“Essere Disposti ad ogni Sacrificio…”

di Giorgio Bianchi

Mail di un professore universitario italiano esperto di energia, inviata in una mailing list di cui faccio parte. Ecco di cosa parla effettivamente Draghi quando dice che dobbiamo “essere disposti ad ogni sacrificio”.

Ce lo spiegasse dettagliatamente cosa intende per sacrificio, è un tecnico, dovrebbe avere tutti gli elementi. Ecco, qui di seguito troverete qualche considerazione in più per farvi un’idea, in modo tale che un domani non possiate dire “non potevamo immaginare le conseguenze”. Se passa questa linea per noi sarà la catastrofe. Le sentite le note del sirtaki in lontananza?

Ho conosciuto il gruppo di XXX perché una persona che ho incontrato lo scorso maggio me ne ha parlato. Lavorava alla Commissione europea.

Parlando di pandemia e di conseguenze, io chiesi, ma a chi serve? Mi rispose: questa crisi serve per distruggere l’economia occidentale senza che ci siano rivolte contro governi e contro l’elite. Instaurare un sistema di controllo serve poi per renderci poveri senza armi e senza possibilità di fare niente.

Lui e la sua compagna hanno lasciato il lavoro a Bruxelles e si sono ritirati in Portogallo dove hanno comprato un terreno su cui coltivare per essere autonomi. Mi sembra eccessivo, ma mi disse anche: la nave che si è incastrata a Suez è solo un test per capire cosa succede interrompendo le filiere logistiche. Dall’autunno e successivamente ci saranno prima crisi energetiche e poi crisi alimentari.

Rimasi stupito. Mi sono iscritto a questo gruppo dove ho conosciuto tante persone pensanti e intelligenti e allora condivido con voi tutto questo. Era Maggio 2021. Più o meno si è verificato quasi tutto e il messaggio allarmato di XXX dovrebbe svegliarci tutti.

Per i nostalgici del lume di candela, mi permetto di sottolineare alcune cose:

1) Non ci sono motivi strutturali (aumento della domanda) per giustificare gli aumenti dei costi energetici che sono iniziati ad Agosto del 2021. È solo speculazione e i governi sono responsabili. Hanno tutti i loro rappresentanti nei CDA delle aziende energetiche. Se sono state fatte speculazioni e sono state fatte certamente i governi lo sapevano e sono stati zitti. Se invece nei mesi estivi per speculazione si sono venduti le scorte invernali, è comunque speculazione e gestione errata del rischio.

2) La mancanza di gas vuole dire mancanza di prodotti essenziali: la filiera alimentare salta completamente anche per i prodotti conservati, manca la carta, anche quella igienica e per spedire pacchi e impacchettare (già le cartiere sono in cassa integrazione, non perché manchino gli ordini ma perché non possono rispettare i prezzi promessi mesi fa). Molti settori sono in crisi per lo stesso motivo.

Infine un elemento essenziale per la produzione agricola sono i fertilizzanti, molti dei quali usano ammoniaca come materia prima, che è prodotto da idrogeno e azoto. Per l’idrogeno serve il metano… l’unica azienda che produce ammoniaca in Italia va a singhiozzo per i costi del metano. Per fare azoto serve energia. Se mancano i fertilizzanti si blocca la filiera alimentare e i prezzi vanno alle stelle.

3) La mancanza di gas vuole dire mancanza di energia elettrica. Riattivare le centrali a carbone richiede mesi. Sono quasi tutte chiuse da anni. Non basta girare la chiave, perché le centrali vanno anche popolate di personale specializzato che magari ora è in pensione. Mancanza di energia elettrica vuole dire mancanza (in mio ordine di importanza) di acqua potabile nelle case, energia per refrigerare i prodotti soprattutto alimentari (deperimento delle merci molto rapido e costi che aumentano), mancanza di energia anche per produrre e fare benzina alle stazioni di servizio (ci fermiamo insieme con tutti i trasporti elettric, come treni, tramvie, metropolitane, auto elettriche e trasporti delle merci), telecomunicazioni (non è solo la televisione di cui facciamo volentieri a meno ma anche le comunicazioni mobili sia perché manca la rete sia perché manca la ricarica dei telefonini, manca internet a casa e anche il telefono fisso).

