L’UE vuole una Devastante Crisi Alimentare al proprio Interno

di Mittdolcino

Bloccato l’import di Potassa dal più grande produttore mondiale, la Bielorussia.

Una volta si diceva spararsi nei piedi per far dispetto alla gamba. La sostanza non cambia, con l’UE, oggi: bloccando l’import di potassa, un insostituibile fertilizzante, NON dalla Russia ma dalla Bielorussia, si causerà una drammatica crisi alimentare. Evidentemente l’UE vuole creare una potente crisi alimentare al suo interno.

Sì ma per quale ragione? Si vuole forse una scusa per il disastro economico causato dalla gestione COVID? O per nascondere i fallimenti dei piani UE, transizione Green su tutti? O per celare gli effetti collaterali attesi, forse anche drammatici, dei sieri COVID? O più semplicemente il caos serve per mandare avanti il piano del Grande Reset in UE, un continente di vecchi, con pensioni ormai insostenibili?

Sembra che l’Europa cerchi la crisi “pesante”. Anzi la crisi fatale! Ad esempio, nell’energia: la crisi dei prezzi è solo nell’UE, non nel resto del mondo! Parlo di gas e power, quanto meno nei termini che vediamo di questi tempi (e vedremo successivamente, ndr). Parimenti, ora sembra arrivi anche l’inflazione, quella vera, innescata dai costi del cibo. Più la siccità, che farà esplodere i prezzi dei vegetali nei prossimi sei mesi. E l’assenza di energia idroelettrica associata. Insomma, una tempesta perfetta.

E cosa fa l’Europa, in tutto questo? Pensa a bloccare l’import dalla Russia di gas. E quello di carbone e petrolio. E come se non bastasse anche quello di potassa, un irrinunciabile fertilizzante.

Roba da dementi? No… direi di no. Tutto organizzato, ritengo, base fatti ed atti. A meno che l’Europa sia governata da emeriti dementi e pure masochisti. Si sa infatti che un paese indebitato ha bisogno di inflazione, per erodere il debito. E l’Europa è comunque mediamente molto indebitata, Germania esclusa, tra i grandi Paesi. Dunque l’inflazione sarebbe un certo qual sollievo, per i paesi europeriferici ad esempio.

Chiaramente il debito asimmetrico comporterà a termine la richiesta, lato tedesco e francese che comandano, di attingere agli averi della famiglie italiche per bilanciare il debito dello Stato, prima di attuare misure straordinarie di supporto inflattivo. Dunque, la confisca dei beni della classe media, italiana, comunque ricca, diventa quasi ineluttabile.

Ma il problema rischia di esser ben più grave: un continente senza risorse primarie come l’Europa ha sempre fatto leva sulle guerre in termini di “missione purificatrice”, anche economica, Schumpeter docet. Infatti i primi a perire di stenti, nelle guerre, erano i vecchi, rimasti a casa senza sostegno di chi andava in guerra, libro di storia alla mano.

Dunque, gli anziani per secoli sono stati relativamente pochi, visto che morivano non molto vecchi, come invece succede oggi. Ovvero, ben prima di intasare le casse previdenziali, ripeto, come succede oggi. In tale contesto, non mi stupirei che ci fosse – oggi – un interesse a eliminare un bel po’ di anziani, ben sapendo che le casse previdenziali Europee sono al collasso, quanto meno in selezionati paesi (su tutti, Italia, Austria e Francia).

Da qui il dubbio che il reset abbia come vero fine il depopolamento europeo, PRIMA DI TUTTO. Ossia, prima che il welfare eccessivo uccida l’Europa stessa. Che poi lo strumento per raggiungere tale fine a termine possano essere i sieri COVID/mRNA con effetti collaterali magari taciuti, lo verificheremo assieme, col tempo, nei prossimi mesi/pochi anni.

In tutto questo, penso io non sia il solo ad avere il dubbio che l’UE stia facendo di tutto, non tanto per andare in guerra con la Russia, per salvare un paese che non è nemmeno parte della NATO, né un paese UE; ma piuttosto per creare le condizioni per un enorme crisi socio-economica interna all’Unione, che magari giustifichi misure draconiane ed illiberali là da venire.

Provvedimenti atti – ad esempio – a sostenere l’UE; ovvero renderla competitiva – da area economica senza risorse primarie quale è – semplicemente riducendo i costi interni. Ossia prima di tutto i costi pensionistici. Dunque riducendo il numero di anziani in circolazione (…).

