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Federico II di Svevia: era davvero l’Anticristo?

Federico II di Svevia visse tra il XII e il XIII secolo, diventando nel tempo Re di Sicilia, Duca di Svevia, Re dei Romani e poi Imperatore del Sacro Romano Impero. Conosciuto con gli appellativi stupor mundi (“meraviglia o stupore del mondo”) o puer Apuliae, Federico II, nipote di Federico Barbarossa, era dotato di una personalità poliedrica e affascinante.

Fin dalla sua epoca ha polarizzato l’attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Per i suoi sostenitori Federico II fu un buon imperatore, in grado di difendere i diritti dell’Impero romano-germanico e del Regno di Sicilia dalle ingerenze del papato. Per il papa Gregorio IX invece Federico II era più che un persecutore della Chiesa ed un eretico. Egli era l’Anticristo stesso. Il papa lo paragonò addirittura alla bestia dell’Apocalisse di Giovanni, descrivendolo in una circolare del 1239 come una bestia furiosa uscita dal mare, piena di parole bestemmiatrici. Ma quale fu la colpa di Federico II? Cosa portò lo stato pontificio a un’idea tanto drastica e definitiva nei suoi confronti? Federico II aveva davvero qualcosa di maligno?

Gli amori di Federico

Il suo primo peccato fu quello di vivere l’amore in modo non convenzionale per l’epoca. Quello che si sa per certo, almeno a sentire lo scrittore e giornalista genovese, Marco Brando, è che il nipote del Barbarossa fu un playboy. Non era un sex simbol, certo, ma era attratto dal gentile sesso: ebbe quattro mogli, tre delle quali scelte per obbedire alla ragion di Stato. In più, Federico si dette da fare con un plotone di concubine e un battaglione di amanti. Per non parlare delle saracene del suo “Harem”. Pare facesse molto l’amore e non solo con le ragazze. Lo stesso brando raccontava di come Federico si divertisse anche con sciami di ragazzi di cui la sua Corte era piena zeppa. Ovviamente tutto ciò costò una scomunica all’imperatore. Ma continuiamo…

Le offese alla Chiesa

Nella lettera papale, ispirata o forse redatta dal cardinale Raniero Capocci di Viterbo, l’imperatore svevo viene dipinto come un vero miscredente: “Infatti, con la sua testarda pretesa di non essere attaccato da noi con le catene della scomunica, con la sua affermazione che la Chiesa non ha il potere… confermando così la sua eresia, egli si lascia prendere in trappola dalla propria testimonianza e mostra, in tal modo, come ciò che egli pensa sia diabolico… Questo re di pestilenza ha osato apertamente affermare che il mondo è stato ingannato da tre impostori: Gesù Cristo, Mosé e Maometto… Ha, inoltre, affermato che quelli che credevano che una vergine avesse potuto mettere al mondo il Dio che creò l’Universo erano tutti matti. E Federico ha osato aggiungere a questa eresia l’affermazione folle che nessuno può nascere se non è stato concepito da un precedente rapporto di un uomo con una donna; così egli afferma che l’uomo non dovrebbe credere nulla che non sia provato dalla forza e dalla ragione della natura“.

Insomma Federico minò più volte l’autorità della Chiesa agli occhi del mondo, mostrandosi apertamente contro Gesù Cristo, Mosé e la Vergine Maria. Con poche battute, cercò di distruggere la religione cristiana, facendo aprire gli occhi alla gente sull’impossibilità della concezione divina. Ma ciò non basta. Durante il suo impero, Federico II permise ai musulmani siciliani, che si erano rivoltati contro di lui, di professare liberamente la propria religione, destando sempre più la preoccupazione della Chiesta cristiana.

Il complotto contro Federico

Fu così che papa Innocenzo IV, tra il 1245 e il 1246, tessendo una complicata trama e coinvolgendo un gran numero di nobili, attentò alla vita dell’imperatore. Il piano prevedeva di uccidere l’imperatore in un banchetto durante la sua permanenza a Parma. Nel frattempo, truppe pontificie sarebbero dovute penetrare in Umbria appoggiando una rivolta anti imperiale. Informato per tempo della congiura, però, Federico la neutralizzò, riuscendo a catturare gli ultimi fuggitivi, rifugiati nella fortezza di Capaccio a Salerno. Su di loro si scatenò la terribile vendetta dell’imperatore, che dopo averli mutilati e accecati, li giustiziò in modo atroce. Alcuni furono arsi o squartati vivi, altri ancora rinchiusi in un sacco con dei serpenti velenosi e gettati in mare, come prevedeva un’antica legge romana contro i parricidi.

La contro propaganda

Da allora scatenò una propaganda uguale e contraria a quella della Chiesa. E se per i papi Federico era l’Anticristo in persona, l’imperatore non esitò a presentarsi come il successore di re Davide o a paragonarsi in alcune occasioni a Cristo.

