Donazione organi: 10 motivi per non firmare il modulo all’Anagrafe quando chiedi o rinnovi la carta di identità

di Marcello Pamio, a cura di Nerina Negrello

La “Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”, indica i motivi per non firmare il modulo all’anagrafe quando chiedi o rinnovi la carta di identità.

Perché firmando implicitamente accetti il concetto fasullo di “morte cerebrale” a cuore battente.

Perché il modulo omette l’informazione base che l’espianto è su un vivo che ha perso la coscienza, dichiarato “morto cerebrale” sulla base di protocolli di Stato utilitaristici.

Perché è contro la legge 91/99 art.5, che prevede un Decreto attuativo per la dichiarazione di volontà, mai emanato da 20 anni, ma sostituito con un Decreto temporaneo (Bindi, 8 aprile 2000) che ha aperto ad ogni sorta di abusi, tra cui “una scelta in comune”.

– Perché sono tuttora in vigore le Disposizioni Transitorie art.23, ovvero è consentito il prelievo, salvo dichiarazione autografa d’opposizione personale o esplicita opposizione scritta della famiglia.

– Perché la firma in Comune è per decreto facoltativa e non obbligatoria, ma nella pratica è richiesta con ricatto: “se non firmi non procede il rilascio della Carta d’Identità”. Si chiama estorsione.

– Perché a detta del Garante non firmi una dichiarazione autografa ma un “modulo-ricevuta”!?

Perché contravviene il diritto alla privacy (art.7 e 8 D.Lgs 196/20) in ambito sanitario, esponendo a tre schedature: SIT (sistema informativo trapianti), FSE (fascicolo sanitario elettr.) e Anagrafe.

– Perché l’impiegato del comune che impone la firma – SI/NO/Non mi esprimo – può essere egli stesso un trapiantato, o parente di malati in lista d’attesa o ideologizzato, ovvero in conflitto di interessi.

Perché il NO all’Anagrafe non dà nessuna garanzia: il sanitario verificherà oltre al SIT il possesso di tesserini o dichiarazioni autografe successive, o l’esistenza di volontà espressa dai familiari.

– Perché il Sì invece è stragarantito, in quanto per legge la famiglia non può opporsi al consenso.

– Perché le ASL, tenute a notificare ai propri assistiti la richiesta di volontà, sono state scavalcate.

Ma potremmo anche aggiungere:

– Perché l’opzione “non mi esprimo” non è contemplata nel modulo dei Ministeri dell’Interno e Salute.

– Perché gli impiegati comunali nominati, non hanno nessuna competenza. Esecutori acritici?

Perché il Centro Nazionale Trapianti (CNT) ha il compito di procacciare organi, ed è di parte.

– Perché il modulo firmato è telematicamente trasmesso al SIT con possibili errori non controllabili.

– Perché il modulo cartaceo firmato è trattenuto negli archivi dell’anagrafe per approcci successivi.

– Perché l’obiettivo vero della “scelta in comune” è la schedatura nel caos più totale, una babele!

L’iniziativa è incostituzionale, in quanto basata sul ricatto e l’estorsione aggravati dall’effetto sorpresa sul cittadino impreparato e indignato, di fronte al quesito donazionista (SI-NO) fatto a tradimento; ne deriva quindi abuso di potere. Balza all’occhio una contrapposizione vistosa tra ciò che è enunciato nei documenti ufficiali “salva-forma” e la funzione pratica espletata dagli operatori della anagrafe, programmaticamente indottrinati per ottenere a tutti i costi la firma che ci fagocita nel data-base del CNT, sotto la dittatura sanitaria di Stato. Corresponsabili i sindaci collaborazionisti. Se sei caduto nella trappola firmando, puoi cancellarti dal SIT secondo legge della privacy.

A cura di Nerina Negrello, Presidente Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente – www.antipredazione.org – Comunicato stampa, anno XXXV n. 4, 26 Febbraio 2019. (Pass. Canonici Lateranensi, n. 22, 24121 Bergamo – Tel. 035-219255 – Telefax 035-235660 – lega.nazionale@antipredazione.org)

Fonte: https://disinformazione.it/2019/03/07/donazione-organi-10-motivi-per-non-firmare-il-modulo-allanagrafe-quando-chiedi-o-rinnovi-la-carta-di-identita/

MORTE CEREBRALE E DONAZIONE DEGLI ORGANI
I dubbi e le indagini di una madre che ha donato gli organi del figlio
di Renate Greinert

Morte Cerebrale e Donazione degli Organi

I dubbi e le indagini di una madre che ha donato gli organi del figlio

di Renate Greinert

Dopo il caso di Eluana Englaro un libro di grande attualità.
Una lettura per riflettere sul più delicato e fragile
dei momenti, quello durante il quale ognuno di noi ha il diritto
di essere accompagnato con dignità e amore.

In questo libro racconto le mie esperienze personali dopo il prelievo degli organi di mio figlio, morto a quindici anni. Totalmente disinformata sulle conseguenze, profondamente sotto shock, condizionata dalle pressioni dei medici e assolutamente incapace di comprendere la portata di qualsiasi decisione, ho dato il consenso per l'espianto. L'autrice

Il confine tra la vita e la morte si fa ancora più sottile quando a parlare è una madre orfana del proprio figlio. Nel 1985 Renate Greinert ha perso Christian a causa di un incidente stradale. Attraverso il consenso alla donazione degli organi, Christian – dichiarato in stato di morte cerebrale – è stato di aiuto a diversi bambini in tutta Europa. Ma dopo vent'anni di studi e ricerche, sua madre non ha ancora smesso di interrogarsi sulla propria scelta.

Un racconto doloroso e a tratti scioccanteche
invita a considerazioni talvolta scomode e controcorrente.

Come deve essere considerato un donatore di organi subito prima del prelievo? Un cadavere, come sostiene la trapiantologia, oppure un morente e quindi, come tale, una persona ancora in vita? Quali interessi si nascondono dietro l'equivoca medicina dei trapianti? Cos'è la morte se non un processo naturale che necessita di un proprio tempo per svolgersi?

Affidandoci ciecamente alla scienza o alla religione corriamo
il rischio di perdere il senso della nostra volontà individuale.
Talvolta l'esperienza di altre persone può essere d'aiuto per formarci
un'opinione o mettere in discussione quelle che già abbiamo.

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