Se la tesi testè esposta diventasse materiale, oggi saremmo nella fase del voler creare in provetta la crisi socio-economica in EU necessaria per i passi successivi; ossia creando ad arte crisi energetiche e poi alimentari ad esempio. Dico questo, conscio che la crisi di power e gas in Europa è stata chiaramente frutto di un deliberato atto dei vari governi europei, quasi fossero coordinati, l’anno scorso: NON riempire a dovere gli stoccaggi in estate, come sempre si era fatto negli anni precedenti. E tutto questo pur sapendo di essere in uscita dal COVID.

Errore voluto, direi. E poi gli scioperi – a cui nessuno crede – nelle centrali elettriche nucleari statali francesi, di EDF. E tanti altri dettagli “parlanti”… Per finire con la guerra in Ucraina, dove come conseguenza i paesi europei semplicemente si rifiutano di accettare energia russa… folle. Anzi, roba da dementi! Ed ora anche il fertilizzante, che porterà alla fame il continente! Ossia segnando il futuro democratico UE!

Dunque – domandiamoci – è l’EU a volere la crisi socio economica? Così sembrerebbe, direi… Sopra a tutto la transizione green made in UE, un aborto termodinamico applicato all’economia, con auto elettrica ed idrogeno verde al seguito, finalizzato a sdoganare il battesimo di un modello economico che ancora per 25 anni non sarà competitivo rispetto alle tecnologie tradizionali, rispetto agli altri blocchi economici. E nel mentre, che facciamo, ci estinguiamo? Per colpa di politici/gestori, se non furfanti, certamente incapaci? Tutto questo, faccio notare, senza nemmeno avere, lato UE, i mezzi strategico-militari per forzare tale transizione…

Inutile girarci attorno: se la crisi da economica ad energetica diventasse sociale in Europa, ossia fosse necessario “fare economia sui costi interni”, il depopolamento sarebbe ineluttabile.

Il problema per quanto ci riguarda non sarebbe nemmeno accettare detto depopolamento, se inevitabile. Ma piuttosto lasciare la gestione – nel caso – di detto insano progetto agli stessi che hanno creato il danno, negli anni, pensando più a sé stessi che al Paese.

E qui si trovano uniti i vecchi boiardi di partito e di sistema, che so, alla D’Alema ad esempio, solo per citarne uno di questi tempi molto chiacchierato; ma anche tantissimi altri! Passando dalle supposte nuove leve, che so, solo per citarne alcuni, Renzi, Letta e Salvini. E senza parlare dei ruoli di funzionariato, sempre ben retribuiti negli apparati statali e affini, tramandati come privilegi – nella Roma degenere – da padre in figlio, a nipote e nuora… Fino all’eccesso: l’ormai tristemente famoso Di Mio, l’insipiente ministro degli esteri deriso dai futuri leader mondiali cinesi e russi, per intenderci.

Dunque, perchè si dovrebbe accettare che detta fatale transizione, ovvero anche nel caso il depopolamento dell’Europa, venga gestito da tali fallimentari personaggi, visti i fallimentari risultati che hanno ottenuto per il Paese fino ad ora? Questa è la domanda che temo – comunque – dovrete iniziare a porvi, nei prossimi tempi.

Articolo di Mittdolcino

Fonte: https://www.mittdolcino.com/2022/04/07/leu-cerca-disperatamente-di-causare-la-crisi-alimentare-al-suo-interno-bloccato-limport-di-potassa-dal-piu-grande-produttore-mondiale-la-bielorussia/

CORONAVIRUS - IL NEMICO INVISIBILE
Dalla minaccia globale al GRANDE RESET. Come la pandemia sta trasformando la nostra società
di Enrica Perucchietti, Luca D'Auria

Coronavirus - Il Nemico Invisibile

Dalla minaccia globale al GRANDE RESET. Come la pandemia sta trasformando la nostra società

di Enrica Perucchietti, Luca D'Auria

Dalla spagnola a oggi nessun nemico "invisibile" era riuscito a fare tanto. In pochi mesi il Covid-19 ha contagiato centinaia di Paesi, provocando migliaia di morti e spingendo l'OMS a dichiarare lo stato di pandemia globale.

Fin da subito i media e il web hanno favorito la diffusione del panico: la psicosi è così dilagata tra la popolazione, stravolgendo le abitudini dei cittadini, disposti anche a cedere la propria libertà in cambio della sicurezza.

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