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Il Buon Senso a Senso Unico

di Enrico Toselli

La logica dell’orologio rotto che segna comunque l’ora giusta due volte al giorno non funziona se applicata alla geopolitica.

Perché non bastano le dichiarazioni persino intelligenti di Giorgia Meloni e di altri leader europei“Dobbiamo evitare uno scontro di civiltà con l’Islam” – per trasformare le parole in una politica coerente. E lo dimostrano le parole, teoricamente di buon senso, di Maurizio Ferrera sul Corriere della sera.

Perché il buon senso, per lui come per Meloni, deve essere a senso unico. Ossia i Paesi arabi ed il Sud globale devono accettare senza fiatare il predominio di Israele e dell’Occidente, con una mediazione dell’Unione europea che non è una mediazione ma una ben precisa scelta di campo.

Così i “buoni” hanno già varie idee su come gestire la vita futura degli eventuali sopravvissuti tra i palestinesi macellati a Gaza. Una delle idee prevede che la ricostruzione di Gaza, distrutta dalle bombe israeliane, venga pagata dall’Arabia Saudita. In modo tale da eliminare l’egemonia del Qatar su Hamas. Non è chiaro perché Riad dovrebbe farsi carico di ricostruire a spese proprie ciò che è stato distrutto dal fronte atlantista.

Oppure i distributori di buon senso offrono un’alternativa che coinvolge l’Egitto: Gaza viene occupata dagli israeliani, i palestinesi vengono deportati nel Sinai e l’Egitto si vede ridurre il debito pubblico.

Altra ipotesi atlantista: Gaza viene occupata dalle forze militari di Usa, Gran Bretagna e Germania, con qualche pattuglia araba per salvare la faccia. E poi il governo della Striscia viene affidato – sotto controllo atlantista – all’Anp che si è dimostrata arrendevole di fronte alla continua espansione delle colonie israeliane sul proprio territorio.

Dunque, in tutte queste brillanti ipotesi di buon senso, i palestinesi non hanno voce in capitolo. E neppure gli arabi o i Paesi islamici ma non arabi (dalla Turchia all’Iran sino all’Indonesia). Washington e Tel Aviv decidono, l’Europa fa da portavoce ed il resto del mondo si inchina. Possibilmente in silenzio, senza protestare e senza manifestazioni che vengono bollate, dai servi sciocchi dei media atlantisti, come “antisemite” anche quando a protestare sono popolazioni arabe e, dunque, semite.

Ed allora è evidente che l’orologio rotto è meglio che venga aggiustato. Perché il buon senso delle parole avrebbe bisogno almeno di un senso unico alternato nei fatti.

Articolo di Enrico Toselli

Fonte: https://electomagazine.it/il-buon-senso-a-senso-unico/

20 DOMANDE SUL DIGIUNO SECCO
Un metodo naturale di disintossicazione, prevenzione, autoguarigione
di Vera Giovanna Bani, Sergej Filonov

20 Domande sul Digiuno Secco

Un metodo naturale di disintossicazione, prevenzione, autoguarigione

di Vera Giovanna Bani, Sergej Filonov

Un libro per dare risposte esaurienti alle domande che le persone spesso si pongono nei confronti di una pratica terapeutica ancora poco conosciuta: il digiuno secco.

Questo libro si presenta come un compendio della monografia Digiuno secco: gli ultimi sviluppi della digiunoterapia in Russia (2017), che raccoglie i saggi del massimo esperto mondiale di digiuno secco, il dr. Sergej Filonov.

Il lettore incuriosito scoprirà qui, esposti in forma di domande e esaurienti risposte, gli aspetti più importanti di questo approccio terapeutico:

  • i fondamenti scientifici e la ricerca sviluppatasi in URSS e Russia;
  • in presenza di quali patologie è consigliabile ricorrere al digiuno secco;
  • i meccanismi che il digiuno secco innesca nell'organismo;
  • i vantaggi del digiuno secco rispetto agli altri tipi di digiuno;
  • l'algoritmo per una corretta pratica di digiuno secco in condizioni domestiche;
  • gli argomenti avanzati dal dr. Filonov al fine di smentire i pregiudizi e i luoghi comuni diffusi sul digiuno.

L'efficacia del digiuno secco nella lotta contro gravi malattie dipende dal fatto che esso permette all'organismo di sviluppare in breve tempo nei fluidi corporei le più alte concentrazioni di sostanze biologicamente attive: ormoni, cellule immunocompetenti, Immunoglobuline e anticorpi. Rispetto al digiuno idrico quello secco risulta inoltre più valido perché accelera i meccanismi di depurazione e perché si giova di un processo diverso e più radicale: senza acqua esterna, esogena, non ha luogo alcuna "lavatura" delle tossine ma piuttosto un processo di bruciatura delle tossine "nella propria fornace".

Ogni singola cellula innesca una reazione termica. In tali circostanze muoiono le cellule patologiche e sopravvivono le cellule più forti, le più sane, ed esse, per sopravvivere a tali estreme condizioni, sono costrette a sintetizzare acqua endogena, di qualità eccellente e purissima, priva delle informazioni portate nel nostro corpo dall'ambiente esterno. Meccanismi simili non avvengono in alcuno degli altri tipi di digiuno praticati a fine terapeutico.

Studiato e diffuso unicamente in Russia, il metodo del digiuno secco sta progressivamente conquistando l'interesse del pubblico occidentale e italiano in particolare grazie alla menzionata monografia, che ha il pregio di essere il primo testo in lingua non russa dedicato all'argomento.

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