Vorrei che vi soffermaste su quanto noi siamo dipendenti dall’energia elettrica e termica. E’ chiaro che una mancanza così totale di energia è una catastrofe, ma anche un’energia a singhiozzo con costi stratosferici è un modo per renderci più poveri e soprattutto per bloccarci a casa affamati e senza servizi basilari.

Immaginate casa vostra senza internet, telefono, frigorifero, acqua potabile anche nel WC, luce. La nostra società non è più come quella di un secolo fa. Non avevano acqua in casa ma l’avevano per strada alle fontanelle. Non avevano gas ma avevano la legna. Non avevano il bagno in casa ma potevano andare nel campo sotto casa. Con l’urbanizzazione tutto ciò è impossibile.

Quindi dobbiamo combattere senza sosta questo regime. Dobbiamo reagire e lottare. Non avere nostalgia di partiti e di ideologie che sono carta straccia.

Nota tecnica 1. Il gas in Italia, arriva da Russia, Algeria, Libia, e Olanda. Ma quello olandese non arriverebbe più perché lo consumerebbero prima nel nord Europa. L’energia elettrica e tutti i prodotti che consumiamo andranno alle stelle. Prepariamoci a pagare tanto.

Nota tecnica 2. Abbiamo bloccato la costruzione dei rigassificatori che in questo momento avrebbero potuto essere utili.

Tutto questo l’occidente l’ha voluto e l’ha cercato. Le provocazioni continue alla Russia non potevano restare senza reazione. Nessuno parlava dei problemi dell’Ucraina prima di oggi, e la colpa è stata tutta addossata alla Russia minacciando di estendere ad est la Nato. Solo un imbecille non si sarebbe aspettato una risposta.

Lottiamo perché la distruzione del nostro mondo è in atto. Almeno rendiamocene conto.

Cari saluti

YYY

Articolo di Giorgio Bianchi – photojournalist, documentary photographer and filmmaker (gentilmente segnalatoci dal Cav. Dottor Claudio Martinotti Doria – www.cavalieredimonferrato.it)

Fonte: https://www.giorgiobianchiphotojournalist.com/blog/essere-disposti-ad-ogni-sacrificio/

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"Le guerre, come gli uomini, hanno tante facce. Tutte sgradevoli, disumane, fra queste c'è anche quella dell'informazione. Che, a volte, può più di una bomba. E non c'è dubbio che gli israeliani, oltre agli arsenali veri e propri, atomici e non, hanno anche posseduto e possiedono la bomba informazione. La sanno fare e spesso vincono. Dall'altra parte c'è impreparazione, ingenuità narrativa, (basta leggere i racconti delle guerre perdute dagli arabi) per rendersi conto di quanto è avvenuto anche per la "mala informazione". Questo libro, pur essendo dichiaratamente di parte (cioè non dalla parte degli israeliani) ci racconta, starei per dire, l'altra metà del cielo. Vedremo cioè quello che finora non abbiamo visto. Certo non tutto è oro colato, malgrado la sincerità dell'autore alla ricerca delle "fonti perdute". Ma dopo avere letto questo libro sicuramente ne sapremo di più sul Medio Oriente ma soprattutto sui palestinesi. Magari ci arrabbieremo anche per le sue tesi, ma se un libro non ha né sale né pepe, che libro è?!"

Alberto La Volpe, giornalista

"Quando un popolo è massacrato per far posto ad un altro più potente e subisce, in aggiunta, l'oltraggio della menzogna in realtà esso è massacrato due volte: prima dai suoi carnefici e poi dalle menzogne che essi e tutti i loro complici propagano nel mondo per isolarli, screditarli e distruggerli."

Diego Siragusa

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