittadini, soprattutto i più deboli.

"I principi fondamentali del liberalismo classico trovano la loro naturale espressione moderna non nel dogma neoliberista, ma nei movimenti indipendenti dei lavoratori, nonché nelle idee e nell'azione di quel socialismo libertario espresso talvolta anche da grandi esponenti del pensiero del Novecento, come Bertrand Russel e John Dewey", scrive Noam Chomsky invitandoci a guardare oltre il confine che qualcuno vuole imporre al nostro immaginario.

Noam Chomsky è un noto linguista statunitense di origine russa e polemista politico.

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