Vaccino Anti-Cancro: Una Cagata Pazzesca!

di Marcello Pamio

Biontech: “Entro il 2030 avremo il Vaccino anti-cancro” …Risponde Fantozzi: “Per me è una Cagata Pazzesca!”

Un articolo della prestigiosissima rivista Focus mi ha tirato su il morale, e non di poco. La redazione mi ha illuminato, spiegandomi che la Covid avrebbe fatto accelerare la ricerca sulla tecnologia a mRNA e visto soprattutto il successo dei vaccini, ora si ritorna a parlare delle sue possibili applicazioni nella cura di melanomi e tumori! Si esatto, soprattutto il successo dei vaccini…

Alla BBC la signora Özlem Türeci co-fondatrice della BioNTech (compari di merende di Pfizer) ha discusso del futuro della tecnologia a mRNA nel vaccino anticancro, dicendo che “come scienziati siamo restii ad affermare che abbiamo una cura contro il cancro”, mentre il marito, l’immunologo Ugur Sahin si è sbilanciato, dichiarando che il vaccino “lo potremmo avere prima del 2030”.

Avete già stappato il prosecco? Fantozzi no, perché  dopo 69 ondate, 33 varianti, 15 sieri e milioni di malori letali, venne colto da un leggero sospetto: “Per me il vaccino è una una cagata pazzesca!”.

Sento questa ridicola cacofonia sul vaccino per il cancro da sempre. Ricordo benissimo le dichiarazioni verso la fine del XX° secolo di Umberto Veronesi. Risultato: lui è concime per i fiori e del vaccino nemmeno l’ombra, solo diserbante genico per una influenza!

Prima lo capiamo e meglio è per tutti: non esiste e non esisterà mai una cura per il cancro sotto forma di pastiglietta o vaccino, per il semplice motivo che il tumore non è causato da cellule diventate caotiche e anarchiche. Se così fosse, allora il malato è un povero sfortunato perché il “male oscuro” ha colpito il suo corpo e non quello del vicino (che gli sta anche sui coglioni!).

Visione deprimente e frustrante. Ecco perché hanno dovuto inventarsi dei capri espiatori: genetica, familiarità e se non bastasse anche i virus! Tutte condizioni eziologiche mai dimostrate, ma semplicemente accettate come dogmi dalla nuova religione in camice bianco. Dare la colpa all’esterno (virus, genetica indotta, inquinamento, ecc.), piuttosto che mettere in discussione la propria esistenza fa comodo ai sudditi!

Sapete qual è la triste realtà? La medicina allopatica non solo brancola nel buio più totale (sul cancro come su tutte le malattie), ma viene costantemente mantenuta in questa brodaglia culturale dall’establishment (Big Pharma).

La Verità biologica (“logica della Vita”) non si deve conoscere. Il popolo non deve sapere che la Vita è magistrale, come le sue Leggi.

Se le persone vivessero la “malattia” come un Programma speciale biologico perfettamente sensato messo in atto dal cervello per un motivo ben preciso, la Vita apparirebbe ai loro occhi sotto una nuova luce, e la paura non avrebbe motivo di esserci! E senza paura non possono controllarci! Quadratura del cerchio.

Accettare questa visione vorrebbe dire cambiare il paradigma rovesciando i concetti base della medicina, e dall’altra perdere migliaia di migliaia di miliardi di introiti sul business della “malattia”…

Motivi più che validi per cercare di impedire con ogni mezzo la vera conoscenza che porta al risveglio delle Coscienze.

Ma non ce la faranno mai!!!

Articolo di Marcello Pamio

Riferimenti: https://www.focus.it/scienza/salute/avremo-un-vaccino-anticancro-entro-il-2030

Fonte: https://t.me/marcellopamio

ARCHETIPI. LA CHIAVE PER COMPRENDERE L'UNIVERSO
Quaderni del lavoro su di sé
di Corrado Malanga

Archetipi. La Chiave per Comprendere l'Universo

Quaderni del lavoro su di sé

di Corrado Malanga

Che cosa sono gli archetipi? Come vanno interpretati? A cosa servono? Gli archetipi sono i mattoni con cui è costruito e si costruisce l'Universo, regolano tutto. Se si capiscono gli archetipi, si saprà comunicare con l'Universo.

Il professor Corrado Malanga, già autore di "TCT - La Coscienza Ritrovata" e "Io e Dio", ha scritto "Archetipi. La Chiave per Comprendere l'Universo" su espressa richiesta di molti lettori che desideravano avere ragguagli sul termine "archetipo": cosa fosse, come dovesse essere interpretato, a cosa servisse, e così via.

L'autore ha scritto questo lavoro con l'intento di chiarire le idee ai lettori, tuttavia parlare precisamente di archetipi non è possibile se non in modo archetipico, cioè incomprensibile all'interpretazione del lobo sinistro del nostro cervello.

Egli ha dovuto pertanto usare dei trucchi per farsi capire, inoltre in alcuni passaggi ha dovuto utilizzare un linguaggio forse troppo simbolico e quindi di difficile interpretazione. Ma se il lettore farà lo sforzo di arrivare fino in fondo, scoprirà di non aver perso tempo.

Gli archetipi entrano nella vita di tutti i giorni non solo nella descrizione della realtà che siamo abituati a percepire, ma anche nella descrizione olistica dell'Universo stesso, essendo gli archetipi sia in grado di interagire con il lobo sinistro del cervello, atto a manipolare lo Spazio, il Tempo e l'Energia, sia di essere ben interpretati soprattutto dal lobo destro, che è in grado di gestire le emozioni.

Avere dunque a disposizione degli strumenti non solo per distinguere la Realtà Virtuale da quella reale, ma per decodificare tutti e due questi aspetti della nostra esistenza, vuol dire poter capire cosa abbiamo attorno a noi e interagire meglio e in modo più completo con il "resto" della Creazione.

"Archetipo" significherebbe: primo esemplare assoluto e autonomo, modello primitivo delle cose del quale le manifestazioni sensibili della realtà non sono che filiazioni o imitazioni. Archetipo viene inteso anche con il significato di Idea.

Per Carl Gustav Jung, archetipo è il contenuto dell'inconscio collettivo, cioè le idee innate o la tendenza a organizzare la conoscenza secondo modelli predeterminati innati. In lingua greca antica archetipo vuol dire, infatti, "primo esemplare".

Questo piccolo libriccino appartiene alla nuova collana di tascabili "Quaderni del lavoro su di sé", curata da Riccardo Geminiani. 

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