Il Genocidio Cattolico dei Nativi Americani in Canada

È stato ormai ufficialmente ammesso e reso noto, come decine di migliaia di bambini, nativi americani e aborigeni, siano stati uccisi in Canada nelle scuole residenziali gestite dalla chiesa cattolica, dalla chiesa anglicana e dalla chiesa unita del Canada (chiuse solo nel 1996).

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Le statistiche, precedentemente nascoste, ricavate da documenti governativi, indicano che solo in British Columbia, quasi 5.000 bambini e ragazzi, di età compresa tra i quattro e i diciannove, sono morti nelle scuole residenziali fino al 1956; anche se le scuole hanno continuato la loro funzione fino al 1996, portando la cifra totale di morti ancora più in alto.

Più di 100.000 nativi americani sono stati costretti dal governo degli Stati Uniti a frequentare le scuole cristiane. Il sistema, che ha avuto inizio con il presidente Grant nel 1869, è continuato anche nel 20° secolo. Funzionari della Chiesa, missionari, e le autorità locali hanno strappato i bambini dai loro genitori e li hanno spediti nelle scuole cristiane, le ‘Boarding School’ americane, costringendone altri ad iscriversi nelle scuole cristiane delle riserve.

Separati dalle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno, talvolta senza il permesso di una sola visita da parte della famiglia, praticamente imprigionati nelle scuole, i bambini hanno sperimentato una devastante sequenza di abusi, assimilazione forzata e abusi sessuali e fisici di ogni tipo.

genocidio canadaQuesti bambini venivano indottrinati alle credenze e ai riti della Chiesa Cattolica. Venivano messi in guardia che se avessero parlato di ciò che accadeva loro, avrebbero commesso un peccato mortale e sarebbero bruciati all’inferno. Presso la maggior parte delle boarding school cattoliche, i bambini erano tenuti ad andare a confessarsi almeno una volta alla settimana. Potete immaginare la loro paura quando, guardando attraverso la grata del confessionale, vedevano il volto del sacerdote che stava abusando di loro!

Non sappiamo quali azioni potranno essere utili al fine di poter ottenere il riconoscimento della comunità internazionale e dell’O.N.U. di questo terribile Genocidio, ma la nostra determinazione nel denunciare questa ingiustizia storica è totale. Vogliamo anche ricordare che l’azione criminale del trasferimento forzato dei bambini Nativi è stata commessa in Canada, con l’istituzione delle Scuole Residenziali, gestite per il 60% dalla Chiesa Cattolica e per la restante percentuale dalle altre chiese protestanti. Per quanto riguarda i decessi dei bambini Nativi nelle Scuole Residenziali del Canada e nelle Boarding Schools americane, faremo il possibile per ricordarli. Queste anime meritano giustizia e il ricordo pubblico è doveroso da parte di tutti i Paesi.

Le torture subite

genocidio canadaDai capelli strappati alle bastonate, dall’isolamento all’acqua ghiacciata. Decine e decine di sopravvissuti provenienti da dieci diverse scuole residenziali della British Columbia e dell’Ontario, hanno descritto sotto giuramento, le seguenti torture, inflitte fra il 1922 e il 1984, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di soli cinque anni di età:

  • Stringere fili e lenze da pesca attorno al pene dei bambini;
  • Inserire aghi nelle loro mani, guance, lingue, orecchie e pene;
  • Tenerli sospesi sopra tombe aperte, minacciando di seppellirli vivi;
  • Costringerli a mangiare cibo pieno di vermi o rigurgitato;
  • Dire loro che i genitori erano morti o che stavano per essere uccisi;
  • Denudarli di fronte alla scolaresca riunita e umiliarli verbalmente e sessualmente;
  • Costringerli a stare eretti per oltre 12 ore di seguito, sino a quando non crollavano;
  • Immergerli nell’acqua ghiacciata;
  • Costringerli a dormire all’aperto durante l’inverno;
  • Strappare loro i capelli dalla testa;
  • Sbattere ripetutamente le loro teste contro superfici in muratura o in legno;
  • Colpirli quotidianamente senza preavviso tramite fruste, bastoni, finimenti da cavallo, cinghie metalliche, stecche da biliardo e tubi di ferro;
  • Estrarre loro i denti senza analgesici;
  • Rinchiuderli per giorni in stanzini non ventilati senza acqua né cibo;
  • Somministrare loro regolarmente scosse elettriche alla testa, ai genitali e agli arti.

