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Gli affidi illeciti di minori con affari miliardari erano già noti da anni: ecco la denuncia avvenuta nel 2013 su canale 5!

Sì… un video testimonia che un giudice, Francesco Morcavallo, già nel 2013 denunciava su canale 5 l’affidamento illecito di minori con sottrazione immotivata ai legittimi genitori.

Il magistrato esponeva chiaramente i drammatici percorsi che iniziano con la sottrazione alle famiglie e finiscono con quello che lui definisce l’ “internamento” (spesso per anni) negli istituti e nelle comunità governati dai servizi sociali.

Nel corso di una trasmissione di canale 5, il giudice Francesco Morcavallo denunciò “la facilità con cui troppo spesso i servizi sociali, su richiesta dei Tribunali dei Minori, strappano i figli ai propri genitori per mandarli in case famiglie” (cit. Il Giornale), ma inusitatamente le sue clamorose denunce pubbliche non ebbero seguito: si sono dovuti aspettare i fatti di  Bibbiano, prima che si muovesse qualcosa, ma – data la gravita dei fatti – le reazioni politiche e penali sono ancora insufficienti. Infatti non si tratta di singoli reati ma di un sistema, con implicazioni e convivenze enormi.

Quell’intervista fu ‘isolata’: incontrò un ‘muro’ tale che il giudice  Francesco Morcavallo in data 6 maggio 2013 decise di dimettersi  ed abbandonare la magistratura.

I fatti descritti sono talmente eclatanti, che la giornalista di canale 5 fa ripetere le accuse del giudice Francesco Morcavallo più volte, perché è incredula ed imbarazzata:

https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale/videos/339534536956820/?t=0

L’on. Giorgia Meloni – che è stata la prima che ha rilanciato la video intervista – sul suo profilo facebook dice: “Nel 2013 il Giudice  dott. Francesco Morcavallo, magistrato presso il Tribunale dei Minori di Bologna, già denunciava pubblicamente il sistema degli affidi in TV, definendolo un vero e proprio ‘mercato’ e specificando come la maggior parte dei bambini fossero tolti alle famiglie senza alcun motivo reale. A distanza di 6 anni, con lo scandalo di Bibbiano, sappiamo che il sistema è rimasto lo stesso. Ecco perché chiedo che venga monitorato ogni singolo caso dei 50mila bambini tolti alle famiglie in Italia!”.

Recentemente l’inchiesta “Angeli e Demoni” basata sulle indagini dei carabinieri e della Pm Valentina Salvi, hanno portato alla luce lo scandalo dei bambini strappati ai genitori per essere dati in affido, con la manipolazione della testimonianze e la falsificazione delle prove.

La denuncia che ha portato il magistrato Francesco Morcavallo alle dimissioni, è cosa gravissima. Ma neanche le sue dimissioni e le sue ripetute denunce, sono valse ad approfondire quella vicenda ed a farla cessare. La profonda corruzione di parte della magistratura e delle istituzioni che gestiscono personalisticamente ed ideologicamente il bene di tutti, è continuata nel tempo: quelle denunce e probabilmente quel sistema continua ancora.   

Perciò, bisogna tenere acceso il dibattito prima che venga sotterrato del tutto nell’oblio. Tutti abbiamo visto come i media hanno chiuso questo grave scandalo immediatamente, mentre tengono accesi i riflettori su non provati ‘finanziamenti russi’ alla Lega, trattandoli come fossero certi. È evidente che ci troviamo davanti a potentati che agiscono all’insaputa dei cittadini, manipolando l’informazione e gestendo sapientemente tutto ciò che occorre per agire indisturbati.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.vietatoparlare.it/gli-affidamenti-dei-minori-come-affari-miliardari-era-noti-ecco-la-denuncia-avvenuta-nel-2013-su-canale-5/

LA CIVILTà DELL'ORTO
La Coltivazione Elementare
di Gian Carlo Cappello

La Civiltà dell'Orto

La Coltivazione Elementare

di Gian Carlo Cappello

Cosa significa “non fare” in agricoltura? E come può un orto coltivato senza fatica rendere a tal punto da avere tutto il cibo di cui si ha bisogno?

Gian Carlo Cappello, agrotecnico con decenni di esperienza sulle spalle, ci spiega questa apparente contraddizione in un libro che è a metà tra un manuale agricolo e una riflessione sulla società di oggi.

Il libro racconta l'idea del progetto “Civiltà dell’Orto”, natoe per la sussistenza alimentare dei/delle partecipanti.

Ogni persona che contribuisce, sia con il lavoro sul campo sia con beni e/o servizi, può accedere al raccolto condiviso. Il Non-metodo di Coltivazione Elementare sviluppa il principio definito del «non fare».

Cosa non viene fatto:

  • nessuna lavorazione del terreno, neppure superficiale e neppure all'inizio della coltivazione;
  • nessun uso di fertilizzanti, antiparassitari, ammendanti e diserbanti (né chimici né organici né omeopatici) né E.M.;
  • nessuna rotazione colturale, consociazione varietale, compostaggio, sovescio, progettazione, calendarizzazione;
  • riduciamo al minimo l'apporto di acqua irrigua;
  • nessun intervento contro le cosiddette “malattie” né contro l'erba spontanea poiché considerate parte dei processi naturali di ripristino dell'equilibrio non comprensibili alla mente razionale;
  • non scegliamo dogmaticamente sementi antiche

Cosa viene fatto:

  • preserviamo il naturale equilibrio della terra e del contesto di coltivazione;
  • consideriamo la crescita delle coltivazioni come conseguenza dell’equilibrio della biosfera;
  • cerchiamo di rendere le piante coltivate quanto più «selvatiche» possibile;
  • promuoviamo il cambiamento e la crescita interiore, affiniamo l'intuito, il sentire, la saggezza innata e l'intrinseca capacità creativa di risoluzione dei problemi;
  • sosteniamo l'autosufficienza alimentare e il superamento dell'economia capitalista.
  • favoriamo l’inserimento di nuovi/e partecipanti che condividano questi principi.

Il cambiamento è possibile!

Perché leggere questo libro:

  • Per scoprire perché in agricoltura "non fare" è meglio di "fare".
  • Per sentire la voce di un esperto agrotecnico con oltre 30 anni di esperienza nel campo.
  • Perché non si tratta solo di un manuale di agricoltura, ma anche di un'inaspettata riflessione sulla società e sui comportamenti comunemente accettati, talvolta inspiegabili, dell'essere umano.

Le parole dell'autore

La Coltivazione Elementare è la realizzazione più avanzata della filosofia del «non fare», concepita ormai mezzo secolo fa dal contadino giapponese Masanobu Fukuoka. Essa rivisita con creatività ed estemporaneità nel contesto di per sé perfetto della Natura l'esperienza di una ruralità tramandata di generazione in generazione.

Se la tecnologia ci rende dipendenti dalla razionalità allontanandoci dalla nostra vera dimensione naturale, la Coltivazione Elementare ci può affrancare dai disastrosi tentativi dell'umanità di controllare la vita.

Nei processi naturali c'è già la ricchezza per ottenere con ottimi raccolti l'autosufficienza alimentare delle comunità. La nostra esistenza si può allineare alla perfezione imperscrutabile che è dentro di noi.

Ciò che ho scritto non è e non vuole essere soltanto un manuale, ma ripercorre i miei cinquant'anni di esperienza sul campo ed è rivolto ai lettori e alle lettrici che già coltivano o coltiveranno e ai borderline desiderosi di liberarsi dal peso della città e della società capitalista.

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