Chi era quindi Federico II? Cristo o l’Anticristo? Io direi piuttosto nessuna delle due… È solo che a volte usare termini spaventosi o grandiosi smuove gli animi della gente, portandola a credere ciò che si vuole e convogliandola nella direzione voluta.

Fonte: https://mysteryfaith.altervista.org/federico-ii-di-svevia-era-davvero-lanticristo/

CHI è L'ANTICRISTO
Era semplicemente molto ben nascosto
di Arcangelo Miranda

Chi è l'Anticristo

Era semplicemente molto ben nascosto

di Arcangelo Miranda

Diciamo che non è mai troppo tardi per sapere chi è l'anticristo, colui che per secoli è sfuggito ad ogni identificazione. In questo libro ne sarà rivelato il nome e il cognome.

Chi è l'Anticristo?

Sono migliaia di anni che si parla dell'Anticristo, ma è sempre sfuggito a tutte le possibili identificazioni.

Eppure c'è un motivo: se è tanto importante deve anche essere tremendamente abile nel nascondersi. Sì, tanto abile che, nei secoli, personaggi di dubbia moralità tipo Hitler, Federico II di Svevia, Ludovico di Sicilia ed altri sono stati assoggettati all'Anticristo.

Anche Nostradamus profetizza, ma erroneamente, di tre anticristo. Uno era Napoleone Bonaparte, l'altro lo stesso Hitler e un terzo ancora a venire che sarà colui che distruggerà la Chiesa di Roma. Con la lettura di questo libro vedrete che o Nostradamus ha sbagliato oppure è stato interpretato male. L'Anticristo non è nessuno di questi personaggi, ma è molto più subdolo e cattivo. Tanto cattivo che se tutti questi personaggi immondi appena citati venissero messi insieme, la loro malvagità sarebbe pari a quella di un neonato. E ora chiediamocelo di nuovo: Chi è l'Anticristo?

C'era una volta…

Praticamente tutte le fiabe iniziano così. Ciò che questo l'Autore del libro si augura è che alle rivelazioni contenute, in futuro si possa parlare anche questo personaggio come "C'era una volta l'Anticristo" e che, rivelato, non angosci più gli animi delle persone oneste affinché la fiaba possa terminare con "E vissero tutti felici e contenti".

Tuttavia c'è un problema: l'Autore Arcangelo Miranda ha già rivelato tutto, seppur in modo nascosto (per motivi di pubblicazione) nel suo libro IO SONO ME quando parlava del Terzo e del Quinto Specchio Esseno. Di fatto religioni e governi si basano sul fatto che esiste l'Anticristo. Quando capirete chi è l'Anticristo sarete liberi di essere e potete dare libera espressione alla vostra vera natura che era, è e sarà sempre amore per il creato.
Morale ed etica

Sui temi morale ed etica c'è da sempre molta confusione. La morale è una serie di precetti che la società – il gruppo – promulga al fine di sopravvivere. E' una sorta di raccolta delle cose passate che hanno dato il miglior risultato per la sopravvivenza del gruppo. L'etica è cosa ben diversa: la parola etica ha le sue radici nel termine greco ethos=divino. L'espressione dell'etica comprende automaticamente il rispetto della legge, della morale.

Colui che si esprime eticamente, di fatto non ha neanche bisogno di conoscere le leggi di quel posto. E' nella sua natura il rispetto delle cose del luogo. Un individuo etico è l'unico a cui non si applica il principio che "la legge non ammette ignoranza". Infatti egli conosce la legge pur non avendola mai conosciuta. Questo significa essere superiori alla legge, non significa essere anarchici e libertini così come fa comodo a tanti pensarlo!!!!

Ciò che si è sperimentato è che una persona con uno spiccato senso etica non ha bisogno di essere guidato. Le sue scelte sono sempre adatte al contesto in cui si trova. Invece più una persona è introvertita, più ha bisogno di essere guidata per non essere di danno a se stessa e agli altri.

Un esempio di etica e di morale

Prendiamo l'esempio di Mosè quando scende dal Monte Sinai con le Tavole della Legge. Per quanto leggendario (l'autore non crede affatto che sia davvero accaduto in quel contesto in quanto la stessa storia di Mosè è presenta in circa 110 popolazioni diverse nel mondo) tale racconto è certamente molto esplicativo.

Quindi, non credendo a nulla di ciò che è scritto nella bibbia, usiamo tale passaggio solo a termine di esempio. In Esodo capitolo 32 versetto 15 in poi è scritto:

Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra… [ma] quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna.

