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Sale e Alimentazione consapevole

Il sale è un minerale diffusissimo su tutto il pianeta, e la maggior parte dei tessuti e dei liquidi appartenenti agli esseri viventi contengono una qualche quantità di sale.

Il sale è un composto di cloruro di sodio (cloro e sodio) di cui il nostro organismo ha estrema necessità, ma un suo elevato consumo può danneggiare seriamente il sistema circolatorio. Esistono diversi tipi di sale in commercio:

  • sale da cucina: è un sale minerale sottoposto a vari gradi di raffinazione, generalmente privo di additivi chimici e reperibile in blocchi nei negozi di alimentazione naturale;
  • sale da tavola: sale minerale macinato finemente o grossolanamente a cui viene aggiunto carbonato di magnesio e altre sostanze. È il sale maggiormente usato in cucina. È disponibile in commercio sale iodato (sia “fino” che “grosso”), che non va confuso con il “sale marino” o il “sale integrale”. Il sale iodato è semplicemente sale comune al quale è stato aggiunto iodio sotto forma di ioduro e/o iodato di potassio. Non è un prodotto dietetico destinato a particolari categorie di individui. Un altro sale disponibile in commercio è il cosiddetto sale dietetico, il quale contiene meno sodio, in quanto parte del cloruro di sodio è sostituito da cloruro di potassio. Può talvolta essere consigliato dal medico ai soggetti ipertesi che hanno difficoltà a limitare i propri consumi di sale comune;
  • sale marino: deriva dall’evaporazione dell’acqua di mare (utilizzando sole e vento, o con procedimenti artificiali). Viene normalmente venduto nei negozi;
  • sale di baia: sale marino prodotto dall’evaporazione dell’acqua di mare dovuta al sole e vento (di maggior pregio rispetto a quello ottenuto con procedimenti artificiali); viene tradizionalmente usato per salare carne e pesce;
  • salnitro: in realtà non si tratta di sale, ma di nitrato di potassio, viene utilizzato come conservante, aggiungendolo in piccole quantità al normale sale.

In cucina l’uso del sale è fondamentale, ma richiede alcuni accorgimenti:

  • salare le verdure da lessare dopo la cottura per mantenere le loro sostanze nutritive;
  • salare i legumi secchi verso fine cottura per non farli indurire;
  • salare la carne in casseruola dopo averla fatta rosolare;
  • salare la carne da grigliare prima della cottura;
  • spolverizzare con il sale verdure come le melanzane o le zucchine, che perderanno il loro gusto amarognolo, dopo essere state tagliate a fette, e lasciatele a riposare per una quindicina di minuti prima di cuocerle.

Bisogna sapere che ogni grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio; in condizioni normali il nostro organismo elimina giornalmente da 0,1 a 0,6 g di sodio.

Un elevato consumo di sale può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa, soprattutto nelle persone predisposte; aumenta il rischio per alcune malattie del cuore, dei vasi sanguigni e dei reni, sia attraverso l’aumento della pressione arteriosa che indipendentemente da questo meccanismo.  E’ il nemico numero uno di chi soffre di ritenzione idrica. Il sodio trattiene acqua all’interno dei tessuti impedendo il corretto scambio di liquidi tra la cellula e l’esterno.

A prescindere dal fatto che alcune persone sono geneticamente predisposte a trattenere il sodio (circa 1/3 degli ipertesi lo è), molte diete (soprattutto quelle occidentali) tendono ad apportare eccessive quantità di sodio. Ciò è causa di un’alterazione nei meccanismi di equilibrio idro-salino, con conseguente alterazione della pressione sanguigna, dell’equilibrio corporeo acido-basico, della contrazione muscolare e della trasmissione nervosa. E’ inoltre associato ad un rischio più elevato di tumori dello stomaco, a maggiori perdite urinarie di calcio e quindi, probabilmente, ad un maggiore rischio di osteoporosi.

Il sodio è già naturalmente presente in molti cibi che consumiamo quotidianamente. Una riduzione dell’introito di sodio, in modo da raggiungere livelli di assunzione più vicini a quelli raccomandati, può contribuire a ridurre la pressione arteriosa o a ritardarne l’insorgenza; non dimentichiamo che con l’invecchiamento la pressione tende ad aumentare ed è bene, comunque, non esagerare con il consumo. Inoltre, una dieta povera di sodio può aiutare a diminuire l’eventuale dosaggio dei farmaci antiipertensivi.

