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La bomba migranti pronta a esplodere: da Macerata a Firenze

di Luciano Lago

Come si prevedeva, iniziano a manifestarsi i primi sintomi delle prossime “insurrezioni” delle masse di migranti fatti entrare in modo insensato in Italia dalla sinistra mondialista e dai suoi complici.

Un episodio significativo è avvenuto nei giorni scorsi a Firenze, in occasione di un brutto fatto di cronaca, di un pensionato (uscito fuori di testa) che ha sparato a caso contro la prima persona che ha incontrato: un ambulante di nazionalità africana. Il poveretto è deceduto.

Il brutto episodio, come una scintilla, ha fatto scoppiare all’improvviso una rivolta etnica al centro di Firenze, con spedizione punitiva di una folta massa di africani, che hanno devastato il centro di Firenze, seminando il panico fra i fiorentini ed i turisti.

Il fatto strano (apparentemente) è quello che, se la vittima di un caso di cronaca simile è un cittadino italiano, trovandosi il colpevole, a nessuno passa mai per l’anticamera del cervello di evocare aggravanti di tipo razziale per spiegarne le cause. Al contrario, quando il caso di cronaca coinvolge un africano, allora scatta subito il riflesso pavloviano del razzismo, una sorta di riflesso automatico che il coro dei media e dei commentatori immediatamente evoca per attaccare il “clima creato dalla Lega” e dall’intolleranza degli anti-migrazionisti.

Evocare il problema del “razzismo” è quello che oggi serve per spiegare tutto. Si noti che non c’è stato alcun commentatore che abbia fatto il minimo cenno all’aggravante razziale nel caso dell’omicidio e smembramento della giovane Pamela a Macerata o quando il Kabobo ha picconato ed ucciso tre persone a Milano. In entrambi i casi erano stati presi i responsabili, individui africani immigrati di recente, quello di Macerata anche ospitato in Hotel a 4 stelle a spese del denaro pubblico.

Nel caso dell’omicidio di Firenze, sono quasi tutti saltati sul carro del razzismo quale motivazione del pensionato fuori di testa (stava per suicidarsi). Guarda caso lo stesso sindaco di Firenze, il PD Nardella, si costituisce subito parte civile a fianco degli immigrati africani. Nei casi degli omicidi di italiani questo non era mai successo.

Nel frattempo, nelle periferie delle città italiane divenute multietniche, luoghi di parcheggio di masse di migranti di vari paesi, si alimenta il disagio di chi è costretto a vivere in condizioni di degrado e di insicurezza, mentre cova sotto la cenere la potenziale rivolta di decine di migliaia di elementi ospitati nelle strutture delle cooperative che ne fanno un buon profitto, si tratta di quasi tutti “migranti economici”.

D’altra parte gli stessi migranti hanno ormai capito come funzionano le cose in questo paese: se utilizzi metodi violenti e ti impadronisci del territorio, nessuno ti ferma, la polizia ha ordini dall’alto di non intervenire e di essere tollerante. Il rischio di finire in galera è molto basso, non è come nei loro paesi dove la polizia spara e le galere sono dure. Inoltre, i profitti delle attività illecite sono molto alti, quindi, non c’è neppure la convenienza a lavorare ed essere sfruttati come schiavi. Questo il ragionamento che fanno alcuni dei migranti, quelli più svelti, più furbi e con propensione criminale.

Abbiamo a che fare con persone difficilmente integrabili nel tessuto sociale, i quali, alla prima occasione, potranno anche loro esplodere in modo incontrollato e violento seminando violenza e vittime, mentre alcuni di loro già sono stati arruolati dalle varie mafie come soldati del racket dello spaccio di droga e della prostituzione. Una situazione creata dai governati della sinistra mondialista,nella loro convinzione di procedere verso la società multiculturale come soluzione ai problemi della società italiana. Lo diceva sempre la Boldrini, lo sosteneva la Bonino e lo confermava anche Pietro Grasso. Gli italiani non gli hanno però creduto e li hanno trombati alle ultime elezioni.

Inoltre, tutti ormai hanno capito che reprimere le intemperanze dei migranti può fruttare una denuncia alla magistratura per “razzismo” e questo comporta pene molto severe, quindi sono pochi quelli che vogliono rischiare fra le forze dell’ordine e fra i cittadini, salvo che si arrivi a dover difendere le poprie case e le proprie famiglie. Allora è facile arrivare alla guerra etnica ed i sintomi si sono già avvertiti. Benvenuti nell’Italia multietnica e multiculturale.