Le testimonianze

genocidio canada«Quando avevo sei anni, proprio davanti ai miei occhi, vidi una suora ammazzare una bambina. Era suor Pierre, ma il suo vero nome era Ethel Lynn. La bambina che uccise si chiamava Elaine Dik e aveva cinque anni. La suora la colpì con violenza dietro il collo e io udii quell’orribile schiocco. Morì proprio dinanzi a noi. Poi la suora ci disse di scavalcarne il corpo e andare in classe. Era il 1966». Steven H., St Paul’s Catholic day School, North Vancouver.

«Né io né nessuno dei miei fratelli potemmo avere figli, dopo che fummo sottoposti ai raggi x nella scuola residenziale Carcross Angelican School, nello Yukon. Presero ognuno di noi e ci misero sotto la macchina a raggi x per 10-20 minuti. Proprio sulla zona pelvica. Avevo 10 anni. Io e i miei fratelli non abbiamo potuto avere mai figli». Steve John, Denè Nation, 7 giugno 2005.

«Il primo a subire l’operazione fu il maggiore dei miei figli, quando aveva quattro anni. Era il 1975. Lo portarono via mentre io non ero in casa. Nel luglio del 1981 sterilizzarono il mio figlio più giovane, aveva nove anni. Lo portarono al Victoria General Hospital e lo tennero là per giorni. Nessuno dei due ragazzi può avere figli. Ci fecero questo perchè siamo discendenti dei capi originali, eredi di questi territori. Il governo sta ancora cercando di farci fuori». (Nomi non mostrati su richiesta) Vancouver Island, 18 maggio 2005.

«Il dott. James Goodbrand sterilizzò molte delle nostre donne. Ho sentito personalmente Goodbrand dire che il governo lo pagava 300 dollari per ogni donna che sterilizzava». Sarah Modeste, Cowichan Nation, Vancouver Island, 12 agosto 2000.

«Mia sorella Maggie fu scaraventata da una suora dalla finestra del terzo piano della scuola di Kuper Island, e morì. Tutto venne insabbiato, né venne svolta alcuna indagine. All’epoca, essendo indiani, non potevamo assumere un avvocato e così non venne mai fatto alcunché». Bill Steward, Duncan, BC, 13 agosto 1998

«Mio fratello morì a causa di una scossa elettrica data da un ago da bestiame. Aveva quattro anni, i pastori lo trascinarono e lo ferirono, gli tagliarono la pelle sotto la fronte con una frusta. Come la frusta dei cavalli. Era tagliente e aveva sopra delle lame. Io ero lì, lo sentivo gridare aiuto. Subito dopo c’era un mare di sangue sul pavimento, ma non lo portarono all’ospedale, in infermeria o altrove, e quello accadde allora, quando ero lì. Lo sento ancora che grida aiuto: “Rick, aiuto, mi stanno torturando! Sto morendo!”. E poi morì. Era il mio unico.. Il mio unico… Il mio miglior amico e il mio unico fratello che ho sempre amato». Rick La Vallee, Portage La Praire Residential School (Catholic Curch).

«Avevo soltanto otto anni, e ci avevano mandato dalla scuola residenziale anglicana di Alert Bay al Nanaimo Indian Hospital, quello gestito dalla Chiesa Unitaria. Lì mi hanno tenuto in isolamento in una piccola stanza per più di tre anni, come se fossi un topo da laboratorio, somministrandomi pillole e facendomi iniezioni che mi facevano star male. Due miei cugini fecero un gran chiasso, urlando e ribellandosi ogni volta. Così le infermiere fecero loro delle iniezioni, ed entrambi morirono subito. Lo fecero per farli stare zitti». Jasper Jospeh Port Hardy, British Columbia, 10 novembre 2000.

Tratto da: hosceltodiviveresenzadioesenzachiesa.wordpress.com – 1 novembre 2015

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.alfra.altervista.org/genocidio_canada.htm

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