Quindi, a parte Mosè, mai nessuno ha saputo cosa ci fosse scritto su quelle Tavole.  Secondo l'Autore, poiché si parla di testimonianza, Mosè raccontava cosa aveva scritto e visto in un elevato stato di coscienza. Non c'era l'intromissione di alcun dio esterno. Ma questa intuizione la si scopre in un altro libro dell'autore, Vangelo del Re. Fatto sta che Mosè ritenne che quegli insegnamenti erano precetti di tipo etico, suggerimenti che solo persone elevate possono usare, ma che in mano a dei selvaggi avrebbero prodotto l'estinzione della Società. Fu per questo che Mosè spacco le prime Tavole e un po' più avanti nel racconto, al capitolo 34 versetto 29 è poi scritto che di nuovo Mosè dal Monte Sinai scese con in mano le Tavole dei Dieci Comandamenti:

Mosè scese dal monte Sinai. Teneva in mano le due tavole su cui erano scritti gli insegnamenti…

un elenco di leggi, comandi, che dovevano bloccare gli israeliti che si erano addirittura costruito un Vitello d'oro pagano a mo' di religione pagana, cosa gravissima per il culto giudaico. Notare bene: le prime Tavole contenevano le testimonianze, le seconde gli insegnamenti poiché Mosè ormai sapeva che era necessario applicare delle redini strette ad un popolo poco saggio e molto autodistruttivo.

Educazione e cultura

Così come esiste confusione tra etica e morale, ne regna una altrettanto grave tra educazione e cultura. Infatti la cultura è intesa come metodo contrario all'educazione.

Fino a qualche centinaio di anni fa era d'uso comune che le famiglie di un certo rango avessero un educatore. Educare significa elevare. Un educatore è in grado di tirare fuori il meglio di te. La voce interiore non ha preferenza tra un laureato, un ricco o un barbone. Essa preme come richiesta di manifestazione divina, per cui ogni cosa può essere espressa dal divino che è in noi. Qualcuno potrà essere ispirato a mettere su una pizzeria, qualcun altro a scrivere una sinfonia. La più alta forma di ispirazione è l'art. Una nazione senz'arte è una territorio morto, una landa desolata. Mi sono accorto che nei paesi dove un'espressione d'arte quale la musica rock è assente, il livello di civiltà è vicino allo zero.

Certamente non possiamo dire che nel mondo occidentale siamo chissà quanto civili. Abbiamo una qualità della vita davvero non da pubblicizzare, ma certamente altrove stanno peggio. Diciamo che dove Rolling Stones, Beatles, Deep Purple, Led Zeppelin e simili sono ancora negati o sono stati negati, le condizioni non sono delle migliori e le leggi devono essere molto stringenti.

Lo devono essere se no la gente potrebbe esprimersi. In genere parliamo di dittature, spesso religiose, lì dove non è passato il comunismo con i danni che ha fatto.

Ma andiamo avanti. Se si riesce a far divenire abile una persona ad esprimere se stessa, essa diviene felice di esistere. Conseguentemente tutte le sue azioni saranno indirizzate al maggioro bene per sé  e tutto ciò che la circonda.

Quindi quando ci sono molte leggi (in Italia ci sono 150.000 leggi, in Germania 5.000) la creatività viene soppressa. Le leggi infatti costringono la persona a vivere in difesa. Se ti stai difendendo, non puoi espanderti, questo è anche un principio di biologia (vedi La Biologia delle credenze – Bruce Lipton).

...e di conseguenza

La conclusione prospettata dall'Autore, con le prove a riguardo, è che la morale sociale poggia le sue basi sulla religione e che tutto l'ambaradan è gestito dall'Anticristo. Venire a conoscenza del nome del cognome dell'Anticristo e del meccanismo con cui opera, porta a sconfiggerlo.

Di conseguenza l'architettura di un tempo rappresenta una sorta di associazione per delinquere. In questo contesto delinquere è sinonimo di bloccare le persone. Infatti è un classico copione architettonico quello di vedere nella piazza del paese le tre autorità; il palazzo del comune, il palazzo del governo (prefettura) e quello della chiesa. In questo modo, ogni giorno, l'autorità esterna viene confermata. Allo stesso modo di quello scandaloso (per l'Autore) Cristo di Rio de Janeiro che da sopra il monte tutto vede e provvede.

Come detto prima, qualche anno fa Arcangelo Miranda aveva già descritto nascostamente tutto ciò: ne ha parlato nel suo libro IO SONO ME – I sette specchi esseni nella sezione del Terzo e del Quinto specchio: a buon intenditor poche parole.

Per la prima volta nella storia in questo libro ne viene rivelato il nome e, ti assicuriamo, non è un testo per i deboli di cuore anche se, nel profondo del tuo cuore, posso assicurarti che hai sempre saputo chi è l'Anticristo.

La lettura di questo libro farà cambiare totalmente e per sempre la tua vita.

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