Quando parliamo di sale non dobbiamo pensare solo a quello che usiamo per insaporire l’acqua della pasta o condire alcuni alimenti, come le patatine fritte o le insalate; molto più subdolo è il sale contenuto nei cibi industriali:

Dadi: da brodo o estratti vegetali o di carne per brodo;

Condimenti alternativi e salse di ogni genere: gomasio, miso, tamari, salsa di soia;

Tutti i formaggi: compresi parmigiano e mozzarella, anche in minima quantità, come la classica spolverata sulla pasta;

Insaccati e salumi: tutti;

Carne affumicata, secca, conservata: bresaola compresa, anche se “naturale o biologica”;

Pesce affumicato: salmone, aringhe, tonno, ecc;

Pesce conservato: alici in scatola, acciughe sotto sale, tonno in scatola (anche se “al naturale”), vongole, caviale, ecc;

Olive, patatine, frutta secca tostata e salata: tutti gli snack da aperitivo comprese noccioline, mandorle, nocciole, anacardi e simili;

Legumi in scatola;

Fast food di ogni genere;

Preparazioni in salamoia: e quasi sempre anche sottaceti e sottoli;

Prodotti da forno: focacce, pizze, pane, cracker, grissini, biscotti, ecc. Anche i dolci, le torte e i biscotti (soprattutto quelli industriali), molti cereali per la prima colazione, che nonostante le apparenze hanno un contenuto intrinseco di sale abbastanza elevato. Come alternativa si possono usare cereali soffiati, fette di cereali, gallette di riso. Un importante studio (lo studio DASH) ha evidenziato con chiarezza come il massimo contenuto di sale sia proprio presente nei cibi industriali classicamente non considerati salati, come ad esempio i biscotti e i dolci;

Quando si va a fare la spesa al supermercato bisognerebbe soffermarsi a leggere la composizione alimentare del cibo che compriamo. Sull’etichetta, gli ingredienti presenti in maggiore quantità, sono menzionati per primi; quelli presenti in minor quantità per ultimi; la quantità di sodio contenuta è sempre indicata. È importante, inoltre, ricordare i nomi di alcuni ingredienti che indicano la presenza di sale come: cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, glutammato monosodico, nitrato e nitrito di sodio e così via;

A tavola è consigliabile aggiungere il sale solo all’acqua di cottura della pasta ed eventualmente insaporire le pietanze con spezie ed aromi, che possono renderle altrettanto gustose; consigliate le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio), il pesce d’acqua dolce (trota, luccio, carpa) oppure pesci di mare tipo sogliola, merluzzo, orata, dentice. Inoltre, è meglio preferire i formaggi freschi a quelli stagionati (gorgonzola, taleggio, parmigiano, mascarpone). Da evitare i condimenti animali (burro, lardo, strutto) e preferire l’olio extravergine di oliva.
Per stare meglio in salute adottate questi accorgimenti:

  • Abituate il palato ad apprezzare il sapore originale dei cibi;
  • Aggiungete il sale solo all’acqua di cottura della pasta;
  • Non aggiungete mai il sale alle pietanze già condite;
  • Condite le pietanze con spezie ed aromi;
  • Riducete  il consumo di cibi in scatola, spuntini salati, salse, dadi per il brodo, condimenti animali, pasti pronti surgelati o in busta;
  • Preferite le carni bianche (coniglio, pollo, tacchino);
  • Evitate di mangiare frequentemente carne conservata, formaggi stagionati, salumi, frutti di mare, pasta ripiena (tortellini, ravioli, cannelloni);
  • Consumate molta frutta e verdura, alimenti in assoluto a più basso contenuto di sodio;
  • Preferire il pane senza sale (tipo toscano);
  • Leggete sempre le etichette nutrizionali dei prodotti alimentari, che riportano gli ingredienti, tra cui il sale.

Fonte: https://www.cure-naturali.it/articoli/alimentazione/diete/sale-alimentazione.html

LA DISPENSA VERDE
Idee green per conservare frutta e verdura fresche tutto l'anno
di Stefania Rossini

La Dispensa Verde

Idee green per conservare frutta e verdura fresche tutto l'anno

di Stefania Rossini

Creare una dispensa verde ti permette di:

  • Risparmiare denaro
  • Evitare di buttare alimenti genuini e sani che puoi conservare con successo trattenendone le proprietà nutritive
  • Gustare sapori veri e non adulterati dall'industria
  • Nutrirti in maniera sana conoscendo gli ingredienti e la provenienza
  • Regalare squisitezze fatte con le tue mani
  • Ridurre l'impatto ambientale rispetto alla grande distribuzione
  • Evitare di passare il tempo libero in coda al supermercato: cucinare diventerà il tuo antistress!

Da una super-esperta nel campo della cucina creativa e consapevole, dell'autoproduzione a 360° e della salute a tavola un manuale frutto di anni di ricerca e sperimentazione sui metodi di conservazione, con tante ricette sane, gustose, facili e divertenti.

La frutta e la verdura sono al massimo della qualità appena raccolte. È d'obbligo quindi conoscere gli accorgimenti giusti per avere a disposizione una dispensa delle 4 stagioni in armonia con la generosità della natura, genuina e ricca di sapori veri.

Nella Dispensa verde troverai:

  • Sottoli, sottaceti e preparazioni in agrodolce
  • Oli aromatizzati
  • Come congelare
  • L'essicazione
  • La fermentazione
  • Conservare sotto sale
  • Preparazioni sotto spirito
  • Confetture, marmellate, chutney, gelatine e sciroppi

E molto altro…

Testimonianze da parte dei lettori:

Parla Tanja:

"In un mio momento di totale sconforto nei confronti dell'Italia , ho seguito per un po di tempo il blog di Beppe grillo, il quale consigliava la lettura di alcuni libri e di alcuni autori.