Articolo di Luciano Lago

Fonte: https://www.controinformazione.info/la-bomba-migranti-pronta-a-esplodere-da-macerata-a-firenze/

LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
Migrazione Globale - Chi governa l'immigrazione e perché
di Jeffrey Kaye

La Tratta degli Schiavi

Migrazione Globale - Chi governa l'immigrazione e perché

di Jeffrey Kaye

Quali sono gli interessi politici ed economici che regolano questo drammatico traffico di esseri umani? Un reportage giornalistico che ci permette di portare alla luce tutte le ombre del "Fenomeno Immigrazione" e di dar voce a coloro a cui è stato negato il diritto di esistere.

Il mondo sta sperimentando un esodo globale di dimensioni mai viste finora, ma motivato dalle stesse antiche ragioni di sempre: la ricerca di nuove opportunità e risorse. Il mondo degli affari e della finanza sfruttano in modo interessato i flussi migratori, che di conseguenza continuano, sanguinosi e incessanti.

Le immigrazioni persistono per almeno due ragioni: la prima è che il mondo degli affari si basa sulla mobilità umana e sulla disponibilità di masse di lavoratori; la seconda è che i migranti sono in grado di aggirare qualsiasi forza od ostacolo che si frapponga tra loro e il loro obiettivo.

È la legge della domanda e dell’offerta.

Esattamente come il mercato della droga sfama appetiti apparentemente insaziabili, superando frontiere e controlli della polizia, così i migranti, insieme al mondo degli affari e della finanza, che li sfrutta, fanno sì che i flussi umani continuino.

È un sistema globale che possiamo definire “capitalismo predatore”,

perché basato sul traffico di esseri umani.

Questo libro intende riempire il vuoto esistente nel dibattito sul tema facendo luce sugli aspetti economici della vicenda – spesso volutamente trascurati – esaminando le relazioni tra migrazione e globalizzazione e le varie attività che incoraggiano, facilitano e traggono profitto dalle migrazioni, sia quelle legali che quelle illegali.

Da parte dei politici viene utilizzata spesso la retorica per nascondere le reali motivazioni che incancreniscono il “problema immigrazione”. La questione viene posta solo in termini di controllo e di gestione, per accontentare i più bassi istinti della folla:

qual è il modo migliore per tenere fuori dai confini gli stranieri indesiderati?

Come punire i milioni d’immigrati illegali che s’intrufolano oltre le frontiere
e non rispettano i limiti del permesso di soggiorno?

L’autore indica invece la strada su cui ci si dovrà muovere se si vorrà davvero comprendere e risolvere questo problema sociale ormai fuori controllo: perché solo tenendo conto anche delle ragioni dei migranti, i legislatori saranno finalmente in grado di elaborare delle politiche per una immigrazione razionale e umana.

E questa sarebbe davvero una nuova storia.

Indice

Introduzione

Capitolo I – Esche e paraocchi
Capitolo II – Crescere le persone per l'esportazione
Capitolo III – I migranti nel mercato globale
Capitolo IV – Cambio di rotta: la fortuna gira
Capitolo V – Le agenzie di reclutamento e il mercato degli esseri umani
Capitolo VI – I trafficanti come fornitori di servizi per la migrazione
Capitolo VII – «Dipendiamo pesantemente dai lavoratori immigrati»
Capitolo VIII – Schiavitù e flussi di denaro
Capitolo IX – «Cercasi lavoratori» o «Non oltrepassare il confine»
Capitolo X – Scelte politiche, influenze e alleanze
Capitolo XI – Resa dei conti sud-occidentale
Capitolo XII – Sangue fresco e selezione nazionale
Capitolo XIII – «Divisi per la necessità di sopravvivere»

Indice analitico
Note

Introduzione di "La Tratta degli Schiavi"

Benjamin E. Johnson, direttore dell'organizzazione a sostegno dei migranti Immigration Policy Center, durante un congresso ha eloquentemente riassunto la questione così:

«Inviamo due messaggi contrastanti ai nostri confinanti:
"Si cercano lavoratori"
e "State fuori"».

Johnson ha definito "schizofrenico" il fallimentare approccio ufficiale.

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