Così sono arrivata a conoscere molte realtà virtuose, e fra le varie persone che ora seguo, ho conosciuto anche Stefania Rossini ed il suo blog, che ho letto in tutte le sue sfaccettature. Oltre tutto ho comperato anche uno dei suoi libri: "Vivere con 5 Euro al giorno".

Quando Stefania era alle prese con il suo progetto di aprire un bed&breakfast, sono stata felice di poterle fare una donazione, anche se piccola.

E non vedo l'ora di andare a conoscerla di persona.

Grazie alla guida e all'esempio di Stefania, ho iniziato la mia avventura con i fermentati.

Ho fermentato l'aloe, in due diversi contenitori.

- Il primo ho iniziato ad utilizzarlo dopo 6 mesi; mi serviva per le gengive, avevo
infatti un grosso problema di Piorrea. Ora utilizzo il fermentato ogni sera e mattina: lo utilizzo al termine del lavaggio dei denti, intingendo lo spazzolino nel fermentato e massaggiando le gengive.

Bene sono appena stata dal dentista che lo scorso anno mi aveva detto che il problema era da tenere sotto controllo e mi ha trovato migliorata. Sono felicissima.

- Ora invece da una settimana circa, ho iniziato a prendere anche un cucchiaino al giorno del fermentato di aloe invecchiato di un anno. Al momento non ho notato particolari effetti, quindi aumenterò la dose a due cucchiaini al giorno.

Ecco quindi la mia esperienza per quanto riguarda i fermentati; continuerò ad utilizzarli sempre, per uso personale e sostituiranno i vari energetici che prendevo al bisogno.

Grazie Stefania, quando ho bisogno so di poter seguire i tuoi consigli, perché tu per prima hai provato quello di cui parli.

Ah l'ultimo arrivato è l'estrattore per la frutta!! Avanti, avanti tutta, siamo donne e siamo fortissime.

Grazie Stefania e buona vita."

Parla Gabriele:

"Sono Gabriele ho 55 anni.

Ho conosciuto i fermentati un paio di anni fa grazie a Stefania R.

Ho iniziato come per scherzo e poco preciso con un primo fermentato di mele, con l'idea che tutto ciò che non costa molto e non fa male vale la pena di provarlo; ad oggi tutte le volte che ho usato i fermentati, sulle ferite, sulla pelle, come condimento ecc (anche i mie figli), abbiamo avuto risultati sorprendenti, senza grosse pretese.

Costituiscono delle ottime soluzioni; è fantastico come un prodotto "nostrano" sia così efficace."

Parla Luciana:

"Dei fermentati Thailandesi ho sentito parlare la prima volta un anno fa, quando sono andata a trovare per la prima volta Stefania Rossini.

Mi ha subito stupito questo prodotto e sono rimasta molto colpita dalla descrizione dei loro benefici; così mi è subito venuta voglia di avviarne uno.

Principalmente mi interessava usarlo nell'orto o sulle piante e come detergente.

In realtà poi ne ho avviato uno a settembre e altri a gennaio. La vera scoperta del prodotto è avvenuta da ottobre in poi, cioè da quando ho avuto la possibilità di usare i fermentati di Stefania.

Ho scoperto che è utilissimo per le scottature. L'ho provato personalmente, toglie subito il dolore e attenua il rossore. L'ho usato sulle piaghette che mia figlia e mio marito avevano al naso; ha calmato subito il dolore e loro non hanno più sentito il fastidio. Io ne bevo qualche goccia nel bicchiere con poca acqua per il mal di gola.

Lo uso sulle ferite per disinfettarle e per favorire la guarigione. Da quando lo uso non mi è più capitato che le ferite si infiammino e si infettino. E' il mio alleato per le pulizie. Diluito è molto efficacie per togliere l'unto dai fornelli, dai piatti, lucido l'acciaio, pulisco i vetri, le piastrelle... Giro spesso con lo spruzzino in mano. Trovo piacevole pulire in questo modo...non si inquina, è molto efficace e con un solo prodotto si pulisce quasi tutto! Ora sto bagnando con il fermentato diluito le piantine che sono nate da poco e che pianterò nell'orto. Bagno costantemente le piante di casa e da giardino con del fermentato diluito. La cosa che più mi ha colpito è stato quando l'ho usato sull'ulivo contro un fungo che procurava delle muffe bianche nel tronco e che si diffondevano molto rapidamente. Prima di tutto mio figlio ha eliminato le parti infettate della pianta, poi io ho versato del fermentato poco diluito sulla parte dell'albero colpita. A distanza di un anno il problema non si è più presentato. Visti gli ottimi risultati ormai ho avviato diversi tipi di fermentati cercando di ampliare la varietà per ottenere i migliori benefici.

Non posso che dire: "Stefania Rossini mi hai permesso di scoprire un Prodotto Speciale che sicuramente non abbandonerà facilmente la mia casa. Te ne sono grata e cerco di diffondere il più possibile quello che so in merito, in modo che altra gente possa conoscerne il suo uso e i suoi benefici. GRAZIE DI CUORE!""

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